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Atp Dubai: Federer fa il maestro con Djokovic, è finale contro Berdych!

Dal nostro inviato a Dubai, Diego Barbiani

TENNIS. E’ tornato Roger Federer! Lo svizzero, con una prestazione maestosa ha battuto il campione uscente Novak Djokovic e si è qualificato per la finale del torneo Atp500 di Dubai. 3-6 6-3 6-2 il punteggio finale in poco meno di 2h per il n.8 del mondo, che per la prima volta in assoluto batte il serbo dopo aver perso il primo set. Domani sfiderà per il titolo Tomas Berdych, vincitore a sua volta per 7-5 7-5 su Philippe Kohlschreiber.

La 32esima sfida tra lo svizzero ed il n.2 del mondo si preannunciava fin dalla mattinata come una finale anticipata. I presupposti c’erano tutti, ad iniziare dal blasone dei giocatori fino ad un pubblico che già dal primo game ha alzato la voce ed urlato verso il proprio beniamino.

Djokovic è partito molto forte, smorzando ogni tentativo di Federer di rendersi pericoloso. Il break in suo favore arrivava subito, con qualche imprecisione di troppo del rivale. Il primo set, di fatto, terminava qui. Solo in due occasioni l’elvetico ha potuto farsi pericoloso, ma in ognuna è stato respinto dal muro eretto dall’avversario. La partita per Federer era molto difficile, non c’erano sbocchi in risposta ed al servizio i problemi erano tanti.

Poi però Federer è risalito. Soffrendo, rischiando tanto, avventurandosi a rete anche a costo di subire il passante. Con grande coraggio ha salvato un game fondamentale, quello che l’ha portato sul 3-2 nel secondo set. Ha cancellato anche una probabile mortifera palla break. Ci si è messa pure la pioggia, che ha fatto incredibilmente capolino per una manciata di secondi. Il tempo per allarmare tutti e costringere l’arbitro ad una sospensione precauzionale. Djokovic, sotto 0-30 sul proprio servizio, stava lentamente perdendo il controllo della partita ma ancora non poteva saperlo.

Alla ripresa una risposta profonda di Federer l’ha spinto sotto 0-40 ed alla terza opportunità è arrivato il break. Il pubblico è esploso, Federer è come risorto dalle ceneri. E’ cambiata la partita, perché è lo stesso svizzero ad aver innalzato il livello. Grande profondità dei colpi, questa volta però in maniera costante, ma soprattutto un servizio che è sembrato tornare quello perfetto di qualche tempo fa. 

Riequilibrata la situazione, ad inizio del set decisivo Federer ha anche avuto un gentile omaggio da parte di Djokovic, con un doppio fallo sanguinoso che l’ha spinto subito in vantaggio di un break. Da quel momento in poi è stato tennis di primissimo livello ed il protagonista, al contrario di quanto avvenuto negli ultimi 18 mesi, è stato lo svizzero. Colto un nuovo break sul 3-1, ha tirato fuori tutta la grinta e la determinazione che aveva in corpo per risalire da 15-40 nell’ultimo game, grazie all’aiuto dell’amico ritrovato, il servizio. L’ultimo errore del serbo ha sancito la fine. Federer, dopo un anno e mezzo, è tornato a battere un grandissimo giocatore.

BERDYCH b. Kohlshcreiber 7-5 7-5

Il ceco ha rispetto alla perfezione il suo ruolo di favorito non solo nel match di oggi ma anche nei match precedenti per il raggiungimento dell’ultimo atto. La sua potenza e la velocità dei suoi colpi su questo campo lo rendono pericolosissimo per chiunque, anche se oggi il tedesco ha molto da recriminare. Sfruttata una partenza con il freno a mano tirato del n.7 del mondo, aveva trovato il break in apertura ed a suon di vincenti l’aveva mantenuto senza difficoltà fino al momento clou.

Era un Kohlschreiber perfetto, in grado di punire spesso e volentieri il suo avversario. Il rovescio lungolinea è stato un’arma a cui più volte ha fatto ricordo, in particolar modo con la risposta ad una prima esterna (da sinistra) di Berdych. Fino al 5-3, di Berdych si erano avute poche tracce. Lo stesso giocatore cercava di nascondere il malcontento provando a rimanere positivo, ma le sensazioni che giungevano dall’altra metà di campo non lo stavano assistendo. Poi, all’improvviso, il tedesco ha ceduto mentalmente. Sul 5-4 ha commesso molti errori, compromettendo non solo il parziale ma probabilmente l’intero incontro.

Perso il primo 7-5, ha dato modo al suo avversario di ritrovare buone sensazioni, non dovendo iniziare nuovamente il set tra tante perplessità. Forse la finale sarebbe stata a favore del tedesco, forse no. Ma cedere un set fino a quel momento dominato ha fatto crollare le sue certezze. Nei primi game del secondo lo sguardo era ancora confuso, poco convinto di quello che era appena successo. Il ceco però non approfittava a pieno del momento di calo che ha avuto il suo avversario e, seppure in maniera instabile, hanno mantenuto saldo l’equilibrio. Sul 6-5, però, un nuovo pessimo game di Kohlshcreiber ha sancito la fine. Berdych ha ringraziato, sapendo però che la strada verso il suo primo titolo a Dubai rimane piena di trappole.

Diego Barbiani

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