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US Open, day-8: sarà Pennetta-Williams! Nishikori chiude alle 2:26 di notte! Bouchard fuori e…la Capriati torna a giocare?!

TENNIS – US OPEN – Dopo Sara Errani, anche Flavia Pennetta ha centrato l’approdo ai quarti di finale degli US Open. La brindisina ha aperto il programma dell’ottava giornata battendo Casey Dellacqua 75 62: affronterà Serena Williams, sbarazzatasi della Kanepi con doppio 63. Nishikori gioca una grande partita di risposta e batte Raonic al quinto. Convincenti Djokovic e Murray, vittoriosi in tre contro Kohlschreiber e Tsonga: si sfideranno ora nei quarti. La Krunic si è arresa all’Azarenka, ma che partita! Niente semifinale Slam stavolta per la Bouchard, sconfitta dalla Makarova, mentre a Robredo non è riuscito stavolta lo “sgambetto svizzero”: ha vinto Wawrinka in quattro. Jennifer Capriati su Twitter annuncia: “Voglio tornare a giocare”.

DJOKOVIC AVANTI IN TRE SET SULL’ARMSTRONG Scelta strana quella degli organizzatori che hanno deciso di mettere sul secondo campo il n. 1 del mondo per il suo match di ottavi contro Philipp Kohlschreiber. Il serbo, a ogni modo, non se ne è curato troppo e ha prevalso sul tedesco in tre set (61 75 64). L’unico momento d’incertezza si è avuto nel secondo parziale, in cui Kohlschreiber ha avuto addirittura a disposizione una palla set, avanti 5-4, sulla battuta dell’avversario. Nole, però, si è salvato e ha ottenuto il break nel gioco successivo, ripetendosi in quello d’apertura della terza frazione.

MURRAY SI VENDICA DI TSONGA E TROVA DJOKOVIC Si prende la rivincita, Andy Murray, della sconfitta patita contro Jo Wilfried Tsonga a Toronto. In quella circostanza il francese la spuntò al terzo set, stavolta è stato il campione degli US Open 2012 a concludere in tre parziali la partita. 75 75 64 il punteggio finale per lo scozzese, autore di una buonissima prova e che al prossimo turno si regala Novak Djokovic nel remake della finale proprio di due anni fa. 

WAWRINKA E IL PERCORSO AUSTRALIANO In Australia Stan Wawrinka ottenne il titolo iniziando il suo percorso con un successo al secondo turno piuttosto sofferto contro Alejandro Falla, poi passò per il ritiro di Vasek Pospisil e affrontò negli ottavi Tommy Robredo. Qui ha passato il secondo turno soffrendo contro Tomaz Bellucci, al terzo ha approfittato del ritiro di Blaz Kavcic ed oggi ha nuovamente battuto Robredo. Una sfida equilibratissima, che lo svizzero avrebbe anche potuto perderla tre set a zero: nel primo ha recuperato da 5-4 e servizio Robredo, il secondo lo ha perso 6-4 e nel terzo ha ripreso da 6-4 il tie-break chiudendolo 9-7 in suo favore, dilangando poi nel terzo. 75 46 76(7) 62 il punteggio finale per una delle vittoria più belle del Wawrinka degli ultimi mesi, che torna nei quarti di finale a New York e si prepara a sfidare ora uno tra Kei Nishikori e Milos Raonic.

NISHIKORI CHIUDE ALLE 2:26 DI NOTTE! Dopo aver perso un terzo set in cui ha avuto in tutto – senza sfruttarne alcuna – otto palle break ed è stato avanti per due volte di un minibreak in un tie-break poi perso a 6, lasciando che Milos Raonic andasse avanti di due set a uno, in tantissimi avrebbero alzato bandiera bianca. Ma non Kei Nishikori, che anzi ha pian piano prosciugato le energie fisiche e mentali del canadese, sempre più legato al servizio con l’avanzare del match. E il dato che più sconvolge e fa capire l’esito del match sta appunto nelle statistiche al servizio: nonostante 35 ace e l’82% di resa con la prima, è stato proprio Raonic a soffrire con più continuità alla battuta, concedendo la bellezza di 19 palle break (cinque delle quali trasformate), contro le 9 (e quattro convertite) di Nishikori. Che non ha più concesso palle break alla testa di serie numero 5 a partire dal decimo game del secondo set. Un Nishikori quindi perfetto a disinnescare l’arma principale di Raonic e a muovere con varietà il gioco, per il 46 76(2) 67(6) 75 64 finale (nell’ultimo set ha avuto addirittura due palle per andare 5-2 e servizio). Se la partita fosse durata un solo minuto in più, sarebbe stato record a NY per “orario di chiusura”, così invece il giapponese e il canadese devono dividere il record con Isner-Kohlschreiber del 2012 e Wilander-Perforns del 1993. Secondo quarto Slam per Nishikori dopo quello australiano 2012. Affronterà Wawrinka, contro il quale ha perso entrambi i precedenti.

PENNETTA NEI QUARTI Sono diventate due le tenniste italiane nei quarti. A Sara Errani si è aggiunta Flavia Pennetta, che ha fatto valere la propria miglior classifica nei confronti dell’australiana Casey Dellacqua, battendola con il punteggio di 75 62. Flavia ha innestato il turbo quando si trovava indietro per 4-5 15-30 nel primo set, infilando una serie di sette giochi consecutivi e volando sul 75 4-0. È stata poi brava a tenere gli ultimi due servizi, concludendo l’incontro a suo favore qualche minuto più tardi. La brindisina, che l’anno scorso raggiunse le semifinali, affronterà la numero uno del mondo Serena Williams.

SERENA, PRIMO QUARTO SLAM DELL’ANNO Strano a dirsi, ma Serena Williams ha superato solo per la prima volta nell’anno gli ottavi di finale in un Major. La pantera di Compton ha avuto la meglio sull’estone Kaia Kanepi con un doppio 63 e ora cercherà di proseguire il suo cammino verso la difesa del titolo contro Flavia Pennetta.

PASSA L’AZARENKA MA KRUNIC DI NUOVO PROMOSSA La giovane Aleksandra Krunic è stata una delle protagoniste assolute della prima settimana dello US Open, eliminando Madison Keys e soprattutto Petra Kvitova. E sebbene il cammino della giovane serba abbia trovato la propria conclusione nel match contro Vika Azarenka, la sensazione di aver trovato una nuova protagonista del circuito è forte. La Krunic si è infatti giocata la partita fino all’ultimo punto, costringendo un’Azarenka ancora non pienamente in fiducia agli straordinari e cedendo solo 46 64 64. La bielorussa al prossimo turno si troverà nuovamente di fronte un’avversaria inaspettata: se negli ottavi ha trovato la Krunic anziché la Kvitova, nei quarti troverà la Makarova anziché la Bouchard.

BOUCHARD ELIMINATA DA UNA GRANDE MAKAROVA Super prestazione di Ekaterina Makarova che spezza l’incantesimo Slam in stagione di Eugenie Bouchard, sempre almeno in semifinale nei precedenti tre Slam giocati. 76 64 il punteggio finale per la russa, che ha meritato a pieno il successo maturato solo al tie-break in un primo parziale dove ha comunque servito per chiuderlo sul 5-4 e nel secondo è stata avanti 4-2 prima di rischiare la rimonta. La canadese abbandona il torneo molto seccata senza guardare la russa al momento della stretta di mano mentre in precedenza aveva anche chiesto l’intervento del medico per misurarsi la pressione.

LA CAPRIATI TORNA A GIOCARE! (?) Intanto nella notte italiana una notizia a dir poco sorprendente è giunta dalle coste statunitensi. Sul proprio account Twitter Jennifer Capriati, ex n.1 del mondo, vincitrice di tre prove dello Slam e dell’oro olimpico di Barcellona ’92, ha annunciato di voler giocare gli US Open 2015. “Stavo pianificando di tornare per il decimo anniversario del mio ultimo Slam giocato…ma dovrò aspettare ancora un anno 😉 questo sogno e desiderio sta covando dentro di me da così tanto tempo. Non è mai stato il mio destino non camminare più sul quel campo e (vorrei) giocare ancora. Dato che mio padre combatte per sconfiggere il cancro, sono ancora più determinata. Lotterò per dare a papà il regalo più grande…amiamo ogni singolo momento che abbiamo. Buonanotte a tutti i miei veri fan e amici, vivete ogni momento con amore, gioia e gratitudine…non permettete che altri distruggano la vos
tra felicità.” Come specificato dalla Capriati nel suo primo tweet, la statunitense non gioca dal 2004. L’ultimo match, da dimenticare, fu perso nel quarto di Philadelphia a novembre contro Vera Zvonareva, che le lasciò solo un game, mentre molto più memorabile il suo ultimo major: agli US Open si arrese in semifinale a Elena Dementieva solo al tie-break decisivo, dopo aver eliminato nei quarti Serena Williams nel famigerato match in cui Serena subì torti arbitrali clamorosi, tanto che quella partita è considerata un passo storico e fondamentale verso la nascita di Hawk Eye. Classe 1976, il prossimo 29 marzo compirà 39 anni e dubbi e perplessità sono d’obbligo: potrà un’ex campionessa del suo calibro accontentarsi di una semplice passerella celebrativa, dovesse accorgersi di non essere competitiva ai livelli che le competono? Perché sì, c’è la straordinaria, immortale Kimiko Date a dimostrare che si può giocare ancora a certe età, ma il passato della rientrante giapponese non comportava le responsabilità che quello della Capriati invece impone.

Redazione

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