TENNIS – US OPEN – DI LUIGI ANSALONI – Solo poche righe dettate da non si sa bene quali sentimenti. A nome di tutti gli appassionati, alle 6 meno qualcosa del mattino, volevo semplicemente dire grazie. Grazie a Gael, grazie a Roger.
Solo poche righe dettate da non si sa bene quali sentimenti. A nome di tutti gli appassionati, alle 6 meno qualcosa del mattino, volevo semplicemente dire grazie. Grazie a Gael, grazie a Roger. Forse non è stata una partita stupenda dal punto di vista tecnico, ma è stata una delle più pure, belle, sincere, a cui abbia avuto la pena di assistere. Monfils ha disputato un match sontuoso, semplicemente sontuoso. Lasciate stare il quinto set, dove non ne aveva più, ma ha fatto cose inumane. Federer, beh, Federer: rimontare di due set, a 33 anni, contro uno che ha cinque anni meno di te, in realtà non c’è molto da dire. E grazie anche a tutti gli amici, gli appassionati, i tifosi sia dell’uno sia dell’altro, che hanno vissuto con noi in maniera sparsa questa notte di fine estate. Siamo una grande famiglia di pazzi, di zombie, di sociopatici della racchetta. Come direbbe Lorenzo (Jovanotti), “la gente della notte sopravvive sempre”. Nascosta nei locali, nel nostro caso nascosta a casa a guardare una pallina pelosa che sbatte qui e là. Come direbbe Caressa, per una volta: abbracciamoci forte, e vogliamoci tanto bene.
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