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US Open: grande Bolelli, superato Pospisil in cinque set

TENNIS – US OPEN – DI GIANLUCA ATLANTE – Simone Bolelli batte Vasek Pospisil 2-6 6-4 6-2 3-6 6-3 e accede al secondo turno a Flushing Meadows dopo tante assenze recenti agli US Open. Affronterà al secondo turno Robredo.

Ha cercato e voluto il main draw di questo Open degli Stati Uniti attraverso la dura legge di una terra inferiore, quella dei challenger. Oggi, però, il ribollente cemento del Queens gli appartiene, eccome se gli appartiene. Come quell’essere tornato protagonista, contro tutto e tutti. Anche conro quello scetticismo serpeggiante che, in men che non si dica, gli aveva cucito addosso il vestito di un pensionato, magari di lusso, ma comunque tale.

Comun denominatore di un attacco lungo e con accenno di metafora, magari mal riuscito, il Simone Bolelli che volevamo da tempo e che, semmai ce ne fosse stato bisogno, la prima giornata, calda e umida, a Flushing Meadows, ci ha confermato essere sulla strada giusta.

Oggi Simone ha vinto in cinque set contro il canadese Pospisil, giocatore sin troppo “caldo” in questa estate “stelle e strisce” dopo la finale di Washington persa contro Raonic e la paura messa a sua Maestà, Roger Federer, in quel di Cincinnati. Bolelli ha rincorso dopo aver perso il primo set in venticinque minuti, è andato avanti due set ad uno, ha subito il ritorno del canadese ma, cosa inusuale nel suo credo tennistico sino a qualche tempo fa, ha saputo vestire a meraviglia i panni del “cinese” di turno, aspettando, come da classico, il “cadavere” del nemico passargli sotto gli occhi. Bolelli ha vinto in cinque set, 2/6 6/4 6/2 3/6 6/3, su un campo numero 5, è il caso di dirlo, ribollente di passione tricolore.

Ha vinto una partita importante, dominando il cemento un attimo dopo aver sgrullato dalle scarpe quella terra amica, pronta a restituirli lo Slam newyorkese a suon di punti sudati. Ed oggi, quello Slam, risplende alto come il sole del Queens. Dopo quasi tre ore di gioco e una partita che di fiducia, al nostro tennista, ne siamo certi, ne ha regalata davvero tanta. Meglio di così, visto il match, non poteva.

Gianluca Atlante

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