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Challenge Round. Canadian Open, un torneo da Fab Four

TENNIS – di FABRIZIO FIDECARO

Roger Federer, Rafael Nadal, Novak Djokovic e Andy Murray monopolizzano l’albo d’oro dei Canadian Open dal 2004. Riviviamo in breve le ultime dieci edizioni del torneo in scena ad anni alternati a Toronto e a Montreal, tutte vinte dai cosiddetti Fab Four.

Un torneo da… Fab Four. I Canadian Open rappresentano uno degli eventi del circuito Atp in cui il dominio dei magnifici quattro del tennis è più evidente. Nelle ultime dieci edizioni, infatti, a imporsi è sempre stato uno di loro, con i successi distribuiti quasi equamente: tre volte Novak Djokovic (2007, 2011-12) e Rafael Nadal (2005, 2008, 2013) due Roger Federer (2004, 2006) e Andy Murray (2009-10).

Nel 2004 Fed-Ex, issatosi in vetta al ranking mondiale a inizio febbraio dopo il primo trionfo agli Australian Open, batté nella finale di Toronto il campione uscente Andy Roddick, mentre un Nadal appena diciottenne si arrese al debutto a Lleyton Hewitt, non senza averlo messo a dura prova e costretto a una rimonta per nulla semplice. Il maiorchino conquistò il titolo già dodici mesi più tardi, quando, reduce dal primo dei nove centri al Roland Garros, approfittò dell’assenza dell’elvetico e sconfisse nel match clou un Andre Agassi 35enne ma mai domo, come avrebbe dimostrato poco dopo raggiungendo l’ultimo atto anche agli US Open.

Nel 2006, con Nadal out negli ottavi per mano di Tomas Berdych, riecco Federer, vincitore in finale su Richard Gasquet, che in semi aveva fermato la brillante corsa di un 19enne Andy Murray. L’anno successivo segnò l’esplosione del ventenne Djokovic, al debutto assoluto nella manifestazione. A Montreal il ragazzo di Belgrado, dopo aver eliminato nei quarti il n. 3 Roddick, superò negli ultimi due incontri proprio Nadal e Federer, quest’ultimo al tie-break decisivo. Fu il momento in cui tutti si accorsero definitivamente del suo potenziale. Murray, invece, uscì al secondo turno, travolto dal coetaneo Fabio Fognini, già bravo a superare le qualificazioni.

Nel 2008 giunse la seconda affermazione di un Nadal lanciatissimo verso il primato nel ranking Atp. La sua vittima in finale fu il tedesco Nicolas Kiefer, ma Rafa aveva fermato in semi Murray, impostosi a sua volta nei quarti su Djokovic. Federer era stato eliminato al debutto dal francese Gilles Simon, uno stop determinante per la successiva perdita del trono mondiale.

Poi la doppietta di Murray. Nel 2009 Andy superò nel match clou Juan Martin Del Potro (che qualche settimana più tardi avrebbe trionfato negli US Open), con gli altri Fab Four tutti out nei quarti: Federer con Tsonga, Nadal con lo stesso Delpo, Djokovic con Roddick. L’anno dopo le semifinali furono monopolizzate dai fantastici quattro, con il britannico che sconfisse piuttosto agevolmente Nadal e Federer che prevalse su Djokovic per 75 al terzo. In finale Andy ebbe la meglio su Roger con un doppio 75.

Nel 2011 tornò a imporsi Djokovic, in finale sul sorprendente Mardy Fish. Gli altri big ebbero un’annata no: Nadal e Murray fuori addirittura all’esordio, rispettivamente per mano di Dodig e Anderson; Federer out negli ottavi, ancora con Tsonga. Anomala l’edizione 2012, andata in scena dopo i Giochi Olimpici di Londra e disertata da Roger e Rafa: per Nole fu comodo mettere a segno il tris ai danni di Gasquet, con il neo campione olimpico Murray che dette forfait per la sua sfida negli ottavi con Milos Raonic.

Proprio quest’ultimo ha raggiunto la finale l’anno scorso, cedendo però con un doppio 62 a un Nadal in forma smagliante. L’iberico aveva battuto in semi Djokovic al tie-break decisivo, con Murray fuori negli ottavi dinanzi a Ernests Gulbis e Federer di nuovo assente.

Nell’edizione in corso, con Nadal fuori gioco per infortunio, il solo Djokovic ha la possibilità di firmare un poker di successi. L’attuale numero uno del mondo dovrebbe trovare Murray già nei quarti, mentre Federer attende lo sviluppo della situazione nella parte bassa del tabellone, pronto eventualmente ad affrontare il vincente nel match clou. A ogni modo, staremo a vedere se i Canadian Open lanceranno qualcuno dei nomi nuovi verso l’Olimpo o se si confermeranno, per l’undicesima annata consecutiva, un affare riservato ai Beatles della racchetta.

 

Fabrizio Fidecaro

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