Di Diego Barbiani
VINA DEL MAR. Fabio Fognini è in finale al torneo Atp250 di Vina Del Mar, in Cile. L’azzurro ha sconfitto 6-4 1-6 7-6(5) Nicolas Almagro, testa di serie n.3, in 2h10′ di grande lotta. Nell’ultimo atto del torneo Fabio sfiderà Leonardo Mayer, che ha superato in due set il colombiano Santiago Giraldo 7-6(2) 6-2.
L’azzurro è stato il grande protagonista del match, con colpi estratti dal cilindro seguiti da momenti di black out, poi nel terzo set una partita che sembrava vinta, poi quasi persa, infine chiusa con la gioia di aver colto la prima finale di questa stagione importantissima. Grazie a questo risultato da lunedì sarà n.14 a tutti gli effetti perché il russo Mikhail Youzhny non potrà più salire oltre quota 2100 e sono evitati spinosi casi di ex-aequo.
Nel primo set l’italiano è stato bravissimo a rispondere sulla seconda di servizio del suo avversario ed a trovare due break che alla fine lo hanno portato avanti nel computo dei parziali. Nel secondo invece è stato più in sofferenza, tra qualche errore di troppo ed un Almagro più efficace in battuta dove ha concesso appena tre punti. Il parziale finale è stato invece tirato fino agli ultimi due punti, tra scambi infiniti ed il pubblico che spesso si lasciava trascinare troppo nel match spingendo i giocatori a chiedere all’arbitro di mantenere la situazione sotto controllo.
Il primo allungo è dell’azzurro, che sull’1-0 trovava il break alla quarta opportunità a disposizione. Sfidare Almagro sul lato del rovescio poteva essere una scelta fin troppo azzardata, ma nella diagonale Fabio non temeva nulla. Soprattutto poi con lo spagnolo che non accennava a cambiare in lungolinea, dando tutto il tempo al suo avversario per ribattere colpo su colpo. Sfortuna (per lui) ha voluto che il terzo gioco fosse contraddistinto da un immediato contro-break, nonostante Fognini abbia ripreso per i capelli un game dove si era trovato subito sotto 0-40. Sul 3-2 in suo favore, però, Almagro ha commesso una sciocchezza più grave dell’altra: sul 15-30 dappirma un dritto comodo da metà campo si è infranto contro il nastro, poi sulla palla break ha colpito uno schiaffo al volo incrociato, quando aveva tutto il campo libero di fronte a sé. Fognini, chiuso nell’angolo, si è sentito miracolato ed ha alzato un pallonetto intelligentissimo che ha rispedito indietro il suo avversario, il quale con un ulteriore dritto deviato dal nastro cedeva nuovamente la battuta.
Sul 5-3 Fognini ha servito per chiudere l’incontro, ma sul 40-15 non ha potuto sfruttare i primi due match point a disposizione. Questa volta il merito è di Almagro, che con coraggio ha trovato sul primo punto un grande passante incrociato di dritto, poi ha guadagnato campo inducendo l’altro all’errore. Trovato il nuovo contro-break la partita si è fatta tesa e carica di tensione. I punti si facevano via via sempre più importanti e nessuno dei due mollava, dando vita ad un braccio di ferro lungo ed estenuante. Neppure al tie-break l’equilibrio veniva rotto, così sul 5-5 lo spagnolo ha servito un punto importantissimo: chi dei due lo avrebbe preso arrivava a match point. Come già successo in precedenza, la sua psiche non ha nascosto qualche limite di troppo ed una palla abbastanza comoda da tre quarti campo è terminata in corridoio. Nuovo match point per l’italiano, che questa volta non si è fatto sfuggire l’occasione ed ha chiuso l’incontro.
Domani Fognini andrà a caccia del terzo titolo in carriera dopo quelli di Stoccarda ed Amburgo dello scorso anno e vorrà farsi un bel regalo anche per coronare il traguardo del n.14 del mondo, suo miglior risultato (fino ad ora) in carriera.
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