Dal nostro inviato a Ginevra, Stefano Rovelli
Bolelli/Fognini b. Chiudinelli/Wawrinka 7-5 3-6 5-7 6-3 6-2 in 3 ore e 57 minuti
Fogni e Barazzutti ieri sera invocavano San Gennaro per rimontare o mantenere in vita questa semifinale a Ginevra. Ora, magari anche il patrono di Napoli ha dato una mano, ma se c’è qualcuno che proprio ha aiutato gli azzurri a sperare in qualcosa di incredibile nella terza giornata è un altro Marco, San Marco Chiudinelli, lo svizzero protagonista (si fa per dire) di una prestazione a dir poco orrenda, che ha affossato anche Wawrinka (anche lui, non esattamente sugli scudi) e quindi arriviamo a domenica con il seguente punteggio: Svizzera 2 – Italia 1. Basterà? Beh, siamo ancora nel campo del misticismo, dei miracoli. Domani alle 12 di parte con Roger Federer che sfiderà Fabio Fognini, non esattamente una partita facile e alla portata del ligure. Che comunque, diciamo che qualche scalpo nobile in Davis (prima fra tutto, Murray), lo ha già in bacheca. Certo, battere il numero 3 del mondo, in casa, su una superfice a Fognini non proprio congeniale…
Detto questo, Fognini e soprattutto Bolelli hanno compiuto, se non un’impresa vera e propria, quantomeno qualcosa di molto vicino. Vincere in cinque set, in quasi quattro ore, 7-5 3-6 5-7 6-3 6-2 in 3 ore e 57 minuti il risultato finale, è comunque sintomo di aver fatto qualcosa di bello, di grande. Senza voler nulla togliere a Fabio, baracca e burattini oggi li ha salvati Simone, fin qui clamorosamente il migliore della spedizione azzurra a Ginevra. Per ricordare un errore di Bolelli, si deve fare uno sforzo di memoria davvero non indifferente. Fognini è stato bravo a salire nel quarto e nel quinto set, dopo tre parziali sottotono, davvero sottotono. Tralasciamo, per una volta, le polemiche col pubblico, le racchette sbattute per terra o quant’altro, tanto ormai ci siamo tutti abituati. Però, però, alla fine Fabio è stato importantissimo nel continuare a sperare per la finale contro la Francia, anche se, sottolineamolo ancora una volta, sarà difficilissimo. Barazzutti, il capitano azzurro, è stato molto, molto bravo a mantenere la calma quando Bolelli e Fognini sono andati sotto per 2 set a 1. In quel momento, sembrava veramente finita. In sala stampa, per dire, già si organizzavano le gite per domani sul lago di Ginevra, chi pensava di anticipare aerei o treni e cose così. Bolelli sembrava non averne più e Fognini era letteralmente sclerato. A questo punto, è arrivato Chiudinelli. L’uomo messo al posto di Federer insieme a Wawrinka. Roger era lì, beato, in tribuna, a ridere e scherzare, mentre Chiudinelli era in campo a combinarne letteralmente di tutti i colori. “Chiodani”, come lo chiamano gli appassionati, è il numero 161 della classifica, ed ha probabilmente l’unico, vero, grande merito di essere forse il migliore amico di Federer. Luthi (capitano svizzero e altro grandissimo amico di Roger) ha pensato bene di volerlo rendere protagonista a tutti i costi della strada verso la finale, non schierando il fuoriclasse di casa. Non gli è andata bene, e da molti è stato criticato. Perchè rischiare quando sei sul 2 a 0 e hai Federer? Ha un senso? Secondo chi vi scrive, sì. Prima di tutto, hanno perso al quinto set, seconda cosa, una squadra e una squadra, e quindi, in una situazione comunque di straripante vantaggio a livello di punteggio e a livello tecnico, valeva la pena rendere eroe uno che eroe non lo è stato quasi mai. Una mossa che potrebbe costare caro? E chi lo sa…magari San Gennaro ci potrebbe anche ripensare…
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