TENNIS – ROLAND GARROS – Dall’inviata a Parigi FRANCESCA CICCHITTI – Maria Sharapova tiene a bada l’ugarano Muguruza e si conferma sempre più favorita per il titolo; nel primo set la spagnola investe letteralmente la russa, che poi trova il modo di metterla sulla lotta. Finisce 16 75 61. Si interrompe dunque qui il torneo di Garbine, che ha mostrato di avere il tennis per battere chiunque ma non ancora la costanza, specie per una lottatrice straordinaria come Masha.
Quarto di finale attesissimo quello tra Garbine Muguruza e Maria Sharapova, che si è giocato sul campo Philippe Chatrier, Partita attesa per le protagoniste, in realtà una in particolare, quella che suscitava maggior interesse: Garbine Muguruza. E’ lei la “star” indiscussa di questo torneo, dopo aver eliminato al secondo turno la numero uno del mondo Serena Williams.
Fino ad oggi ha continuato a giocare un torneo con una grinta spaventosa. La giovane Garbine, soli venti anni, in campo sfodera una potenza e un’aggressività fuori dal comune; nella vita di tutti i giorni è ragazza dagli occhi radiosi, un dolcissimo sorriso e due affascinanti fossette sulle guance. Ma dietro quel timido sorriso si nasconde una giovane ambiziosa, che non ha paura di niente e di nessuno.
Dopo aver fatto fuori per 6-2 6-2 Serenona, oggi la spagnola sperava di infliggere la stessa sorte all’algida Maria Sharapova. «Sarà una sfida contro un colosso – aveva detto- ma io lotterò su ogni palla. Maria è nel circuito da molto più tempo di me, ha esperienza, è una grande giocatrice che si batte sino all’ultimo punto. Io cercherò di copiarla, perché come da ogni grande giocatrice, c’è sempre qualcosa da imparare». Purtroppo non è andata come sperava la Muguruza. Infatti dopo un grande inizio e un primo set giocato perfettamente, la spagnola ha strappato il servizio alla russa al primo game per poi ripetere l’impresa al terzo. Garbine ha continuato ad essere aggressiva, tenace, concentrata e punto dopo punto, ha mantenuto la distanza acquisita e ha chiuso 6-1 il primo set in soli 28 minuti. Il pubblico incredulo guardava a bocca aperta la giovane spagnola che si accingeva ad eliminare un’altra grande e la incitava: il centrale era tutto per lei. Nel secondo set le cose sono cambiate, Masha non molla mai, ritrova parte di quella lucidità che non aveva avuto nel primo set e si mette a giocare come sa. Con freddezza e distacco, arriva il primo break nel terzo game anche se la Muguruza tentava di recuperare controbreakkandola al sesto game: sforzo inutile. Masha risale di attenzione e lascia pochi punti all’avversaria, mentre Garbine cala, imprecisa e fallosa, così che all’undicesimo game, la Sharapova strappa nuovamente il servizio alla spagnola sul 5-6 per poi servire e portare a casa il secondo set.
Sul terzo c’è poco da dire, la Muguruza si batteva, ma non era sufficiente. Maria, trasformatasi in una sorta di “Ivan Drago” il pugile del film “Rocky”, con grande autocontrollo si prende i suoi break di vantaggio al terzo e quinto game, infila palle imprendibili e per la Muguruza non c’è più nulla da fare. Masha chiude la partita in due ore e sei minuti col risultato finale di 1/6 7/5 6/1, ma la spagnola esce tra gli applausi scroscianti e le grida dei suoi nuovi fans.
In semifinale la Sharapova dovrà affrontare un’altra giovane che sta venendo fuori e che ha battuto in tre set la spagnola Carla Suarez Navarro, si tratta di Eugenie Bouchard: anche lei ventenne, grintosissima e assetata di successo.
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