Quale forma ha l’acqua? In verità l’acqua prende la forma che le viene data, perché si sostiene che non ne abbia davvero una tutta sua. Proprio come un liquido, incapace di acquisire una sola forma, il tennis di Jannik Sinner fluisce, si adegua a ogni foggia o situazione. Scorre inesorabile ignorando gli ostacoli e procede […]
TENNIS – Di Diego Barbiani
MADRID. Non è stato un finale di match positivo per Fabio Fognini. Nella sconfitta subita contro Aleksandr Dolgopolov il ligure ha qualcosa da recriminare. Come a Monte Carlo contro Jo Wilfried Tsonga, quello che ha fatto scattare la rabbia del nostro portacolori n.1 è stato un errore del giudice di linea su un punto importante nel game in cui ha ceduto poi la battuta ad inizio del set decisivo.
«Se perderò questa partita, per te ci saranno dei problemi..» è la frase incriminata pronunciata dal tennista ligure che, preso dalla foga, non è riuscito ad incanalare la rabbia in energia positiva. Il giudice di linea aveva chiamato fuori un suo colpo ma lui ha voluto a tutti i costi che Mohammed Lahyani controllasse il segno. L’arbitro è sceso ed ha più volte fatto notare a Fabio come per lui fosse corretta la decisione presa mentre l’azzurro, inviperito, continuava a prenderlo accanto a sé per ripetergli come per lui non ci fosse spazio.
A fine gara si è rivolto ancora una volta contro il giudice di sedia, ripetendendo con tono fermo: «Adesso vieni lì fuori, voglio vederti. Vieni fuori e non avere paura». Dopo la brutta polemica contro il giudice di linea a Monte Carlo e la rabbia per l’atteggiamento di Martin Klizan a Monaco di Baviera, arriva un nuovo capitolo evitabile per il n.1 italiano da cui noi tutti ci auspichiamo che possa imparare a controllare meglio alcune reazioni fuori luogo.
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