TENNIS – WIMBLEDON
Dal nostro inviato Gianluca Atlante
Londra – Filippo Volandri ha perso al primo turno di Wimbledon con Edouard Roger-Vasselin. Per il livornese si tratta della diciottesima sconfitta consecutiva al primo turno in una prova dello Slam.
E sono diciotto. Tante, in sintesi, le sconfitte al primo turno, peraltro consecutive, nei tornei dello Slam, per Filippo Volandri. L’ultima è datata oggi, lunedì 23 giugno 2014, intorno alle 15 e 24, sul campo numero 5, con nubi minacciose pronte a scaricare pioggia ma, di contro, per nulla alleate del livornese, capace di sprecare un setpoint nel primo set contro il francese Edouard Roger-Vasselin, prima di perdere in un’ora e trentasei minuti: 7/6 6/2 6/4 il punteggio finale di un match che, se proprio vogliamo dirla tutta, è stato tale sino al 5/4 per il nostro tennista. Quando l’erba, soprattutto lì a fondocampo, era ancora di quel verde cristallino che emoziona e fa tenerezza. C’è da dire, però, che da queste parti, Volandri ha fatto solo comparse, o poco più. Una sola vittoria e nove sconfitte, compresa quella odierna. Un solo successo, contro Delgado nel 2004, prima di perdere in cinque set contro Ivanisevic. Però, per ventisettemila sterline, vale la pena farsi vedere. Una toccata e fuga per la quale, crediamo, ne è valsa la pena, almeno da questo punto di vista. Lo scorso anno, Filippo non giocò da queste parti, ma non fece certamente meglio nel 2012 quando, contro un altro francese, Jeremy Chardy, sul 6/0 6/1 1-0, pensò bene di andare negli spogliatoi anzitempo, per poi correre a prendere l’aereo. L’erba, in sostanza, non gli si addice proprio, anche se oggi ha provato a giocarsela. Almeno in un primo set dove, quantomeno, sembrava poter addomesticare il verde prato del campo numero quattro. Alla fine, però, il “prodoto” è stato lo stesso. L’ennesima sconfitta al primo turno da queste parti, la diciottesima consecutiva nei tornei dello Slam. Dalla sconfitta con Tommy Robredo, datata 2007, al Roland Garros ad oggi. Soltanto primi turni.
Le dichiarazioni di Volandri
Viva la sincerità, almeno quella. «Per guadagnare certe cifre, bisogna vincere tanti challenger». Bravo Volandri, almeno da questo punto di vista. Gioca gli Slam, perde al primo turno, ma il prize money vale molto più di fatiche estenuanti in paesi sconosciuti o in campetti di periferia. «Andate a vedere nelle ultime diciotto volte, con chi ho perso – ha spiegato – Purtroppo, non ho molta fortuna nel sorteggio, oggi Roger Vasselin era, forse, il più abbordabile. Poi, sono arrivato sabato, con una spalla malandata, quindi penso di aver dato il massimo. Ora, mi auguro di poter entrare in tabellone all’Open degli Stati Uniti. L’erba, purtroppo, non è mai stata la mia superficie».
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