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Atp Miami: Murray non lascia scampo a Tsonga e ritrova Djokovic ai quarti

TENNIS – Di Federico Parodi

MIAMI. Nella partita delle rivincite, tra due giocatori in crisi di risultati e convinzione, Andy Murray ha la meglio su Jo Wilfried Tsonga per 6-4 6-1. Lo scozzese ha giocato in maniera molto solida. Non ha concesso nulla al servizio e ha sfruttato i molti, troppi errori dell’avversario. Al prossimo turno per lo scozzese ci sarà la sfida a Novak Djokovic.

La partita si è di fatto conclusa nel terzo gioco del secondo set, quando, subito il break, Tsonga ha definitivamente staccato la spina, faticando a trovare il rettangolo di gioco.

Se lo scozzese aveva dato segnali confortanti nei primi turni a Key Biscayne e perlomeno non aveva sofferto le pene dell’inferno come a Indian Wells, il francese, out nel deserto californiano per mano del connazionale Benneteau, era già arrivato a un passo dalla sconfitta nel turno precedente contro Baghdatis. Per Murray è la nona vittoria in dieci confronti diretti con il francese, che ha avuto la meglio in una sola circostanza, agli Australian Open 2008, un torneo magico per Tsonga, che raggiunse la finale giocando probabilmente il miglior tennis della carriera. Difficile che possa tornare su quei livelli. Tuttavia, prestazioni come quella odierna e in generale la campagna fallimentare sul cemento americano dovrebbero farlo riflettere. Urgono soluzioni che possano imprimere una svolta decisiva a questa inspiegabile involuzione, che ha già fatto perdere diverse posizioni in classifica all’ex numero 1 di Francia.

La partita si mette subito in discesa per il campione in carica, che toglie il servizio al francese nel terzo gioco, alla prima occasione buona. Tsonga ha in mano il pallino degli scambi ma non riesce a sfondare e finisce con il commettere numerosi gratuiti. Sul 3-1 Murray, il francese riemerge da un game complicatissimo al servizio, annullando 5 palle del contro break che avrebbero incanalato ancor più rapidamente il set nelle mani del giocatore britannico. Sulle prime due Tsonga è perfetto (dritto in contropiede e servizio), mentre Murray concede qualcosa sulle altre, limitandosi a rimandare la palla dall’altra parte della rete e lamentando, dopo uno spostamento laterale in difesa, un problema muscolare. Lo scozzese si sottopone alle cure del fisioterapista, ma tiene senza problemi i propri turni di battuta e conserva il break di vantaggio fino alla fine del set: 6-4 in 41 minuti.

Anche il secondo parziale vede materializzarsi il break scozzese nel terzo game. Tsonga cancella le prime due chance, ma non può nulla sulla terza. Il francese prova a fare qualcosa di più nel game di risposta ma, una volta respinto, molla in maniera repentina. Murray recupera da 15-30 nel quarto gioco, breakka a 0 nel game successivo e con un incredibile parziale di 15 punti a 1 negli ultimi 16 giocati chiude 6-1 in 1 ora e 14 minuti.

Un Murray certamente in lenta ripresa, anche se questo Tsonga non può essere considerato un banco di prova. Lo sarà senz’altro Novak Djokovic, suo prossimo avversario nei quarti e con il quale è sotto 11 a 8 negli head to head. I due non si affrontano dalla finale di Wimbledon dell’anno scorso, vinta dallo scozzese in tre set. Ma era un altro Murray.

 

Redazione

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