Di Valentina Clemente
TENNIS – Stanislas Wawrinka era l’eterno secondo, quello destinato all’oblio mediatico per aver cavalcato un arco storico già pieno di stelle, soprattutto guardando in casa Svizzera. Invece la vita ha scritto per lui un romanzo dalle pagine bislacche, con grandi sacrifici per raggiungere le vette più alte, come quelle che ne hanno contornato l’infanzia.
Tutto, o almeno molto, è cambiato un anno fa in quella partita persa 12-10 al quinto set contro Novak Djokovic, negli ottavi di finale degli Australian Open, che aveva tenuto incollato milioni di persone allo schermo intorno al mondo: un mutamento che ha investito non solo il protagonista (in negativo) della battaglia, ma anche gli spettatori che hanno iniziato a guardarlo in maniera diversa.
Con il passare dei mesi la sua popolarità è cresciuta, ma il vero cambio di marcia si è avuto negli ultimi mesi del 2013 e ovviamente nei primi di questo 2014 dove a Melbourne quella partita con Djokovic questa volta l’ha vinta ai quarti 9-7 al quinto set prima di aggiudicarsi il titolo in finale a sorpresa contro Nadal., Se dovesse mantenere le promesse il suo 2014 diventerebbe diventare uno dei una delle sue stagioni migliori di sempre, lui che adesso occupa la terza piazza del podio.
Un titolo Slam nonfaprimavera, ma già il fatto di esser stato eletto svizzero dell’anno prima della sua consacrazione australiana è stato il segnale che ha definito il cambio di rotta: da corsa leggera il suo percorso è diventato uno scivolo intriso d’emozioni e la sua timidezza si è trasformata in un’avventura piena d’entusiasmo.
Finita la Coppa Davis, e mantenendo fede alle promesse, Wawrinka si è goduto il suo momento di successo mettendo da parte per un po’ il tennis giocato e approfittando delle attenzioni che il mondo gli ha riservato senza colpo ferire. Tra Svizzera e Francia, tra discese sugli sci e partecipazioni televisive, quello che era lo svizzero minore ha riempito d’un tratto gli schermi delle tv e le prime dei giornali.
Da una sorta di brutto anatroccolo ha raggiunto le vette della moda posando addirittura come modello per Giorgio Armani, diventando protagonista di spot commerciali e apparendo come protagonista ad eventi sportivi (non ultimo un match di hockey sul ghiaccio in compagnia di Eugenie Bouchard).
Quello che forse era un ragazzo un po’ scapestrato è diventato con il tempo un uomo con la testa sulle spalle e ora arriva per lui la prova della vera maturità: il campione svizzero tornerà in scena questa settimana ad Indian Wells e gli occhi saranno di sicuro puntati su di lui che in California sarà la testa di serie numero 3 del tabellone..
Riuscirà a rimettere insieme emozioni e gioco per tuffarsi in un altro capitolo di quest’avventura professionale? La risposta la potrà dare solo il campo, ma se l’ubriacatura da successo non dovesse evaporare al primo scambio siamo sicuri che Norman saprà come raddrizzare il suo ‘discepolo’.
Alla fine l’importante è non prendersi mai troppo sul serio.
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