TENNIS – Di Diego Barbiani
L’eliminazione in semifinale di Coppa Davis è ancora fresca ma c’è grande soddisfazione tra le fila del clan azzurro per un risultato che, statistiche alla mano, non può che inorgoglire. E’ mancata l’ennesima impresa di questa edizione della Coppa Davis dopo il successo a Mar del Plata costruito in un doppio di quattro ore serrate e con la vittoria di Fabio Fognini su Andy Murray contro la Gran Bretagna che ha fatto esplodere di gioia tutta Napoli e non solo.
L’Italia è stata sconfitta da un avversario più forte e (forse) un filo più affamato perché tra le fila degli elvetici c’è quest anno quel Roger Federer che ha deciso di contribuire a pieno alla causa della propria nazionale e di cercare l’ultimo tassello che davvero manca alla sua bacheca. Bisogna dunque archiviare l’avventura con il sorriso e gettarsi già nell’anno nuovo.
E’ notizia di oggi che l’Italia, nel sorteggio del 18 Settembre a Dubai, sarà testa di serie per il tabellone di Coppa Davis del 2015. Questo permetterà ai ragazzi di Corrado Barazzutti di evitare le grandi potenze all’esordio e provare, anche con un pizzico di fortuna (che tutti evitano, a parole, ma nessuno disdegna), a ripetere il bel percorso appena terminato. Grazie ai punti raccolti la nostra nazionale è salita al settimo posto mondiale, ma in virtù della clamorosa retrocessione della Spagna sarà testa di serie n.6.Proprio sulla Spagna, nel day-after dei play-off si stanno concentrando tantissime ironie sul web. Per una nazionale che ha dodici giocatori tra i top-100 e può contare su Rafael Nadal e David Ferrer ritrovarsi il prossimo anno a lottare per risalire assieme ad Olanda, Ucraina, Slovenia, Slovacchia, Romania, Austria, Russia ed una tra Svezia e Lettonia fa molto effetto. Purtroppo per capitan Moya, in Brasile sono scesi soltanto Bautista Agut (comunque n.15 del mondo) e Andujar, con un’improvvisata coppia di doppio come Marc Lopez e Marrero (comunque vincitori del Master di doppio) ed alla fine sono stati i sudamericani a festeggiare. Piccola nota a margine: furono proprio loro, nel lontano 1999, ad infliggere l’ultima sconfitta su terra alla nazionale spagnola.
Il nuovo World Group avrà quindi un sapore diverso. Mancando una superpotenza tennistica si aprono diverse ipotesi e percorsi per le sedici partecipanti. Per fornire un’occhiata complessiva, ecco le nazionali che fanno parte delle teste di serie: Repubblica Ceca, Serbia, Francia, Argentina, Svizzera, Italia, Canada, USA. Queste invece le altre otto: Kazakistan, Gran Bretagna, Belgio, Brasile, Giappone, Germania, Australia, Croazia. Inoltre è l’anno che precede le Olimpiadi e questo, verosimilmente, porterà i big ad accettare la chiamata del proprio capitano per poter disputare le Olimpiadi. E’ il caso questo di Juan Martin Del Potro, che tra infortuni e lotte interne con il capitano Martin Jaite (dimissionario) e la Federazione non scende in campo in Coppa Davis dalla semifinale (persa) contro la Repubblica Ceca nel Settembre del 2012, dove tra l’altro si infortunò al polso. Secondo una regola dell’Itf, per essere eleggibile per prendere parte alle Olimpiadi bisogna giocare per la propria nazionale almeno quattro volte nel quadriennio olimpico e l’argentino, tra tutte le peripezie, è fermo ad una quando manca un solo anno pieno prima di Rio De Janeiro.
Passando a dare uno sguardo alle possibili avversarie dell’Italia, il sorteggio più benevolo sarebbe in casa contro il Belgio (con il solo Goffin a reggere la squadra e senza un buon doppio gli azzurri non dovrebbero avere troppi problemi, oltretutto sulla cara terra rossa) mentre sarebbe meglio evitare le trasferte come quella in Gran Bretagna o in Croazia per non stuzzicare sentimenti di rivalsa in Andy Murray o sfidare la giovane squadra balcanica ora che ha scoperto in Marin Cilic un tesoro da custodire e da usare come stimolo per la crescita di Mate Delic e Borna Coric.
Altri accoppiamenti piuttosto scomodi sarebbero le traferte contro l’Australia ed il Giappone, in quest ultimo caso però più come tempistica che altro. Il primo turno della Coppa Davis 2015 sarà ad inizio Marzo, esattamente prima del torneo di Indian Wells e dopo la tournèe sudamericana sulla terra in cui i nostri atleti trovano spesso fortuna. Spezzare la programmazione per volare dall’altra parte del mondo potrebbe portare qualche problema di troppo, sarà eventualmente una decisione da prendere ragionando attentamente le possibili soluzioni. L’Australia, oltre al problema della distanza, ha anche le spalle coperte perché oltre all’eterno Hewitt (sempre presente quando in salute) ci sono un numero di singolaristi possibili che Pat Rafter può solo esserne fiero: Nick Kyrgios, Bernard Tomic (che in nazionale ha fatto vedere la faccia migliore di sé), Sam Groth e Thanasi Kokkinakis con un anno in più e più esperienza. Non è escluso neppure che scelgano, in caso, di giocare sull’erba come accaduto in settimana e lì la questione sarebbe ancora più complicata.
Tolto il Kazakistan, per cui si andrebbe al sorteggio per decidere la sede, rimangono la trasferta in Brasile o la sfida in casa alla Germania. Nel primo caso sarebbe piuttosto agevole perché, appunto, gli azzurri spendono gran parte del loro tempo in quel periodo nei tornei su terra rossa sudamericana, in più oltre ad un Bellucci comunque già battuto dai nostri giocatori ci sarebbe lo spauracchio del doppio con Melo e Soares, ma la coppia Fognini/Bolelli sembra pronta a giocare le proprie carte. La Germania invece è un punto di domanda: il capitano ha escluso per sempre Philipp Kohlshcreiber dalla propria nazionale per divergenze interne e se non torna sui propri passi, oltre ai problemi continui di Tommy Haas e Florian Mayer, il rischio è quello di ritrovarsi ancora Tobias Kamke come primo singolarista e Peter Gojowczyk come secondo. I due rendono meglio sul cemento, ragion per cui venire in Italia sulla terra rossa sarebbe una vera missione impossibile.
Tutti i ragionamenti attuali saranno rimandati al 18 Settembre, quando l’Italia e tutte le altre nazionali conosceranno il loro destino in quella che potrebbe essere una Coppa Davis incerta e ricca di sorprese.
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