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Australian Open: Li Na in finale ma il futuro è della Bouchard

Dall’inviato a Melbourne, Luigi Ansaloni

MELBOURNE – E’ andata come doveva andare, la prima semifinale donne di questi Australian Open che si preparano al grande rush finale. La Li Na ha sconfitto ed eliminato Eugenie Bouchard in due set (6-2 6-4) in cui c’è stata qualche forma di partita solo a tratti nella seconda frazione, quando la giovane canadese, 19 anni, era riuscita a mettere la testa fuori dall’acqua in cui l’aveva cacciata senza pietà la più esperta (e in questo momento forte) cinese.

“Genie” ha avuto la forza di andare avanti per 2 a 0, poi la Li Na ha di nuovo messo il piede sull’acceleratore, raggiungendola sul 2 a 2, e da lì partita (discreta, gradevole, a tratti bella), fino al 4-3, quando la cinese ha deciso di chiudere i giochi. Primo set assolutamente a senso unico, con la numero 4 del mondo avanti sul 5 a 0, prima di concedere 2 giochi alla Bouchard e chiudere sul 6-2.

La Li Na, alla terza finale in Australia dopo quella dello scorso anno e del 2011 (perse contro Azarenka e Clijsters), a tratti ha dimostrato un tennis marziano: solidissima, con un movimento di piedi da far paura (un giornalista belga accanto a noi in tribuna stampa, Yves Simon, raccontava a tutti entusiasto come questo sia merito di coach Rodriguez, che allenava allo stesso modo Justine Henin), colpi precisi, forti, senza pietà. L’Armata Rossa Cinese fatta giocatrice di tennis. Uno spettacolo. La Bouchard, alla prima partecipazione agli Australian Open e già in semifinale, ha potuto far poco, ma non ha alzato bandiera bianca, come avrebbe potuto e avrebbe avuto forse il diritto di fare a 19 anni. Al contrario. E’ partita fortissimo nel secondo set, e ha messo per qualche minuto in serie difficoltà la cinese, con i suoi colpi potenti e la sua grande mobilità in campo. Molto intelligente, la ragazzina, sa stare in campo come poche alla sua età. La Li Na ci ha messo, come detto, qualche minuto per decodificare il tutto, poi ha ricominciato a martellare e a questo punto Eugenie non ha più potuto niente. Avrebbe dovuto variare di più, rendere la palla più “scivolosa”, la canadese, ma ancora non ha queste armi. Rimane il fatto che con l’esperienza e con dei piccoli aggiustamenti, il futuro è senza dubbio della Bouchard. Con La Nike che si frega le mani e già giura che questa qui farà più soldi della Sharapova. E’ bene che Maria si dia una mossa, altrimenti la prveisione non è nemmeno così azzardata. Intanto, applausi alla Li Na, che sabato partirà da favorita (e non di poco) alla conquista del suo secondo slam. Nota di merito: chi vi scrive è stato intervistato dalla televisione cinese, dove tra un inglese incerto e una risata entusiastica volevano sapere se la loro eroina era famosa anche nel nostro paese. “Ma certo, è molto famosa, molto apprezzata”, la risposta. E tutti vissero felici e contenti…

Luigi Ansaloni

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