TENNIS – WIMBLEDON – DAL NOSTRO INVIATO A LONDRA GIANLUCA ATLANTE – L’azzurra lascia il torneo dopo il ko subito contro l’americana Riske. 75 61 il risultato finale, con Camila protagonista dei suoi consueti alti e bassi. Ma perso il primo set, l’azzurra è uscita dalla partita: ancora una volta non è stata capace di cambiare tattica quando le cose si son messe male.
L’erba di Wimbledon è meno verde, quest’anno, per Camila Giorgi. I giorni degli ottavi di finale a sorpresa di due anni or sono, quando nessuno conosceva la potenza dei suoi colpi, sembrano lontani al di là del tempo effettivo che è intercorso tra quella impresa e la disfatta odierna. Per carità, vogliamo pensare che un giorno la ragazzina si farà, ed anche bene, ma qualcosa nel suo gioco, soprattutto nel suo modo di pensare dentro il campo, dovrà inevitabilmente cambiare. Oggi la Riske, sotto 4-5 nel primo set, ha avuto soltanto la pazienza di aspettare, di mettere dentro il rettangolo verde, un colpo più della sua avversaria. Il resto, com’è sempre accaduto, nella buona e nella cattiva sorte, l’ha fatto Camila Giorgi, che oggi avrebbe fatto onore, e non poco, al grande Ted Tinling, ma che alla fine ha dovuto, per forza di cose, rimproverarsi del 7/5 6/1 rimediato in un’ora e ventiquattro minuti dalla giocatrice statunitense. Morale della favola, peraltro non a lieto fine per le nostre fanciulle, come accadde nel 2008 (Seppi e Bolelli), a far sventolare alto il tricolore ai Championships, saranno solo i nostri ragazzi, Fognini e Bolelli per l’occasione. Con le nostre donne, dunque, a leccarsi le ferite, non più protagoniste com’era accaduto negli ultimi anni e, senza andare troppo lontano, nell’edizione scorsa di questo Slam, quando furono Pennetta, Knapp e Vinci a raggiungere gli ottavi di finale. La scena, dunque, se la prenderanno gli uomini, una volta tanto. Un giorno, speriamo molto presto, tornerà a riprendersela anche Camila Giorgi, che è giovane e che, dunque, avrà tutto il tempo, si spera, per maturare e capire che non si può vivere solo ed esclusivamente di pallate, ma che un match può essere vinto anche provando a fare qualcosa di diverso. Quello che oggi ha fatto, per esempio, la Riske.
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