TENNIS – WIMBLEDON – DI FEDERICO PARODI – Il defending champion prosegue il suo percorso praticamente perfetto, demolendo anche il campione di ‘s-Hertogenbosch Bautista Agut: 62 63 62. Murray arriva così agli ottavi con solo 19 game persi.
Andy Murray supera senza problemi lo spagnolo Roberto Bautista Agut in tre rapidi set, 6-2 6-3 6-2 e si qualifica per gli ottavi di finale. Lunedì avrà di fronte Kevin Anderson, con cui è 1-1 negli head to head (ma il sudafricano ha vinto l’ultimo confronto, giocato nel 2011 sul cemento di Montreal).
Il Centre Court ha riabbracciato il suo campione dopo la parentesi secondo turno, quando Murray era stato “confinato” sul campo 1 per il match (poi dominato) contro lo sloveno Rola. Per il numero 3 del seeding doveva essere il primo vero test del torneo. Bautista Agut, ennesimo prodotto del tennis iberico ed esploso quest’anno a 26 anni, era reduce dal primo successo in carriera sull’erba di s’Hertogenbosch, doveva aveva battuto in finale il tedesco Benjamin Becker, e da una stagione nel complesso molto positiva.
Un giocatore emergente e in fiducia. L’ideale per testare le reali condizioni di un Murray fin qui balbettante nel 2014. Ma lo scozzese continua a dare segnali incoraggianti. Ci mette giusto un quarto d’ora a capire che il braccio di ferro da fondo campo rischia di essere un’arma pericolosa con lo spagnolo. Appena cambia marcia e decide di giocare in spinta, per Bautista non c’è niente da fare. Troppa la differenza tra i due. Per la felicità di Amelie Mauresmo e dei numerosi fan assiepati sulla Murray Mountain per sostenere il proprio beniamino.
La resistenza del castigliano si scioglie con il passare dei minuti. I colpi di Murray sono profondi e incisivi, gli errori gratuiti si contano sulle dita di una mano. Lo scozzese sembra essersi lasciato definitivamente alle spalle i difficilissimi mesi che hanno seguito l’operazione alla schiena dello scorso settembre. Sarà l’accogliente atmosfera del Centre Court, sarà che il gioco monotematico dello spagnolo sembra fargli il solletico: a Murray riesce davvero tutto. Gioca sciolto, in assoluta tranquillità, sicuro dei propri mezzi. Con la vittoria dello scorso anno si è scrollato di dosso un peso enorme e ora tutto è un po’ più semplice per lui.
Raggiunge la seconda settimana con la miseria di 19 game persi in tre turni. Avversari non all’altezza o è tornato il vero Andy Murray?
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