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Wta Miami – Cibulkova da sogno: annientata Venus Williams, top ten ad un passo!

TENNIS – Di Diego Barbiani

MIAMI. Dominika Cibulkova ha battuto 6-1 5-7 6-3 Venus Williams in due ore e venti minuti e si è qualificata per i quarti di finale del torneo Wta Premier Mandatory di Miami, dove affronterà Agnieszka Radwanska.

E’ stata una sfida spettacolare, che si candida ad essere tra le più belle del torneo se non proprio di quest anno. Cibulkova ha disputato una partita a tratti straordinaria, Venus ad un certo punto sembrava potesse girarla a suo favore approfittando della grande differenza di potenza, ma la slovacca ha preso il coraggio a due mani ed è risorta ad un passo dal baratro prima di chiudere con due colpi sensazionali.

Il primo set è stato un capolavoro della giocatrice slovacca, vera padrona del campo. Dopo un quarto d’ora scarso di gioco si trovava avanti 5-0 ed aveva lasciato appena sei punti alla sua avversaria. Dall’altro lato del campo c’era una giocatrice fiacca, che ancora non era entrata in partita. Per cercare di creare qualche grattacapo alla n.11 del mondo, Venus a tratti alzava la traiettoria dei suoi colpi. Eppure era lei a subire, in maniera inappellabile.

Cibulkova era brava a non dare ritmo, trovava soluzioni vincenti nell’arco di un paio di scambi e grazie anche ad una grande percentuale di prime palle manteneva la propria avversaria inerme. Faceva quasi effetto vederla così in difficoltà, con tanti errori ed un rifiuto al cercare soluzioni per il contrattacco.

Sul 5-0 però, annullati tre set point alla grande, qualcosa si è mosso. La statunitense, presa da un moto di ribellione, è piano piano entrata in partita. Ha provato a ridurre ulteriormente lo svantaggio, ma al quinto set point è arrivato il punto che è valso il primo parziale a Cibulkova. Poco male per lei, perché nel secondo stava capovolgendo l’inerzia dello scambio prima che dell’incontro. La n.11 del mondo invece ha continuato a trovare un elevato numero di vincenti, molti di grande fattura tecnica, ma l’aiuto che riceveva dal servizio si era annullato. Ogni punto nei suoi game diventava complicato e quando non riusciva a giocare la prima la pressione avversaria era tale da costringerla a forzare eccessivamente, cadendo in doppi falli sanguinosi.

Era una Williams che nonostante le difficoltà rimaneva ancorata al match, con le unghie e con i denti. Salvava due palle break sul 3-3 grazie al suo servizio e subito dopo di prepotenza si procurava un break che l’ha portata a servire per il set. La slovacca non ne voleva sapere di mollare la presa e con un nuovo game capolavoro in risposta giocava solo vincenti e si riprendeva quanto smarrito. Sul 5-5, Venus ha salvato altre due palle break, ancora con l’aiuto del servizio, vero e proprio baluardo in queste fasi concitate. Pochi minuti dopo ed un nuovo break in suo favore la proiettava sul set pari.

Nei primi giochi del terzo set è riapparsa la Williams di inizio partita, ma ogni qual volta in cui Cibulkova trovava il doppio break, non riusciva mai a mantenerlo. Dopo aver salvato una nuova palla break che l’avrebbe portata sotto 2-5, Venus ha tenuto il primo turno di battuta ed è partita all’attacco della sua avversaria. La slovacca da qualche minuto era meno precisa, quelle soluzioni perfette le riuscivano con meno costanza e quando diminuiva la propria velocità veniva investita dalla potenza della statunitense. Sotto 15-40, ad un passo dal consegnarsi nelle mani della rivale, si è salvata (con tanti meriti) dal baratro. Passata la paura, è tornata prepotentemente all’attacco e nell’ultimo game si è inventata tre colpi quasi impossibili: un rovescio lungolinea indietreggiando, un pallonetto difensivo giocato in spaccata nel lato opposto (che le è valso il match point) ed un rovescio incrociato strettissimo a pizzicare l’ultima porzione di campo che le ha permesso poi di chiudere a campo aperto.

Continua il sogno per Cibulkova, che sta vivendo un 2014 magico. Ora può sentire odore di top-10. Le manca poco. 100 punti la separano da Sara Errani, una sola vittoria. Non diteglielo, o potrebbe svegliarsi.

Diego Barbiani

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