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Australian Open: tutto facile per Wawrinka, Golubev costretto al ritiro

Di Andrea Scodeggio

MELBOURNE. Australian Open 2013: iniziò proprio su questo campo l’anno incredibile di Stanislas Wawrinka, lo svizzero gregario  che ha  sempre vissuto nell’ombra del mito Federer. Dopo anni in cui si è sempre parlato, per giusta causa, solo di Roger,  esaltando le sue vittorie e discusso le sue sconfitte, nel 2013 si sono invertiti i ruoli di attore protagonista e comparsa. Non che non fossero anni che Wawrinka navigasse intorno ai primi dieci, ma solo dall’anno scorso che c’è stata la consacrazione, a cominciare proprio da qui, da quell’ottavo di finale perso per pochi punti e dopo cinque ore di tennis intenso contro Djokovic.

Questo, e molti altri grandi risultati, lo hanno portato alle vere luci della ribalta e venire addirittura stimato dai propri connazionali, tanto da essere premiato come “Svizzero dell’anno 2013” pochi giorni fa. Ora però c’è una nuova stagione alle porte ed è tempo di riconferme, per non buttare via tutto ciò che di buono è stato fatto. C’è la necessità di dimostrare che il 2013 non è stato un exploit, ma solo un anno di crescita per poter raggiungere il livello dei migliori che tanto è arrivato a sfiorare ma non ha raggiunto per questione di punti. La possibilità di rifarsi già con Nole ci potrà essere, ma solo se raggiungerà il quarto di finale che sa tanto di rivincita della scorsa edizione. Il primo ostacolo, sulla carta, non doveva essere dei più semplici, ma il destino ha voluto dare un mano in più allo svizzero, ed accanirsi contro lo sfortunato avversario: Andrej Golubev.

Il Kazako è stato, nel 2010, numero 33 del mondo, e proprio qui sorprese tutti eliminando Ljubicic al primo turno in quell’ anno. Complici gli infortuni è sceso parecchio in classifica e da poco è riuscito a rientrare nei primi cento, ma purtroppo un guaio muscolare alla coscia sinistra, forse uno stiramento, ne ha compromesso la sua gara e lo ha costretto a ritirarsi sul 6-4, 4-1 in favore dello svizzero.

Il match, nelle prime battute, è piuttosto equilibrato, visto anche il gioco simile dei due tennisti in campo: rovescio ad un mano entrambi, buoni fondamentali, scambi rapidi e servizio veloce. La differenza viene dettata dalla maggiore esperienza e potenza dello svizzero, che alla lunga prevale, ed un dolore alla coscia, avvertito nel corso del sesto gioco dal kazako, che lo ha fatto finire sotto di due break e 5-2 e servizio Wawrinka. Golubev richiede a questo punto l’intervento del fisioterapista, che gli pratica un bendaggio piuttosto robusto su tutta la gamba sinistra, massaggiando in particolar modo la coscia, forse uno stiramento, e sembra sul punto di ritirarsi. Il kazako stringe i denti , torna in campo e sorprende Wawrinka, recuperandogli uno dei due break concessi, ma sul successivo deve capitolare perché lo svizzero non si distrae più e chiude il primo parziale per 6-4.

Il secondo parziale dura poco, perché il dolore alla coscia sinistra del kazako insiste nel tormentarlo e Wawrinka può facilmente controllare la gara. Dapprima, con un grande passante in corsa di diritto, si procura una palla break nel terzo gioco, che poi trasforma e va sul 2-1. Nel sesto gioco, Golubev cerca di resistere salvando quattro palle break, ma alla quinta capitola non riuscendo nemmeno più a muoversi nel tentare il recupero disperato. A quel punto, conscio delle sue condizioni, decide per il ritiro, inaugurando male la stagione degli slam del 2014 e gettando sempre più una croce sulla sua carriera, già costellata di questi brutti stop.

Wawrinka avanza senza patemi e dovrà attendere il vincente fra Falla e Kukushikin per continuare la sua scalata. L’anno della conferma è appena iniziato.

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