Dall’inviata a Melbourne ROSSANA CAPOBIANCO – Seppi, il regolarista, il tennista dal profilo basso ama però i grandi palcoscenici. E soprattutto i quinti set: altra vittoria per lui (contro Hewitt sulla Rod Laver Arena) al set decisivo. Una riscossa dopo gli ultimi mesi sofferti.
Jim Courier a fine match glielo ha chiesto piuttosto chiaramente: «Dei giocatori italiani tu sembri quello che meno ama esporsi e apparire», e ad Andreas è scappato un sorriso: quello timido di sempre, quello stanco e provato da più di quattro ore con quarantadue gradi all’ombra, contro un trentaduenne ex numero uno del mondo con un orgoglio che farebbe impallidire giovincelli bamboccioni, a cui però Seppi non ha ceduto.
Avanti di due set, confessa: «Nel terzo ho iniziato ad avere i crampi, non so come ho fatto a proseguire altri due set: forse anche un po’ di fortuna». Modestia che non manca mai, ma sebbene Andreas oggi sia stato sprecone (sempre avanti di un break ad inizio degli ultimi tre parziali) e abbia mostrato quella solita incertezza nei momenti importanti, ha annullato un match point determinante sul 5-4 del quinto al suo avversario che lì si è inevitabilmente spento, soprattutto fisicamente. Seppi, invece, ha resistito. Seppi resiste sempre e si toglie le soddisfazioni migliori proprio nei tornei più importanti, per la gioia incontenibile del coach Sartori oggi in tribuna, con le condizioni proibitive per giocare un match del genere. Masochismo? Forse, perché Andreas avrebbe potuto chiuderla in tre; come sottovalutare però la grinta e l’abitudine alle rimonte di Lleyton Hewitt? In casa, per di più, tra i suoi Fanatics mai domi e una vittoria a quel punto aspettata. Parecchio giù di tono in sala stampa, dove però ammette di essere stato fortunato nel terzo e quarto set, in cui l’azzurro ha pagato un po’ di fatica.
«Mi sentivo senza forze io però alla fine, non avevo la giusta spinta», ci confessa Hewitt.
Sulla strada dell’australiano c’è però Seppi, che molti -compresa me- davano per spacciato a tabellone completato. In conferenza stampa l’altoatesino parla delle stesse condizioni patite contro Istomin proprio qui a Melbourne e della sua soddisfazione:
«E’ la prima partita che vinco sul Centrale in uno Slam, prima ho sempre perso; contro Federer, Roddick, Del Potro… è un primo turno, ma per tutto questo è comunque speciale, vista poi la forma delle ultime settimane. A metà del quinto set mi faceva molto male la mano e ho giocato tre game a caso. Per fortuna poi è passato, non mi capita solitamente».
«Quando ho annullato match point? Mi sono detto che a quel punto non potevo proprio perderla questa partita!».
Ed è stata la chiave di tutto, come è parso a tutti vivendo quel momento. Il giusto atteggiamento, un po’ di fame che finalmente arriva, al momento giusto. Slam chiama, Seppi risponde. Non è una novità.
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