TENNIS – WIMBLEDON – DAL NOSTRO INVIATO A LONDRA GIANLUCA ATLANTE – Fabio Fognini è al terzo turno di Wimbledon dopo la vittoria per 2-6 6-4 7-6(6) 6-3 su Tim Puetz, al prossimo turno troverà Kevin Anderson.
Nella vita non c’è assolutamente nulla di scontato. Figuriamoci in un match di tennis, giocato sull’erba, dove tutto è il contrario di tutto. Capita allora che il numero 251 della classifica mondiale, che non sai nemmeno come è fatto, che non conosci minimamente nei suoi fondamentali tennistici, che per la prima volta, a 27 anni, trova modo e tempo per poggiare le preziose suole sui verdi prati inglesi, ti tenga in campo, sul 16 di Wimbledon, due ore e quaranta minuti Pèortandoti, tanto per non farsi mancare nulla, a rincorrere un tie break, quello del terzo set, ormai compromesso sullo 0-4, giocando una demi-volè di rovescio e arrivando a farti baciare l’erba, per rimediare in tuffo ad un passante insidioso.
Il tedesco Tim Puetz, oggi, ha fatto provare questo ed altro al nostro Fognini, che però ha saputo tenere botta dopo il passaggio a vuoto, ma ormai è di prassi, del primo set. Il 6/2 rimediato in 24′ dall’azzurro, si dimostrava, strada facendo, non certo figlio solo delle giocate del tedesco, arrivato in tabellone attraverso le qualificazioni ed un primo turno a spese del russo Gabashvili, ma piuttosto parente stretto dell’inizio diesel dell’azzurro. Piano piano e con pazienza inusuale, il “Fogna” italico riusciva a mettere in riga il suo avversario, con un 6/4 in totale tranquillità nel secondo set, con un tie break rincorso e vinto, dopo aver annullato due setpoint con dovizia di particolari e da grande giocatore e con il 6/3 finale, che finiva per nascondere bene due palle break, a quel punto, pericolosissime, annullate da Fognini quando sembrava che Puetz potesse di nuovo tornare in scia all’azzurro.
Ed ora il sudafricano Anderson, che su questi campi ha un’arma in più, che è il servizio, ma che in fin dei conti, con un tennis più continuo di quello messo in vetrina in questi primi due turni, potrebbe regalare a Fognini quel quarto turno che, da queste parti, non ha mai sorriso al numero uno di casa nostra.
LE DICHIARAZIONI DI FOGNINI
Si sente un po’ perseguitato da giudici e supervisor, ma… “io, come Gulbis per esempio, siamo teste calde e, quindi, è normale”. Sorride Fognini al passaggio di un altro turno qui ai Championships. “Le partite sono dure ed oggi sono riuscita a vincerla meglio dell’altro giorno – ha spiegato il numero uno azzurro – Certo, anche oggi sono partito male, ma sto lavorando su questo, non da un giorni, ma da qualche mese. Ed oggi, come avete visto, è andata meglio. Vorrà dire che nel prossimo match contro Kevin Anderson, proverò a partire bene sin dall’inizio, anche perché il match si preannuncia molto duro. Cercherà, soprattutto, di rispondere il più possibile al suo servizio. Potrebbe essere la chiave di volta del match”, ha proseguito Fognini. E per il resto? “Devo migliorare il servizio, di rovescio mi viene più naturale colpire la palla, è il mio colpo, ma sto crescendo di livello anche se, lo ripeto, anche oggi, all’inizio, non mi sentivo bene sul campo”. E in merito ai due set point annullati nel tie break del terzo set? “Forse ho avuto un po’ di fortuna – ha ammesso l’azzurro – ma in quei frangenti è giusto ed opportuno rischiare ed io l’ho fatto. Sono contento. Ho vinto e guardo al prossimo match contro Anderson, lo ripeto molto difficile, con ottimismo”. E, magari, con la possibilità di giocare su un campo importante. “Gioco dove mi mettono. L’importante è vincere. Poi, come mi è già successo, quando affronterò Federer o Nadal, finirò anche con il giocare sui campi principali, ma va bene così”.
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