TENNIS – ROLAND GARROS – Di ROSSANA CAPOBIANCO – Federer batte Schwartzman 63 64 64 e accede al terzo turno, dove troverà Tursunov. Potrebbe, in prospettiva, trovare Gulbis agli ottavi. Uno svizzero che ha dovuto sudarsi la partita poiché l’argentino ha mostrato gioco e faccia tosta. Lo svizzero è ora l’unico nella Storia del tennis ad aver vinto almeno 60 partite in ogni torneo dello Slam.
Come il primo, anche il secondo turno del Roland Garros per Roger Federer proponeva una partita sulla carta abbordabile, contro il giovane argentino Schwartzman, che i giorni prima aveva parlato dell’emozione di trovarsi di fronte alla storia: «Sembrerà di giocare contro un poster», aveva detto.
Emozione però che non si è vista sul campo: è sfacciato e convinto dei suoi mezzi e di poter far partita, il giovane sudamericano, non altissimo ma molto veloce e dotato di un ottimo rovescio bimane. E’ lui infatti il primo a strappare il servizio all’avversario: sarà l’unica volta, poi lo svizzero capisce di che pasta è fatto il giovane e si concentra. Il risultato non è mai stato in discussione, malgrado anche qualche goccia di pioggia e il campo pesante, condizioni che certo Roger non digerisce molto, così come la palla alta e profonda sul rovescio, oggi non esattamente di lusso.
In tribuna, a parte Stefan Edberg che dovrebbe arrivare nel fine settimana, ci sono tutti: Mirka, Luthi, mamma e papà Federer, Tony Godsick e anche le gemelline insieme a una delle tate. Tutti molto rilassati sul Lenglen, dove Roger oggi non può esattamente permettersi di deliziare il pubblico con uno show dei suoi; Diego Schwartzman è sempre in partita, i punti vanno conquistati tutti, lui non ne regala quasi nessuno, non ha paura di avanzare, di attaccare Federer, di rispondere in maniera aggressiva. Ha tutti i colpi, anche se nessuno da vero KO.
La sensazione è che l’argentino abbia in realtà contribuito a mettere Roger in palla; Federer veniva da due giorni di riposo e da non troppe partite sulla terra e nel suo completo rosso e grigio sembra determinato ad accumulare minuti e colpi in campo. Rimane meno di due ore e aspetta Dimitri Tursunov, avversario diverso che qualche grattacapo può darlo contro uno svizzero non concentratissimo.
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