TENNIS – INTERNAZIONALI D’ITALIA – Dall’inviata a Roma ROSSANA CAPOBIANCO – Chardy batte Federer 1-6 6-3 7-6 e manda a casa lo svizzero dai suoi neonati: vento fortissimo e poca pazienza e attaccamento al match da parte di Roger che, però, non ha rinunciato a lottare fino alla fine, tentando una disperata rimonta e vedendosi annullare un match point.
Non si sa bene cosa sia successo. O forse si sa, in realtà. C’era vento, tanto vento, sul Centrale, oggi. Il maestrale soffia, pare, in tutta Italia ma per Roger Federer oggi soffiava un po’ di più. Quel tipo di vento sul Centrale si trasforma in un piccolo tornado. Ma era presente anche nel primo set, vinto 6-1 dallo svizzero con estrema calma e sapienza.
E’ bastato un calo di tensione, uno dei suoi soliti, per trasformare questa partita in un incubo per Roger: la testa ha iniziato a vagare, probabilmente per un luogo preciso della Svizzera dove ha lasciato la sua famiglia e i figli appena nati (lasciati forse troppo presto per rimanere nel match a qualunque condizione?), le gambe hanno iniziato a rispondere meno e la confusione nel suo tennis ha lasciato inebetiti Luthi ed Edberg seduti nel suo angolo.
Chardy, nel primo set troppo falloso, si è accorto di tutto quello che avveniva dall’altra parte della rete: di un avversario non certo del da farsi e di un attaccamento al match non esattamente solito. Intanto la terra rossa si alzava e con essa il nervosismo dello svizzero.
Il francese ha compreso benissimo la necessità di mettere in campo tutti i colpi, di non dover rischiare più del dovuto, di far giocare male Federer, che questo sarebbe bastato. E così è stato. Le stecche non si sono contate, anche se la lotta e la voglia sul finire di match per Federer non sono mancate.
Così come il tifo per lui ovviamente. Tifo del Foro non soddisfatto, perché Federer perde pure dopo aver avuto match point sul proprio servizio in un Tie-break che è riuscito a raggiungere rimontando con difficoltà: Chardy gioca un bellissimo passante di dritto che di fatto gli consegna la partita.
Vittoria meritata quella del francese, sconfitta amara per Federer. Troppo presto, troppa poca pazienza, troppi errori (43 alla fine).
Sarà meglio si goda bene i pupi prima di ritornare a giocare, a Parigi. Vento o meno. Oggi non era ancora mentalmente pronto per tenere alta la concentrazione in una partita difficili in condizioni climatiche così difficili. Non lo dice ma lo fa ampiamente capire:
«E’ una sconfitta che non fa male, non vedo l’ora di tornare a casa. Le condizioni erano difficili per entrambi ma lui le ha gestite meglio, io non sono stato in grado. Se quel passante sul match point non fosse entrato sarei stato ben felice di giocare qualche altro match questa settimana. Ma sto bene e so cosa è successo, è andata male ma sarò pronto anche mentalmente per il Roland Garros».
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