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Wimbledon: un Murray sperimentale basta per disinnescare Anderson

TENNIS – Di Diego Barbiani

E’ ancora in fase di sperimentazione, alle volte sembra voler calcolare scambio per scambio e gestire diverse tattiche di gioco, ma Andy Murray ha passato anche gli ottavi di finale battendo 6-4 6-3 7-6(6) Kevin Anderson. Ai quarti per il campione in carica ci sarà Grigor Dimitrov o Leonardo Mayer.

La partita dello scozzese deve essere spezzata in due parti, perché fino alla sospensione per pioggia in campo il suo gioco era un autentico show. Anderson ci stava capendo davvero poco, a cominciare dalla risposta ad un servizio molto efficace carico di slice ed alternato a botte centrali.

Murray sapeva variare molto bene anche le proprie intenzioni. Decideva lui quando giocare un punto in difesa, quando essere più propositivo o variare i colpi per aprirsi gli spazi. La sensazione era quella di uno scozzese con ancora tanto margine rispetto al potenziale espresso in campo. Se poi perdeva il punto non ne faceva un dramma, perché nei momenti cruciali gli bastava alzare la concentrazione e “badare al sodo”, trovando quasi sempre vincenti.

Anderson era alla deriva e dopo tante difficoltà era sotto 4-6 0-3 e servizio per il suo avversario quando dal cielo ha cominciato a piovere. Alla ripresa, sotto il tetto, poteva addirittura iniziare una nuova partita. Di colpo Murray si era spento, soprattutto per alcune difficoltà di troppo ad ambientarsi ad una condizione di indoor. Da 3-0 e servizio, il n.3 del seeding si è trovato costretto a difendere una palla del possibile riaggancio. Salvatosi, ha poi trovato un po’ di ritmo ed ha potuto chiudere il parziale senza più rischiare.

Il tempo degli esperimenti però si era esaurito. In quella situazione un giocatore come Anderson acquista grande pericolosità, soprattutto (per lo scozzese) quando il centrale di Wimbledon in condizione indoor non è neppure il luogo preferito per esprimere il proprio gioco. Il punto esclamativo è arrivato nel tie-break e Murray, senza essere costretto ad un set supplementare, ha potuto esultare per il passaggio ai quarti.

Lo si era capito già dai primi turni: questo Murray è pericoloso, molto pericoloso. Vince, convince il proprio pubblico ed affila le armi in vista dei prossimi turni.

Diego Barbiani

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Tags: Andy Murray

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