TENNIS – Di Giancarlo Di Leva
La settimana appena conclusa ci consegna un Fabio Fognini consumato (ma finalmente libero) dal carico di responsabilità rappresentato da quei 900 punti in scadenza nello spazio troppo breve di 3 settimane ,eredità di quel magico luglio di un anno fa e dall’altra parte ci restituisce un Simone Bolelli rigenerato che completa la sua risalita dal purgatorio in cui era caduto dopo aver visto anche l’inferno quando si è trovato ad essere n. 367 del ranking nell’aprile scorso.
Da lunedì, grazie al 4° centro di quest’anno nel circuito Challenger ottenuto ad Oberstaufen in Germania, Simone rivede la luce. E’ rientrato nei Top 100 dopo oltre un anno, ripartendo con la stessa classifica (89) che aveva il 24 giugno dello scorso anno alla vigilia di Wimbledon, ultimo torneo disputato prima dell’infortunio che gli fece saltare il resto della stagione, e ciò gli consente di guardare avanti con fiducia ma anche grande serenità dal momento che non ha punti da difendere fino alla fine dell’anno.
Le credenziali del tennista bolognese, oltre che dai quattro successi nel circuito Challenger ottenuti a Bergamo, Vercelli, Tunisi e appunto Oberstaufen in 7 tornei disputati, sono rappresentate dalla qualificazione a Parigi ma soprattutto a Wimbledon dove, favorito anche dalla sorte (entrato in tabellone come lucky loser) ha giocato uno splendido torneo sfiorando l’accesso agli ottavi di finale dopo aver impegnato strenuamente al terzo turno il giapponese Kei Nishikori che ha avuto la meglio solo 6-4 al 5° set.
Con l’attuale classifica Bolelli si assicura la partecipazione diretta ai prossimi Us Open il che lo spinge ad affrontare il cemento americano con il giusto piglio pur consapevole che il cemento non è la superficie preferita. Ma ha tutto da guadagnare, compreso la possibilità di essere schierato in singolare (oltre che in doppio) nella semifinale di Coppa Davis che vedrà l’Italia impegnata a settembre in Svizzera contro Roger Federer e Stan Wawrinka .
Che obiettivo attendibilmente può darsi Bolelli per fine anno in termini di classifica? Il suo best ranking risale al 23 febbraio 2009 quando, allora 23enne, raggiuse la 36° posizione mondiale. Oggi Simone ha 621 punti, non ha cambiali in scadenza e la 36° piazza dista (ad oggi) 496 punti.
Non appare un traguardo irraggiungibile, ma è necessario imparare a vincere con i più forti. Bolelli, in carriera vanta una sola finale risalente al 2008 sulla terra di Monaco, (persa contro Fernando Gonzales). In quella circostanza Simone superò per la prima volta in carriera un top 20, il francese Paul Henri Mathieu all’epoca n.18 del ranking. Successivamente Bolelli è riuscito nell’impresa solo altre 7 volte di cui 4 in occasione di tornei dello Slam: Baghdatis (n.18) al Roland Garros 2008, il cileno Gonzales (n.14) a Wimbledon, Berdych (n.20) al Roland Garros 2009 e Wawrinka (n.14) a Wimbledon 2011. Lo scalpo più prestigiosi conquistato dal tennista bolognese in carriera è stato quello del francese Gilles Simon (n.13) sull’erba del Queens nel 2012. Come si vede, Bolelli non ha mai battuto un Top 10 con i quali il bilancio è sconcertante (0 W-31 L).
Quindi a 28 anni si riparte. Sarà importante intanto uscire dalla campagna d’agosto sul cemento americano con buoni risultati e un bottino di punti soddisfacente. Le qualità ci sono e il morale anche. Se soccorso anche da un po’ di fortuna nei sorteggi avremo ritrovato un ottimo tennista che pensavamo di aver perso.
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