MELBOURNE – Le quotes più interessanti e divertenti, le interviste dei big. Ogni giorno dagli Australian Open le parole dei protagonisti.
Day 9
Bouchard sicura di sé: «Non è una grossa sorpresa per me aver raggiunto la semifinale, perché ho sempre creduto nelle mie capacità. Ho lavorato e mi sono sacrificata da tutta la vita per questo, e mi aspetto sempre di fare bene».
Day 8
Nadal e il time violation: «Non voglio cambiare le regole. Nel game in cui ho preso il warning abbiamo giocato tanti punti lunghi ed eravamo 40-40. La cosa negativa, secondo me, non è stato il warning, ma il momento il cui il giudice (Eva Asderaki, ndr) me l’ha dato. Devi scegliere un altro momento. Inoltre lei non mi ha avvisato che mi stavo ancora prendendo troppo tempo prima di darmi il secondo warning. Un arbitro, se è davvero interessato ad aiutare i giocatori, avrebbe detto: “Rafa, stai andando troppo lentamente”. Così io avrei provato a servire più velocemente. Lei però non l’ha fatto e secondo la mia opinione questo va contro lo spettacolo».
Sharapova, delusa dalla sconfitta contro Cibulkova: «Purtroppo ho avvertito un dolore all’anca sinistra. Uno strappo, ad essere precisi. Non è però per questo che ho perso, sono dolori con cui bisogna convivere».
Quanto tempo potrebbe impiegare prima di superare la delusione? «E’ molto complicato, però se sono qui dopo l’ultimo grave infortunio è perché credo di poter tornare a grandi livelli».
Federer a proposito delle tantissime discese a rete nel match contro Tsonga: «E’ una sorta di tattica studiata con Edberg. Molto semplice: se puoi, fai. Volevo essere aggressivo e penso di esserci riuscito».
Sempre riferito al suo nuovo coach: «Ha da insegnarmi tanto ed io ho in mente un paio di cose su cui potremmo discutere e lavorare insieme in questo periodo».
Dominika Cibulkova è raggiante: «Ero sicurissima di potercela fare. L’ho già fatto nel 2009. So di poterla battere su un campo importante ed in un torneo molto importante come questo».
Ha aggiunto poi: «Durante la pre-season ho lavorato tantissimo, soprattutto sull’aumentare la concentrazione e ridurre i miei alti e bassi. Penso che sia anche per questo che ho perso partite già vinte nel passato. Spesso è come se avessi dei black-out mentali di uno-due game, ma contro giocatrici così forti basta ed avanza per perdere. Oggi invece sono stata bravissima perché ho recuperato da un set di svantaggio, sono orgogliosa di quello che ho fatto».
Day 7
Ana Ivanovic è raggiante: «E’ la prima volta dal 2008 che raggiungo i quarti di finale, è incredibile! Non riesco a tenere a freno la mia gioia. Ho vinto contro una delle giocatrici più forti, è un giorno stupendo».
A proposito di una tra le due possibili avversarie nei quarti: «Conosco Dellacqua da quando eravamo junior, lei è una persona splendida e sono felicissima di vederla giocare così bene».
Serena Williams invece è molto amareggiata: «Non riuscivo a colpire come volevo, non mi sono mossa come volevo ed ho commesso errori che non facevo dagli anni ’80!».
Ha poi precisato circa il suo stato di salute: «Ho accusato un dolore dopo il match di secondo turno, ieri però mi sentivo bene. Non voglio scuse, Ana ha giocato un match incredibile e questa vittoria è meritata».
Na Li e Pennetta, sfida tra classe ’82: «Sono almeno due anni che non gioco contro la Pennetta, il tempo può cambiare ogni cosa. Ma almeno so che giocherò con una più vecchia di me».
«Lei pensava di essere la più giovane», le fanno notare: «No no, lei è di un giorno più grandi di me, sono sicura al 100%». Corretto: Flavia è nata il 25 febbraio 1982, Na Li il 26 febbraio 1982.
Day 6
Roger e i malanni: «Non sento dolore alla schiena da Amburgo. Ora mi sento benissimo, ora mi sveglio e sento di non aver bisogno di niente, non come lo scorso anno, quando mi svegliavo e mi sentivo anziano. Al momento mi sento fresco e molto bene fisicamente».
Eguagliate le vittorie di Vilas nel tour: «Guillermo è stato un grande giocatore e ha giocato a tennis per tanto tempo. Spero anch’io di poter andare avanti e vincere ancora altri match. Ovviamente è bello essere paragonati con alcuni dei migliori giocatori di tutti i tempi».
Sharapova e Sochi con la Nbc: «In tanti pensano che commenterò le Olimpiadi invernali. Ma io non sono un’esperta di bob. Confermo che non commenterò le gare. Andrò in giro e cercherò di mostrare la città di Sochia tutto il mondo. Faremo dei brevi collegamenti da diversi punti della città, dal villaggio olimpico e qualche volta sarò in studio con Bob Costas».
Sul suo tennis: «Non sto giocando al meglio, ma sicuramente di positivo c’è che vinco anche non giocando bene. Dopo il Roland Garros ho giocato poco e in certe situazioni mi sento ancora un po’ arrugginita, non riesco a chiudere quando dovrei e magari ci penso troppo su. Ma sono cose che arriveranno con il tempo, non sono preoccupata: se continuo a fare le cose giuste e a giocare bene queste cose se ne andranno con il tempo».
Il ‘lucky’ Robert: «Mi hanno detto che avrei giocato nel tabellone principale dieci minuti prima del match di primo turno. Stavo aprendo un conto in banca in dollari e stavo compilando un modulo per l’ATP. Quando ho ricevuto la chiamata ho gettato tutto nella spazzatura, ho preso il mio borsone e sono andato dal referee. Mi ha detto “ok, sei pronto a giocare? Campo 7”. Ho salutato il mio avversario e assieme siamo andati verso il campo».
«Al prossimo turno preferisco affrontare Murray. Lopez l’ho affrontato nella finale di Johannesburg ed è stata dura: è difficile giocare contro quel ragazzo!».
Day 4
Sharapova e la heat policy: «Vorrei che ci fosse più chiarezza. Nessuno davvero sa esattamente qual è il limite e come comportarsi in una situazione così. Nemmeno i tranier sanno se è necessario chiudere il tetto. Credo poi che in questi casi il limite di tempo tra un punto e l’altro dovrebbe essere esteso o tolto del tutto».
E si dimentica di quel match al Roland Garros 2008: «Non conoscevo la Knapp, non abbiamo mai giocato contro né ci siamo mai allenate assieme. Avevo visto qualche sua partita in passato, e credo che oggi abbia giocato molto meglio». Eppure un precedente tra le due c’era: quel secondo turno a Parigi nel 2008 finì 7-6 6-0 per Masha, dalla memoria corta.
Juan Martin Del Potro deluso, ma resta positivo: «Ovviamente mi dispiace, ma siamo appena all’inizio dell’anno e ho vinto la settimana scorsa a Sydney -ha dichiarato l’argentino durante la conferenza stampa dopo il match. Ero considerato uno dei favoriti ma ho perso contro un avversario che ha giocato una grande partita meritando la vittoria. Non credo di aver sbagliato nell’aver giocato la settimana prima dello slam; in passato l’ho fatto altre volte, come nel 2009 quando prima di vincere gli Us Open ho disputato il torneo di Washington. Il caldo oggi non è stato decisivo, anche perché Bautista Au
gut ha giocato nelle stesse condizioni, per di più la sera. Sono comunque fiducioso per il resto della stagione».
Murray e la striscia di 23 punti consecutivi: «Non me ne sono reso conto finché non sono andato a servire per il match. Lì qualcuno mi ha urlato ‘hai vinto 19 punti di fila’, io avrei voluto dire ‘dev’essere il mio record’».
E sulla gestione del caldo: «E’ difficile per tutti. Hi visto anche fan andarsene e non è bello. Credo che a torneo finito Atp e Itf discuteranno per definire regole più precise per queste situazioni e renderle più comprensibili».
Nadal e il tennis in tv: «Lo scorso anno di questi tempi ritornavo ad allenarmi un po’ sulla terra a Barcellona. Ma facevo fatica a vedere gli Australian Open perché in Spagna viene trasmesso da Eurosport e io a casa non ce l’ho. Lo guardavo solo quando andavo ad allenarmi a Barcellona perché al circolo trasmettevano i match: ho visto Federer-Tsonga, Ferrer-Almagro e Ferrer-Djokovic, ma non la finale».
Kokkinakis: «Oggi ho imparato che probabilmente la cosa che devo migliorare di più è il fisico. Fisicamente Nadal è una bestia, devo ovviamente trovare un modo per diventare più forte e in forma».
Idoli? «Ovviamente Lleyton, come per tutti i giocatori australiani, anche Rafa e Roger. Ma quello che mi divertiva di più guardare era Safin».
Federer e il tetto: «Giocare indoor non cambia drasticamente le condizioni, forse il gioco è un pochino più lento e la palla non schizza via veloce. E’ un po’ umido, ma tutto sommato le condizioni sono buone».
Radwanska: «E’ così caldo che qualche ragazza quando finisce un match o un allenamento non riesce nemmeno a parlare. Riconosci le giocatrici che sono appena uscite dal campo perché sono così rosse in faccia».
Azarenka, il nome e la nonna: «I miei genitori volevano chiamarmi Daria, e non penso mi si addica proprio. In realtà lo hanno messo nel mio certificato di nascita. Poi è intervenuta mia nonna dicendo ‘no, no, no, non potete chiamarla così’. Ed ha scelto Victoria».
«E’ la persona più dolce al mondo. Una volta è venuta a trovarmi a Los Angeles e l’ho portata a mangiare la bistecca, è rimasta molto impressionata. Le è piaciuto andare al mare, solo che non sono riuscita a portarla a Disneyland, o da altre parti perché ero troppo impegnata con gli allenamenti. Abbiamo trascorso la maggior parte del tempo a parlare e giocare a carte»
Day 3
Pat Rafter commenta il suo ritorno (sfortunato) sui campi: «La mia seconda di servizio era orribile, per il resto però tutto ok. Mi sono divertito ed ancora adesso non smetto di ridere».
Lo stesso Rafter, duettando con Hewitt a proposito di Ivanisevic: (R) «Era sempre dietro di me, aspettavo che mi rompesse le scatole ma alla fine non l’ha fatto» (H) «No?» (R) «Ok, l’ha fatto. Non poteva credere che la mia seconda di servizio fosse così orrida».
Rafter confessa, raccontando tutto: «Mi ha detto “Fa schifo, fa davvero schifo la tua seconda!”. Io gli ho detto che aveva ragione. Lui ha continuato “Però hai servito bene”. Io proprio non lo capisco, sarà perché è croato».
Serena Williams e il futuro da coach: «Non ci ho mai davvero pensato. No dico che non lo farò, perché in realtà non pensavo nemmeno che avrei giocato così a lungo. Comunque mai dire mai: mi piacerebbe farlo, anche se non so se sarò in grado. Vedremo».
Bencic e la prima volta sulla Rod Laver Arena: «L’ho sempre guardata in tv e finalmente ci ho giocato: è stato fantastico. Anche se Na Li nel primo set mi ha impartito una vera lezione».
Bouchard commenta il sorprendente tifo per lei dagli spalti: «Non so chi siano, non so da dove vengano, ma sono fantastici! Mi hanno incoraggiato per tutto il match con cori e tifo costante e penso abbiano coinvolto anche tutto il pubblico presente. Sarà bene per loro che vengano a vedermi anche nel prossimo incontro!».
Sempre lei, a proposito di un regalo speciale ricevuto a fine match: «Qualcuno mi ha lanciato un koala, si sono chiamati la “Genie Army”. Mi ricorderò questo nome, questo è il tifo in Australia».
Day 2
Nadal e la questione sulla velocità dei campi: «Il campo è molto più veloce del passato. Non è un bene per i fan: ci sono pochi scambi e se uno tira forte non si riesce a rispondere: non so quanto il pubblico possa divertirsi così».
Aggiungendo poi: «Negli ultimi giorni mi è spuntata una piaga sulla mano sinistra, non riesco a spingere bene i colpi perché ho dolore quando stringo la racchetta».
Roger Federer, dopo l’esordio vittorioso, è abbastanza soddisfatto. Soprattutto per aver combattuto contro il grande caldo australiano: «L’importante con queste temperature è non dannarsi l’anima. Se tu hai caldo, anche il tuo avversario lo avrà. Le difficoltà ci sono per entrambi e non per questo uno deve pensare di mollare».
A proposito del proprio record di partecipazioni ai tornei dello Slam: «Non mi importa più di tanto. Vent’anni fa molti giocatori non partecipavano a tutti e quattro gli appuntamenti dello Slam».
Riguardo poi la grande novità di Edberg: «Di solito non ci faccio tanto caso. Oggi però dopo il primo set ho voluto dare un’occhiata per verificare che davvero fosse lì. Ho visto gli occhiali da sole, era davvero lui! Non sono cresciuto con allenatori che vogliono fare coaching, in campo devo fare tutto da solo».
Andreas Seppi è raggiante: «Ho vinto un match su un campo centrale, è fantastico! Ammetto che ero stanco già nel terzo set, non so ancora come sono riuscito a farcela. Questa volta la fortuna è girata dalla mia parte, ogni tanto ne ho bisogno anche io!».
Jo Wilfried Tsonga: «Mi sento al massimo. In Australia trovo sempre una buona condizione di forma perché provengo dai mesi di off-season in cui ho tutto il tempo per prepararmi».
Andy Murray prima commenta il suo match odierno: «Riuscivo a colpire senza dolore, questa è una gran cosa».
Poi esprime un suo parere sulle condizioni climatiche: «Ho fatto riscaldamento verso le 14.30, era impossibile solo respirare. Non penso sia giusto mettere in campo i giocatori in queste condizioni. In altri sport accadono anche degli infarti, bisogna stare molto attenti e non prendere rischi inutili».
Juan Martin Del Potro annuncia l’imminente cambio di racchetta: «Non ho cambiato attrezzo alla vigilia di uno Slam perché mi sembrava troppo rischioso, però ho fatto dei test con racchette diverse. Oramai questo cambio è vicino, sono in contatto con Wilson per formirgli dati utili a costruire un modello adatto a me».
Wozniacki e le temperature roventi: «Faceva veramente tanto caldo là fuori. Ho tentato di rinfrescarmi il più possibile e fare più in fretta che potevo a chiudere. Ho lasciato una bottiglietta al sole e quando sono andata a riprenderla la plastica si stava già sciogliendo!»
Day 1
Ferrer concorda con Nadal: «I campi sono ovviamente più veloci degli scorsi anni». E sul cambio di coach: «Niente di personale, Javier (Piles, ndr) è un buon amico, ma dopo tanti anni assieme abbiamo deciso
di smettere di comune accordo».
Berdych gli va dietro: «Personalmente ho avvertito che i campi sono più rapidi».
Serena (o ‘Rena’) e i fan: «Ashley poteva sentire un po’ di pressione per via dei tifosi. Gli australiani diventano pazzi per i giocatori di casa. A me non è capitato agli Us Open quando avevo 17 anni. Ora magari ci sono più americani che fanno il tifo per i loro connazionali, ma negli anni ’90 non succedeva così: era tutto molto più rilassato, ognuno era fan del tennis».
Fognini sollevato: «Se sono qui in grado di poter giocare è tutto per merito del dottor Parra ed il suo staff, ha fatto un lavoro eccezionale quando sono rientrato in Italia. Poi in campo mi è sembrato di aver trovato il tennis che giocavo per tutto questo inverno».
Pennetta scherza: «Vincere 6-0 6-0? Non mi sarebbe dispiaciuto affatto… In generale comunque sono molto contenta, in particolare modo non ho avvertito dolore al polso. Questo mi ha aiutata a rimanere concentrata fino alla fine».
Wawrinka non soffre il caldo: «Non mi preoccupa. Non è mai stato un problema per me. Anche se oggi sono stato fortunato a finire presto il mio match».
E non sente pressioni: «Oggi mi sentivo bene, uno dei miei inizi migliori in uno slam. Ma non sento nessuna pressione: anzi, dopo la grande annata che ho giocato ed essere entrato nella top ten mi dà molta più fiducia. Mi sento bene sia fisicamente sia mentalmente”.
Venus Williams delusa: «Perdere un match non è mai divertente. Mi sono allenata duramente ed è deludente perdere ad un primo turno, voglio sempre vincere i tornei: è divertente!»
Robson non trova scuse: «Non voglio parlare del mio polso perché potrebbe suonare come una scusa. Kristen ha giocato davvero bene. Questa sconfitta è un duro colpo, ma mi servirà da motivazione per il futuro»
Na Li sorpresa dalla Konjuh: «Non sapevo cosa aspettarmi all’inizio perché non la conoscevo e non sapevo come giocava, avevo solo visto qualche scambio su Youtube: cavoli, ha un gran servizio! Come combatto il caldo? Lo evito allenandomi molto presto»
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