TENNIS – QUIET PLEASE! – Di ROSSANA CAPOBIANCO – Caroline Wozniacki torna a vincere, è il ventiduesimo titolo della sua giovane carriera e lo fa dopo periodi difficili anche e soprattutto a causa di infortuni: il mondo dello sport e del giornalismo, però, la vede solo come la povera sfigata mollata dal fresco campione dell’Open Championships, Rory McIlroy, mettendo in mostra un sessismo duro a morire.
A facilitare il tutto, certamente, è stato il tempismo dei due a vincere trofei nello stesso giorno; quasi fossero ancora sulla stessa lunghezza d’onda, Caroline Wozniacki e Rory McIlroy a distanza di poche ore sono tornati a vincere.
E si è scatenato naturalmente il mondo dello sport: semplici appassionati, curiosi, addetti ai lavori. Come puoi non fare un parallelo? L’assist è troppo invitante. E lo facciamo anche noi, ma prendendo spunto da qualcosa di diverso.
Innanzitutto dal fatto che la Wozniacki e il golfista nord-irlandese sono due persone distinte e separate, che giocano sport diversi: a ognuno il proprio talento, le prospettive, la propria vita anche, ormai. E malgrado la concomitanza delle due vittorie, nessuna delle due ha a che fare con l’altra. Si legge di un McIlroy finalmente liberato dalla presenza e dalla distrazione ingombrante di un fidanzamento che lo avrebbe limitato, come se una vita privata e una donna che non sia di passaggio costituisse per forza un impedimento al miglioramento della propria vita professionale. Chi parla così evidentemente parla con superficialità, senza conoscere lo sport del campione irlandese e senza averne seguito le difficoltà tecniche e analizzato progressi e cambiamenti attorno a lui (di tipo professionale, appunto).
La stessa cosa succede alla Wozniacki, che ha certamente incassato un bel due di picche dal suo promesso sposo, e in maniera alquanto sgarbata e secca, per usare un eufemismo, ma che i problemi in campo li ha avuti sempre per via di piccoli o grandi infortuni, gestione di allenatori non esattamente eccellente, miglioramenti tecnico-tattici che non sono arrivati. il resto è accessorio e se ne parla solo perché sia l’uno che l’altro sono famosi e la loro storia è sempre stata sulla bocca di tutti, per vari motivi, non sempre eleganti.
Ad uscire sconfitta da questo parallelo però è certamente Caroline, che non ha vinto un Major come ha fatto il suo ex, ma che soprattutto, essendo donna, ha attirato tutto quel sessismo che ancora oggi spopola nella superficialità di giudizio espressa in 140 caratteri e non solo, che facilita i titoloni per chi poi non si prende nemmeno la briga di leggere, che fa di una ragazza che sta provando a rientrare tra le top player una povera giocatrice di tennis che si consola col proprio piccolo trofeo, mentre il suo ex finalmente libero trionfa e si gode la vita.
Allora auguriamo a Caroline di stare lontana dalle chiacchiere inutili di chi vuol vendere a tutti i costi e si lascia andare a chiacchiere da bar: questo ritorno alla vittoria è una bella notizia per lei e per il suo tennis e conferma, malgrado le difficoltà, la costanza di una professionista che per il settimo anno di fila vince almeno un torneo.
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