TENNIS – CINCINNATI. Il paziente è ancora febbricitante. Novak Djokovic ha superato l’esordio del torneo Atp Master 1000 di Cincinnati, ma ha offerto una nuova prova povera, lontanissima dal definirsi buona. Ha lottato ed ha vinto, forse è l’unica notizia positiva, ma il 6-3 4-6 6-4 con cui ha superato Gilles Simon non deve nascondere i problemi che il serbo ha al momento.
Il dritto è il colpo più indietro, perché lo perde ancora molto spesso e non riesce a spingere come vorrebbe. Poi c’era vento e lui in queste condizioni ha sempre grandi difficoltà ad esprimersi. Era comunque in totale controllo del match fino a quando non è avvenuto il primo disastro. Sul 6-3 4-2 si è addormentato, cedendo quattro game di fila ad un Simon che senza strafare si portava al terzo set.
Pochissimi gli spunti da segnalare fino a quel momento. Entrambi non stavano giocando bene, la partita ne risentiva ma tutto sommato al serbo poteva anche andar bene visto che stava portando a casa la posta in palio. Poi quel black-out improvviso, un momento di sbandamento totale che ha preoccupato. Tanti errori di distrazione e Simon ha cominciato a spingere un po’ di più. L’aggressività del francese lo hanno spinto fino al 6-4 ed a resistere nel primo game del terzo set all’arrembaggio di Djokovic quando ha salvato sei palle break.
Purtroppo per lui il servizio lo ha tradito nel settimo game ed il n.1 del mondo ha potuto chiudere, ma le difficoltà di Toronto non sono finite. Per lui ci sarà ancora molto da lavorare.
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