TENNIS – MIAMI Novak Djokovic, testa di serie numero due, si è qualificato per le semifinale del Masters 1000 di Miami Key Biscarne. Il serbo ha battuto 7-5 6-3 lo scozzese Andy Murray.
Una vittoria con polemica, visto che nel primo set l’arbitro non ha chiamato una netta invasione di Nole che ha palesemente danneggiato Murray. Dopo la semifinale del Roland Garros, dunque, Djokovic non si toglie il vizietto dell’invasione. Ma stavolta gli è andata bene. La giornata si era aperta con la rocambolesca vittoria di Dominika Cibulkova su Agnieszka Radwanska in 2 ore e 39 minuti di gioco. Apriranno poi la sessione nottura Na Li e Caroline Wozniacki, per poi chiudere il programma il match tra Roger Federer e Kei Nishikori.
ATP – (2) Djokovic b. (6) Murray 7-5 6-3
Non ha giocato male in fondo Murray, solo che semplicemente lo scozzese, in questo momento, è lontano parenti di quello che nemmeno 12 mesi fa conquistò il suo sogno, ovvero Wimbledon. Nemmeno Djokovic sta giocando ai suoi livelli (e meno male, direte voi, visto che vince comunque). Ne è uscita fuori una partita non certamente bella e nemmeno lontana parente delle sfide che furono tra i due. Il primo set in fondo non è stato malaccio. Niente di trascendentale, ma almeno si lascia vedere. I due proseguono spalla a spalla, entrambi sbagliano molto, anche causa vento, e si va a braccetto fino al 5-5, quando Murray non riesce a acchiappare un’occasione che Djokovic gli offre. A decidere il set allora ci pensa un… invasione: nel primo punto del dodicesimo gioco, Nole colpisce una volèe con la racchetta nettamente nel campo di Murray. Ma nessuno vede nulla. Punto Djokovic, lo scozzese non la prende esattamente bene e si fa brekkare a zero, consegnando il primo set al serbo. Nel secondo set Murray si porta avanti di un break e va a servire sul 3 a 2. A quel punto, si spegne la luce. Djokovic fa il controbreak e brekka a sua volta lo scozzese, infilando quattro game di fila e vincendo per la dodicesima volta su 20 sconti diretti con Murray. Il numero due del mondo è in semifinale, Murray è in ripresa ma ancora, a questi livelli, non basta. Adesso la classifica piange davvero: Andy lunedì sarà numero otto. E non è un bel vedere.
Chiuderanno il programma di giornata Roger Federer (5) e Kei Nishikori (20). I confronti diretti sono fermi sull’1-1 e l’ultima sfida, giocata sulla terra di Madrid, ha visto il giapponese trionfare al terzo set. Dieci mesi fa però lo svizzero era perso nel gioco e nella condizione fisica, mentre in questo avvio di 2014 è un giocatore ritrovato sotto tutti i punti di vista.
WTA – (11) Cibulkova b. (3) Radwanska 36 76(5) 63
Quanti rimpianti per Agnieszka Radwanska, che spreca tre match point e cede al terzo set. Immensa gioia per Dominika Cibulkova, che dopo una gara di rincorsa, e ad un passo dal baratro, la spunta dopo oltre due ore e mezza di lotta e conquista in un sol colpo semifinale e top ten.
La slovacca è andata in progressione, riuscendo a ribaltare le sorte di un match che è sembrato più volte perso.
Il primo set infatti è stato caratterizzato da tanti errori, soprattutto da parte della Cibulkova, e da break: ben 8 su 9 giochi. Alla fine la differenza l’ha fatta quell’unico servizio tenuto al sesto gioco dalla Radwanska, la cui tattica difensiva ha pagato maggiormente rispetto ai tentativi di spingere dell’avversaria, che ha commesso troppi errori.
Nel secondo set è la Cibulkova a partire meglio e scappare avanti di un break (3-1), salvo poi farsi riacciuffare. Intanto il gioco si fa meno falloso e sempre più intenso. Sul 4-5 la svolta del match: la slovacca serve per restare in partita e riesce a salvarsi annullando tre match point alla polacca. Si arriva così al tie-break, e anche una volta la finalista degli Australian Open è brava a non abbattersi quando si trova sotto 2-5. Qui infatti infila cinque punti consecutivi e porta la partita al terzo. Dall’altra parte Aga – sempre più fasciata – chiama il tranier.
Si riparte ed il match diventa bellissimo, con scambi duri e spettacolari. Le due vanno avanti spalla a spalla, replicando colpo su colpo, quando improvvisamente all’ottavo gioco si rompe l’equilibrio. La Cibulkova riesce a piazzare il break decisivo e chiudere – non prima di aver recuperato tre palle break – per 6 giochi a 3.
(2) Na Li b. (11) Caroline Wozniacki 7-5 7-5
Na Li è la quarta ed ultima semifinalista di Miami. Per la cinese è arrivata una vittoria per nulla semplice contro una Wozniacki apparsa in grande forma fin dall’inizio. Nonostante la cinese abbia preso il largo con due break consecutivi, la danese ha ribaltato la situazione passando da 1-4 a 5-4.
In questo frangente, Li è spesso incorsa in tanti gratuiti ed al servizio per allungare il parziale ha dovuto ringraziare un mezzo pasticcio di Wozniacki sul 15-15 se non ha dovuto incorrere in pericoli ulteriori. Ritrovato il servizio ed impattato sul 5-5 è tornata anche aggressiva in risposta ed ha trovato ancora la via per un nuovo break chiudendo poi il parziale.
Nel secondo set la danese ha accusato un leggero fastidio nella parte bassa della schiena ed ha ricevuto un trattamento medico al cambio campo nel momento in cui era avanti 2-1. Questa noia non le ha impedito però di provare a riportare in parità la sfida e poco dopo è arrivato il break in suo favore. Al servizio per il set, però, non è riuscita a chiudere. E’ stata al massimo a due punti, ma la cinese è tornata in corsa di prepotenza e, completato ancora l’aggancio sul 5-5, ha tolto la battuta per l’ultima volta alla sua avversaria chiudendo poi al game seguente.
Sarà dunque ancora sfida tra Li e Cibulkova, come avvenuto due settimane fa ad Indian Wells e nella finale dell’Australian Open. Si preannuncia una sfida interessante, tra le giocatrici in assoluto con il rendimento migliore di tutto il 2014. La cinese partirà comunque favorita, un po’ per le fatiche fisiche e mentali che ha speso la slovacca e poi perché nei precedenti è avanti 6-0. La nuova n.10 del mondo, però, entrerà in campo senza nulla da perdere e poi chissà. L’altra semifinale sarà tra Serena Williams e Maria Sharapova, la loro 17esima sfida (la russa non vince contro la statunitense dalla finale del Master del 2004, poi ci sono stati 14 successi consecutivi di Serena).
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