TENNIS – Di Giancarlo Di Leva
La settimana nel circuito Atp ha vissuto il warm up dell’autunno asiatico in vista degli appuntamenti più importanti che si svolgeranno questa settimana a Tokyo e a Pechino, prima del clou rappresentato dal Master 1000 di Shangai.
La maggior parte dei big ha preferito riposare, tanto è che nei 2 tornei in calendario (Shenzhen e Kuala Lampur) erano complessivamente presenti solo 4 dei primi 20 del ranking: Ferrer (5) e Murray (11) a Shenzhen e Nishikori (8) e Gulbis (13) in Thailandia.
Murray ha finalmente rotto il digiuno di vittorie che durava dallo storico successo ai Championships londinesi dello scorso anno. La vittoria a Shenzhen, ottenuta dopo aver annullato 5 match points a Robredo in finale, gli regala slancio in vista del rush finale per la conquista di un posto tra i magnifici otto di Londra.
L’inglese che non ha punti da difendere, essendo stato fuori dal circuito per infortunio nell’ultima parte della scorsa stagione, capitalizza per intero i 250 punti conquistati e sale così al 10° posto della Race. Il sorteggio di Pechino lo ha messo sulla strada di Cilic (nei quarti) diretto concorrente nella corsa alla Race.
A Kuala Lampur Kei Nishikori, al rientro nel circuito dopo lo storico exploit ottenuto con la finale agli Us Open, fa subito centro e legittima tutto quanto di positivo ha fatto quest’anno confermando solidità di gioco e grande freddezza nei momenti chiave dei match. Con questo risultato il giapponese consolida la sua 6° posizione nella race e sarà il tennista più atteso all’appuntamento di questa settimana nel torneo di casa a Tokyo dove ritroverà Raonic con il quale ha avuto la meglio nel memorabile incontro giocato a New York negli ottavi e finito al 5° set dopo oltre 4 ore di gioco alle 2:26 della notte statunitense.
2 notazioni statistiche da record:
– Il serbo Troicki, riammesso nel circuito a luglio, dopo aver scontato la discussa squalifica di 12 mesi per doping, a Shenzhen ,dopo aver superato le qualificazioni, batte un Top 10 (Ferrer) dopo oltre 5 anni (l’ultimo fu Tsonga a Bangkok nel 2009) e continua la sua risalita in classifica. Dal 21 luglio, in 3 mesi è risalito dalla 847ma alla 152°ma posizione nel ranking. La velocità di recupero è da record. Rivedremo l’ex n.12 del mondo (nel lontano 2010) anche a Pechino dove ha ricevuto una wild card.
Il francese Benneteau, sconfitto da Nishikori nella finale di Kuala Lampur, perde la sua 10° finale (terza consecutiva a Kuala Lampur) su 10 disputate. E’ un record assoluto avendo superato il connazionale Pioline che si fermò a 9 sconfitte prima di vincere il primo torneo. 10 finali consecutive era riuscito a perderle anche il tedesco Kiefer (dal 2001 fino al ritiro nel 2008) che però in precedenza si era aggiudicato ben 6 tornei.
Ma c’è un altro record negativo per il quale Benneteau è teoricamente in corsa e che appartiene ad un mito del tennis moderno: Jimmy Connors (vincitore in carriera di 109 tornei –record assoluto), tra il 1985 e il 1988 (quindi agli sgoccioli della sua infinita carriera) perse di seguito 11 finali.
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