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Wimbledon: la leggenda dell'imbattibile Serena Williams è finita?

TENNIS – WIMBLEDON – DI LUIGI ANSALONI – Il nuovo, inatteso, prematuro ko della numero 1 del mondo fa riflettere. Sono troppe le sconfitte inspiegabili, in questo 2014, soprattutto negli Slam, dove lei è solitamente seminfallibile. E ora? E ora il torneo femminile si fa più appassionante che mai…

Una volta è un caso, due può essere una coincidenza, tre è una conferma. La sconfitta di Serena Williams al terzo turno di Wimbledon è forse la fine della leggenda (perché di leggenda si tratta) “Se Serena vuole ed è in forma, batte chiunque senza problemi”. Adesso, capiamoci: la numero uno del mondo è sempre la numero uno del mondo, nel vero senso della parola. La tennista più forte di tutte è e rimane lei, su questo non ci piove. Il punto è che il margine con il resto del mondo, se non si è annullato, si è sicuramente ridotto. E di molto. In Australia c’era di mezzo la caviglia, a Parigi diciamo che è stata colta di sorpresa ed è incappata nella giornata storta, ma francamente a Wimbledon, fino a due anni fa assoluto terreno di conquista e senza il benché minimo problema, non si capisce davvero cosa sia successo. Non sembra nemmeno un problema di voglia (come ci ha raccontato il nostro inviato Diego Barbiani, Serena era distrutta a fine partita), ma sembra proprio che non ne ha più. O non ne ha abbastanza.

 La Williams, allo stato attuale, è un mistero. Certo, ha 33 anni. Nessuno è eterna, nemmeno lei. Anche vero che chi è alle sue spalle, per un motivo o per un altro, diciamo che non brilla come forma. La numero 2, la Na Li, è praticamente nelle sue stesse condizioni, solo che la cinese ha vinto l’Australian Open e non è mai stata “l’imbattibile Na Li”, come invece lo è stata per quasi tutta la sua carriera Serena. La giustificazione “gli anni passano” regge fino ad un certo punto. D’accordo, sarà sicuramente meno tonica, meno esplosiva, meno potente, ma tre batoste negli slam senza infortuni (o quasi) e senza intoppi, davvero non si spiegano. Oppure sì: Serena sta iniziando a perdere colpi. Serena non ce la fa più. Serena pensa ad altro, anche se quando perde giustamente le rode. Tanti se, tanti ma, certezze zero.  A parte una: l’imbattibile Serena Williams, quella che se gioca bene non ce n’è per nessuno, molto probabilmente non esiste più.

E adesso? Adesso Wimbledon versione femminile diventa bellissimo. Incerto. Stupendo. La favorita diventerebbe di diritto la Sharapova, ma Masha, reduce dal trionfo di Parigi, sull’erba inglese non è che abbia ottenuto chissà che cosa, dopo l’incredibile trionfo del 2004. Ha fatto finale nel 2011, ma fu disintegrata in finale dalla Kvitova. Ecco, magari Petra potrebbe rispolverare, dopo anni un pò così, il suo vecchio ed efficacissimo tennis erbivoro e tornare agli antichi fasti. Potrebbe? Si, certo. Lo farà? Più facile a dirsi che a farsi. Troppo discontinua. Però, se becca la settimana benedetta, chissà. Potrebbe essere, perchè no, la prima sacrosanta volta della Radwanska in un torneo dello slam. Due anni fa arrivò in finale, mettendo in difficoltà Serena. E poi spazio a tante, tantissime outsider. La Lisicki, che forse ha imparato la lezione dello scorso anno, quando pianse nel bel mezzo di una finale praticamente non giocata contro la Bartoli. La Halep, reduce da un grandissimo Roland Garros. Una giovanissima come la Bouchard. O la Cornet continuerà nella sua magia. Lo sapremo tra 6 giorni. Anche perchè domani, soprattutto con le donne del tennis, è proprio un altro giorno….

Luigi Ansaloni

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