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Australian Open: Kyrgios e Kokkinakis, i due canguri mettono le ali

Di Diego Barbiani

MELBOURNE.

KYRGIOS b. BECKER 6-3 6-7(5) 6-2 7-6(3)

Quella faccia un po’ da bullo, quelle spalle un po’ curve in avanti, che si porta in giro ovunque sembra nascondere un animo inquieto, nervoso. Quasi fosse un ragazzino che al liceo ha appena preso un quattro in matematica e deve trovare il modo di giustificarlo alla famiglia. Poi si lascia andare ancora a qualche atteggiamento da junior, categoria da cui è uscito neanche un anno fa per cercare la consacrazione tra i grandi, dove le difficoltà sono maggiori e bisogna essere pronti ad affrontarle. Incita il pubblico, sbuffa, si sbraccia. Nick Kyrgios però è un talento.

Annunciato come il giocatore che riporterà in alto il tennis australiano assieme ad un suo connazionale, di un anno più giovane, che come lui di australiano ha tutto tranne che l’origine: Thanasi Kokkinakis.

E’ ancora un diamante grezzo, va lavorato, modellato, curato con attenzione. La materia prima però è tantissima. Ad iniziare dal servizio, grande elemento a suo favore. Un fisico possente unito da una discreta altezza ed un movimento rapidissimo gli consentono già di servire abbondantemente oltre i 200/h ed oggi, contro Benjamin Becker, ha messo a referto 34 aces. La persona che crede di aver trovato il solito battitore con scarsa mobilità si sta sbagliando. Kyrgios si muove benissimo nel campo ed anche oggi era un gatto nel rincorrere i colpi angolati del tedesco.

Nel primo set ha dominato l’avversario, portandosi da subito in vantaggio di un break e chiudendo al nono turno di servizio. Nel secondo il copione era lo stesso, se non fosse che Becker si è ripreso il servizio ed ha condotto la sfida al tie-break. Prima però, nel dodicesimo game c’è stata tutta la bravura e l’incoscienza di un giovane di diciotto anni: da 0-30 ha trovato qualche gioiello con il dritto ed un servizio vincente che l’hanno tolto con estrema disinvoltura da una situazione pericolante.

Il tie-break è andato male, sempre costretto a rincorrere l’avversario. Ma fin dall’inizio del terzo set si è rimboccato le maniche ed ha ricominciato a martellare forte sul rovescio dell’avversario. Il break ottenuto in apertura stavolta non gli è scappato di mano, anzi sul 5-2 ha chiuso il parziale con un nuovo errore avversario. Nel quarto set ha sentito qualche dolore al braccio destro ed alla lunga anche alla gamba sinistra, ma questo non gli ha comunque impedito di recuperare il turno di battuta ceduto sul 5-5 e di prendersi con pieno merito la vittoria nel tie-break. 6-3 6-7(5) 6-2 7-6(3) il punteggio finale in suo favore, così contento da non saper più nemmeno cosa lanciare ai propri fan.

KOKKINAKIS b. SIJSLING 7-6(5) 0-6 7-6(3) 6-2

Lo stesso Kyrgios, dalla faccia scorbutica e dall’aspetto tanto antipatico, è andato nel box di Thanasi Kokkinakis a supportarlo durante il match di quest ultimo contro Igor Sijsling. Una scena molto bella, che racconta di quanto i due non costruiscano barricate o non avvertano una rivalità aspra e negativa.

Il destino ha voluto regalare loro una giornata indimenticabile, così anche Kokkinakis è riuscito nell’impresa di passare il turno. Da n.570 del mondo ha battuto l’olandese 7-6(5) 0-6 7-6(3) 6-2.

Greco d’origine, australiano d’adozione. Secondo molti, tra cui il grande John Newcombe, Kokkinakis è ancora meglio di Kyrgios. Anche lui molto alto, fa già impressione la potenza che ha nel braccio e la semplicità con cui riesce a trovare angoli molto acuti con il dritto. Come il suo connazionale, ottiene un grande appoggio dal servizio e sarà perché ancora ha la spregiudicatezza della tenera età adolescenziale ma scende a rete con grande frequenza.

Fino ad oggi il suo momento migliore nel circuito maggiore, testimoniato dalla foto di copertina del suo profilo Twitter, era il doppio disputato con Venus Williams alla Hopman Cup. Poi lo scorso anno, in Australia, giocò la finale dell’Australian Open junior persa contro Kyrgios. Lo stesso Kyrgios che oggi lo ha incitato dall’inizio alla fine, soffrendo con lui quando nel secondo set ha visto il potente ritorno di Sijsling e l’inizio di una lotta punto a punto svoltasi nel terzo set.

Ha anche annullato alla grande due set point sul 6-5, poi il tie-break è stato praticamente un assolo. Il quarto set è iniziato alla grande per l’australiano, che ha dapprima recuperato da 15-30 con un passante stretto in back da rivedere più e più volte, poi ha ripreso un game da 40-0 con una serie di vincenti e si è inventato il break con un pallonetto calibrato con il millimetro. A questo punto, un po’ per tensione ed un po’ per l’elevata temperatura che per tutta la giornata ha tormentato i giocatori, Kokkinakis è stato vittima di crampi. L’unica strategia era di tirare ogni colpo e si è inventato soluzioni incredibili. Salvate due palle del contro-break, ha preso fiducia in sé stesso e sul punto del 5-2 ha chiesto l’incitamento del pubblico, ormai più simile ad una bomba ad orologeria.

Non ha avuto neppure bisogno di servire sul 5-3, perché nell’ultimo game ha chiuso con altre tre soluzioni vincenti ed un dritto profondissimo che Sijsling non ha controllato. E’ stato il tripudio per il giovane diciassettenne, che con un ultimo giro di campo ha voluto ringraziare tutto il pubblico ancora presente.

Per lui al secondo turno ci sarà Nadal, probabilmente troppo anche per i suoi sogni. Ma a chi importa? Gli australiani devono tenersi stretti stretti questi due gioielli, potrebbero portare grandi soddisfazioni dopo tanti anni di oblio.

Diego Barbiani

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