TENNIS – Di Diego Barbiani
MONTREAL. Una partita povera di tensione, una prestazione di Victoria Azarenka che getta parecchie ombre sul suo futuro prossimo. 6-2 6-2 è il punteggio con cui Agnieszka Radwanska supera la bielorussa nel quarto di finale del Wta Premier 5 di Montreal, ma la partita è stata rovinata da un problema fisico evidente della ex n.1 del mondo.
Il ginocchio destro coperto da fasciature, frutto della caduta nel match di primo turno contro Alizé Cornet, ed il suo volto sofferente sono l’immagine che nessuno voleva vedere. Gli ultimi anni per lei sono stati un calvario, continuamente preda di infortuni e mai del tutto capace di trovare regolarità per permetterle di ottenere più di quanto ha comunque raccolto (due titoli all’Australian Open non sono cosa da poco). Continua così la “maledizione-Radwanska”: anche a Melbourne perse contro la polacca, sempre nei quarti di finale, da lì cominciò il lungo periodo di infortunio per il problema al piede che, salvo una fugace apparizione ad Indian Wells, la tenne fuori fino a Giugno.
Bravissima comunque la stessa Radwanska, perché giocare in queste condizioni non è mai facile. Con l’avversario che pare cedere da un momento all’altro perdere la concentrazione è un attimo, ma lei è rimasta molto concentrata fino all’ultimo punto. Avrà anche inciso sulla sua fame di vittoria la ruggine che in passato c’è stata e che si è un po’ manifestata oggi alla stretta di mano, con sguardi molto fugaci tra le due ed una parola di circostanza detta (a voce bassa) dalla vincitrice.
Azarenka non sta bene per niente ed in campo si muoveva con grande difficoltà. Quando doveva spostarsi lateralmente bastava un contropiede neanche troppo angolato per tagliarla fuori dal punto, quando era chiamata in avanti perdeva il ritmo della corsa e sembrava, con il passare dei minuti, che stesse zoppicando. La polacca, vedendo le difficoltà, l’ha spesso chiamata a rete per poi trafiggerla con un ricamo dei suoi o un passante. La bielorussa masticava amaro, è rimasta in campo fino alla fine ma non è mai riuscita davvero ad organizzare qualche sortita. Tantissimi errori, alcuni davvero giganteschi e la sua faccia sembrava una maschera: cercava di nascondere il dolore, ma durante lo sforzo fisico si notava come fosse piuttosto provata.
E’ finita così, in poco più di un’ora. Azarenka ora dovrà decidere cosa fare, purtroppo il tempo le sarà il primo nemico perché già lunedì prossimo deve giocare a Cincinnati, dove è campionessa in carica. Un forfait vorrebbe dire perdere 900 punti e scivolare ai margini della top-20, se poi con le analisi si scoprisse che il problema è più grave del previsto allora anche lo US Open diventerebbe in dubbio. E lei a New York difende la finale, altri 1300 punti che potrebbero scalarle senza possibilità di essere difesi, il che vorrebbe dire salutare la top-30. Il che per lei sarebbe un vero e proprio dramma.
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