Roger Federer non è affatto d’accordo con l’ipotesi di avere l’allenatore in campo;<<Nel circuito femminile ho visto che funziona -ha dichiarato lo svizzero- ma il tennis rimane uno sport individuale. Se proprio devono introdurre questa regola, spero che lo faranno quando io mi sarò già ritirato: non è necessario avere l’allenatore in campo, ma soprattutto penso che non sia giusto; anche perchè ci sono molti giocatori che non guadagnano abbastanza soldi e quindi non se lo potrebbero permettere. Per come la vedo io, avere il coach in campo è un po’ da dilettanti>>. Il fuoriclasse di Basilea, su una domanda rivoltagli a riguardo, ha parlato anche dei giovani e del fatto che quest’ultimi devono dimostrare il loro valore con le vittorie contro i migliori:<<La vittoria di Stan in Australia è stata positiva perchè ha portato molti tennisti, dunque anche i più giovani, a credere in se stessi: Ma un solo torneo non basta a dimostrare la verità. Ad esempio qui a Indian Wells io e Djokovic siamo ancora in corsa. Bisogna capire se i giovani sono capaci di battere i giocatori di vertice solo ogni tanto o con regolarità. Staremo a vedere>>.
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