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Wimbledon: Errani si scioglie sul più bello: "Peccato per il match point di ieri"

TENNIS – Dal nostro inviato a Wimbledon Gianluca Atlante

Non ce l’ha fatta Sara Errani ad approdare al secondo turno di Wimbledon. La romagnola è stata sconfitta 2-6 7-6(6) 7-5 da Caroline Garcia in un match che era stato interrotto ieri sera alla fine del secondo set ed oggi ha regalato ancora tante emozioni. Purtroppo alla fine è la francese che esulta, ma la nostra giocatrice è andata vicinissima a capovolgere una situazione che la vedeva sotto prima 4-0 e poi 5-3. 

Le notizie arrivano di primo mattino. Quando capisci, addentando un fagottino alla cioccolata, che qualcosa di strano c’era sin dalla sera prima. Lo capisci al Village, da Paul, trovando modo e tempo per scambiare due chiacchiere con Pablo Lozano, coach di Sara Errani, professionista serio, mai sopra le righe, pronto a trovare il lato positivo in tutte le cose. E il buon Pablo, questa mattina, ci aveva confidato della febbre di Sara, di come era stata una sorta di manna dal cielo, la sospensione del giorno prima contro la francese Garcia. Oggi, però, Sara è sembrata accusare, anche troppo, i sintomi del malessere. Almeno sino al 4-0 della sua avversaria, avviata verso una facile vittoria, prima della rimonta dell’azzurra, brava a rimettersi in carreggiata sul 5-5. Uno sforzo, però, pagato a caro prezzo. Perchè a quel punto, le forze sono davvero venute a mancare e quei settantatre minuti vissuti a rincorrere la transalpina, sono sembrati molto più di una eternità. Una tappa pirenaica del Tour de France con la fiacca a prendere il sopravvento. Arrivata in cima, Sara si è fermata. Stremata? Forse sì, vista la febbre della notte. Visto quel matchpoint, sul 6-5 40-30 e servizio del giorno precedente, che per un attimo le sarà tornato in mente. A quel punto, anche la febbre, avrebbe avuto un ruolo secondario nella vicenda. Ed, invece, è tornato prepotentemente in sella, condannando la nostra “Sarita” alla sconfitta, contro una Garcia niente male, ma che da altre parti, crediamo, non avrebbe avuto via di scampo. Diciamola tutta: l’erba non è il massimo sotto i piedi dell’azzurra. Non le piace, prova ad adattarsi, ma non le piace. Poi, per carità, in condizioni fisiche diverse, crediamo che questo match sarebbe, comunque, riuscito a portarlo a casa. Anche sprecando un matchpoint, anche dormendo con la febbre addosso, anche in condizioni non ottimali. Oggi, però, non è stato così. E dopo Karin Knapp, anche lei, la numero due azzurra, ha salutato anzitempo i Championships.   

LE DICHIARAZIONI DELL’ERRANI
Occhi rossi, tosse e mal di gola. Può bastare? “No, ho perso e basta. Lei ha giocato bene, ha tirato tutto ed ha trovato dei colpi incredibili. La febbre? Si, è vero, sono stata male, ma oggi sono entrata in campo ed ho dato tutto. Non credo che abbia influito, magari ho ripensato al matchpoint sprecato la sera prima. Quello sì, purtroppo”. Il pensiero di Sara Errani è racchiuso in queste parole. Le prime, pronunciate nella sala interviste numero due di Wimbledon. La tennista azzurra è sembrata provata, visibilmente contrariata. Perchè, al di là di tutto, dallo 0-4 era ritornata in partita sul 5-5, prima… “di sprecare una opportunità di andare 6/5. Ho giocato meglio ieri, di oggi, ma sono comunque contenta di quello che ho fatto. Perchè, rispetto allo scorso anno, l’erba mi ha fatto meno paura. Certo, ho sempre timore di farmi male – ha spiegato ‘Sarita’ – ma prima o poi riuscirò ad addomesticarla questa bendetta erba”. Poi il resto. “Voi continuate a storcere il naso su questa mia parte di stagione, io vi dico che è stata positiva. C’è gente che gioca bene, che tira forte come questa Garcia, non è semplice vincere partite. Sono contenta di come ho giocato sino a questo momento e di quello che sono riuscita a fare in termini di risultati. Poi, chissà, magari arriva un bel risultato in doppio. E’ l’unico Slam che ci manca, ce la metteremo tutta”. Parola di Sara Errani, una che non molla mai e che, soprattutto, non cerca scusa. 

 

Gianluca Atlante

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Gianluca Atlante
Tags: Sara Errani

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