Di Andrea Scodeggio
MELBOURNE. Maria Sharapova, testa di serie numero tre del torneo, è stata eliminata dalla slovacca Dominika Cibulkova nel corso del quarto turno del tabellone femminile dell’Australian Open, prima prova Slam del 2014, con il punteggio finale di 3-6 6-4 6-1.
Dopo Serena Williams, eliminata ieri da Ana Ivanovic, cade un altro scalpo eccellente a Melbourne, abbattuta dai colpi della sua avversaria e da qualche problema fisico accusato ad inizio secondo set che con il passare dei minuti ha condizionato irrimediabilmente la sua prestazione.
Cibulkova ha meritato la vittoria, rimanendo grintosa e sempre positiva nonostante il punteggio del primo set e la superiorità mostrata dalla russa. Dal secondo in avanti è arrivato il crollo inaspettato di Sharapova, al servizio e nel numero di errori che lievitava, nei movimenti macchinosi e meno brillanti. Dominika invece ha giocato un match d’alto livello, colpendo molto profondo e costringendo la russa a sposarsi più volte e finendo per sfiancarla. La chiave del match è dunque riassumibile nel calo della russa al servizio, unita alla bravura della slovacca di attendere i momenti propizi e trionfare quando sembrava nessuno potesse più crederlo, specie dopo il primo parziale.
Il primo set infatti non comincia sotto la buona stella, perché Cibulkova parte contratta e regala il break in apertura di match. La partita comunque si mantiene equilibrata, ma con una differenza sostanziale: il servizio. Cibulkova, per poter impedire che Sharapova entrasse violentemente con la risposta, doveva essere molto precisa sulle linee e concedergli una risposta difficoltosa. Ciò l’ha costretta a rischiare ed avere una bassa percentuale di prime in campo e l’ha obbligata spesso ad inseguire, specie quando il gioco lo imponeva la russa. La slovacca avrebbe anche due occasioni per recuperare il break nel quarto gioco, ma Maria sale in cattedra e con il servizio e soprattutto la profondità dei suoi colpi, ricaccia indietro ogni velleità e resta davanti. La slovacca paga un po’ lo sforzo compiuto e concede un secondo break nel settimo gioco: 5-2. Un break recuperato da Cibulkova è solo un fuoco di paglia, perché la differenza del servizio è talmente superiore che la costringe di nuovo a rischiare e commettere il doppio fallo che le costa il set: 6-3.
Qui, incomincia un’altra partita. Per la legge del contrappasso, l’arma che aveva deciso il primo set, si ritorce contro a Maria. Nel primo gioco infatti, non mette dentro nemmeno una prima, per poi commettere il doppio fallo che regala il break inaspettato alla Cibulkova. Il rinnovato vantaggio mette le ali alla slovacca che gioca un game di battuta perfetto e prova a scappare: 2-0. Per comprendere al meglio il momento no della russa, basta vedere il quarto gioco, sotto 3-0 nel punteggio. Dapprima sfodera due vincenti, riportandosi sotto 0-30 sul servizio della slovacca, ma poi vanifica tutto con quattro errori banali e regala il 4-0. Il buio persiste e Maria perde ancora il servizio, questa volta a zero, e il set sembra chiuso: 5-0 Cibulkova. La parola “sembra” è quanto mai appropriata in un match di tennis femminile, visto ciò che accade da lì a poco. Cibulkova fa harakiri, come spesso le capita, e Maria mostra l’orgoglio ferito per ciò che aveva buttato precedentemente. Come un rullo compressore, spiana le certezze della slovacca e si riporta terribilmente sotto nel punteggio, recuperando due break di svantaggio: 5-4. La partita potrebbe girare nuovamente, ma si assiste ad un altro colpo di scena: due risposte errate di Maria piuttosto comode, regalano due set point alla slovacca. Il primo viene sprecato con un doppio fallo, il secondo è quello buono con un perfetto rovescio all’incrocio delle righe che Maria può solo sfiorare: 6-4 Cibulkova e terzo set.
L’appannaggio di Maria si può spiegare forse con un dolore alla spalla sinistra, perché appare inspiegabile come possa essere calata nel servizio drasticamente ed i suoi movimenti siano piuttosto lenti e poco incisivi. I timori vengono confermati dall’uscita della russa dal campo, accompagnata dalla fisioterapista mentre le massaggiava il braccio sinistro.
Il rientro non è comunque dei migliori, perché regala subito il break in apertura di set. La slovacca scappa 2-0 ed ha anche due chance del 3-0 ma non riesce a sfruttarle. Si ipotizza l’ennesima Dominika sprecona e che non ha il coraggio di “ammazzare il leone ferito”, ma non questa volta. Stavolta la slovacca si trasforma in predatrice e decide di sbranare la sua avversaria, avanzando sul 4-1. Dominika domina e Maria non c’è più. Nel settimo gioco il crollo definitivo della russa: gli errori persistono ed un doppio fallo porta al match point la slovacca. La fortuna assiste ancora la campionessa e grazie ad un nastro amico la palla termina sulla riga, cancellandolo. Il secondo arriva di lì a poco ed è quello buono, con la risposta della russa di dritto in corsa che termina fuori e Dominika può gridare tutta la sua gioia. Primi quarti di finale per lei in Australia e chissà che la semifinale al RG del 2009 non possa essere eguagliata. L’ostacolo Sharapova le portò bene quella volta.
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