Di ROSSANA CAPOBIANCO – Hewitt vince 6-1 4-6 6-3 contro un Federer lento e molto falloso, parente stretto della versione 2013: lo svizzero rigido su gambe e schiena, è parso soprattutto affaticato. Ventinovesimo titolo per l’australiano, lo svizzero rimane a settantasette.
I primi venticinque minuti del match hanno visto l’incredulità del pubblico di Brisbane (Mirka e gemelle comprese) e il brusco risveglio dei tanti appassionati di tennis in piedi alle sette del mattino di una domenica di Gennaio nella quale torna il tennis che conta.
Roger Federer, arrivato nella finale del 250 di Brisbane in ottime condizioni, senza mai perdere il servizio, commette ben 17 errori in un set. Inizio sconcertante, anche per se stesso. Molto lento, poco reattivo, sempre in ritardo e continue stecche sul dritto. Federer versione 2013: così tanto da far sospettare qualche problema alla schiena, soprattutto a causa dei continui movimenti di stretching dello svizzero e dalla incapacità di abbassarsi sui colpi.
Certamente ha pagato la fatica di ieri per battere Chardy e il conseguente incontro di doppio giocato e perso insieme a Mahut e, in generale, a 32 anni suonati e problemi fisici da tenere d’occhio, giocare singolare e doppio sebbene solo ad inizio stagione è parso un rischio poco calcolato.
Hewitt, dal canto suo, ha iniziato più assatanato che mai, cercando di non dare mai angolo al suo avversario e mettendogli pressione, concretizzando ogni occasione, servendo bene. E’ così che si concretizza un 6-1 fin troppo veloce. Il secondo set inizia subito in maniera più equilibrata: Roger cerca di limitare gli errori ed inizia a muoversi leggermente meglio, sebbene il 70% (o giù di lì) non sia nemmeno sfiorato; Hewitt rallenta un po’ e sul 4 pari 40-0 sul proprio servizio, subisce un’impennata d’orgoglio di Federer e sbaglia qualcosa, da giocatore umano (ma immortale) qual è. Nel gioco prima Federer salva una palla break chiudendo con uno smash, e forse quel punto Lleyton lo accusa in questa rimonta subita dall’avversario, che chiude il secondo parziale con un game (quasi) perfetto: tre ace e un dritto vincente.
A inizio del terzo set Hewitt sembra completamente in balia dell’avversario, ma accade che Federer (come al solito) non sfrutta ben cinque palle break a causa di un gioco e soprattutto delle risposte troppo passive, e Satanello prende coraggio: da grande agonista qual è sfrutta le indecisioni dell’avversario nel quarto game del set decisivo: strappa il servizio a Roger alla seconda occasione e successivamente concede solo un’occasione: chiude 6-3 e completa un ciclo che lo vide vincente a 16 anni ad Adelaide contro Agassi in finale, oggi a 32 contro Federer a Brisbane.
Rimangono parecchi interrogativi su Federer, e sono soprattutto fisici: oggi si è mosso male e forse ha accusato un riacutizzarsi di un problema ormai cronico. Occorrerà non strafare durante i primi turni in Australia per arrivare fresco. Oggi è parso soprattutto preoccupato di farsi male e carente di energia.
Le risposte le avremo tra poco più di una settimana in quel di Melbourne: ci sarà anche Hewitt, che dopo tanti problemi, acciuffa il 29esimo titolo della carriera e dopo Halle si toglie un’altra importante soddisfazione.
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