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Stats / Cincinnati: Federer, 6 tornato al successo. Si sblocca Serena Williams

TENNIS – Di Giancarlo Di Leva

Il torneo di Cincinnati non poteva avere esito più prestigioso e stimolante in ottica Us Open. Vincono contemporaneamente i due tennisti più vincenti e più amati del terzo millennio (ma anche tra i più anziani in assoluto del circuito, con 66 anni in due) ovvero Serena Williams e Roger Federer.

Ecco i numeri dei due:

142 tornei vinti (80 Federer, 62 Williams);

34 slam (17 Federer, 17 la Williams);

22 i Master 1000 vinti da Federer;

20 tornei Tier 1 conquistati da Serena Williams;

7 le vittorie a Cincinnati (6 Federer, 1 Williams).

Federer è riuscito a rivincere un Master 1000 ripartendo da dover aveva lasciato (Cincinnati 2012). Questo successo che arriva dopo 4 finali (Roma 2013, Indian Wells, Montecarlo e Toronto quest’anno) oltre ad assicurare a Roger un posto per le finali Atp di Londra lo rilancia concretamente tra i favoriti al successo anche agli Us Open visto qualche stento dei principali avversari.

La stagione dello svizzero, dopo il grigio epilogo dello scorso anno che lo fece scivolare al n. 6 del mondo per la prima volta dopo 10 anni sta avendo un andamento assolutamente sorprendente e impronosticabile dai più: 8 finali (tra cui uno Slam – Wimbledon – e 4 Master 1000) con 3 successi e tornando ai livelli del 2008/2009.

A Cincinnati Federer ha migliorato ulteriormente il suo record di match vinti nei Master 1000 che sono adesso 304.

Con i 6 successi (su 6 finali disputate) a Cincinnati, lo svizzero eguaglia il numero di successi da lui stesso ottenuti ad Amburgo/Madrid e da Agassi (a Miami). Meglio ha fatto solo Nadal che a Montecarlo è arrivato a 8 e a Roma a 7. 

Dopo Cincinnati diventano 45 i successi dei Fab Four dal 2009 (su 52 tornei) così suddivisi: Nadal (15), Djokovic (15), Federer (8) e Murray (7).

GLI ITALIANI:

Fognini favorito dall’eliminazione anticipata di Berdych, ha ottenuto il suo miglior risultato in un Master 1000 sul cemento raggiungendo i quarti di finale, eguagliando il risultato ottenuto da Furlan nel 1992. Ppurtroppo ancora una volta è capitolato malamente per mano di un top ten (Raonic n.7) ma in ogni caso è un risultato che arriva dopo una serie di delusioni e gli consegna un po’ di fiducia in vista dello Slam nord-americano.

Il bilancio azzurro in campo maschile (4 W/2 L con una performance del 66,6%) è il migliore per numero di vittorie e secondo in termini di performance solo a quello del 1992 in cui Furlan, unico italiano presente giunse come detto nei quarti (bil. 3 W/1 L perf.75%) . 

FEMMINILE

Il torneo femminile si è concluso con il primo successo di Serena Williams a spese della ormai ritrovata Ana Ivanovic, che riscatta così la sconfitta subita nella finale dello scorso anno per mano della Azarenka.

Nei tornei fin qui disputati sul cemento americano (Stanford, Montreal e Cincinnati) Serena ha incrementato punti importanti in classifica: avendo conquistato 1720 punti rispetto ai 1520 scaduti lo scorso anno dovrebbe essersi assicurata la posizione n.1 almeno fino ad inizio Ottobre. Mentre contemporaneamente le altre (ad eccezione della Radwanska) hanno fatto peggio dello scorso anno (Halep e Kvitova). Sharapova che sembrava la più pericolosa concorrente non avendo punti da difendere in quanto fuori dal circuito dopo Wimbledon lo scorso anno, ha capitalizzato molto poco rispetto alle potenzialità (455 punti tra Toronto e Cincinnati rispetto ai 1800 possibili), il che la mette matematicamente fuori gioco (almeno per ora).

Le uniche tenniste che teoricamente potrebbero ancora aspirare al “grande colpo” nell’immediato sono la Halep e la Kvitova, entrambe impegnate questa settimana a New Haven dove difendono rispettivamente la vittoria e la finale dello scorso anno. Vincendo a New York potrebbero riuscire nell’impresa di diventare n.1, sempre che Serena non giunga in finale.

Giancarlo Di Leva

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