Di Diego Barbiani.
ATP BRISBANE. Roger Federer non ha perso tempo ed in poco meno di un’ora ha superato Marinko Matosevic per 6-1 6-1. Lo svizzero si qualifica così per le semifinali del torneo Atp250 di Brisbane dove affronterà il francese Jeremy Chardy, vincente a sua volta su un altro australiano, Samuel Groth (7-5 6-4).
In attesa di partite più vibranti dunque, c’è moderata soddisfazione per l’ex n.1 del mondo. Come nel corso del primo match contro Jarkko Nieminem, ci sono state molte note positive: ha confermato la buona forma mostrata contro il finlandese, con un’ottima mobilità di gambe ed un servizio in grado di fare sempre molto male. L’avversario di oggi, oltre a non essere troppo fresco perché proveniente da due partite estremamente dispendiose, dopo aver subito il break nel secondo parziale ha avvertito anche un dolore nella zona dorsale e di fatto, ceduto un nuovo turno di battuta, ha smesso di giocare.
Anche quando era in condizione di giocare, veniva sotterrato dai colpi di un Federer a livello atletico molto buono. Considerando l’elevata temperatura e l’umidità dell’estate australiana, questo forse risulta essere il fattore più importante per lui, dopo che lo scorso anno subì parecchio il clima afoso nelle giornate dell’Australian Open.
Il primo set è stato giocato ad un ritmo elevatissimo, con Matosevic che era partito bene procurandosi subito tre chance consecutive per rubare il servizio. Federer però ha ripreso il game e da lì è volato sul 5-0 in una ventina di minuti. Nel secondo set concedeva qualcosa, soprattutto perché l’avversario provava a rimediare al pesante parziale subito. Sull’1-1 però un game durato una decina di minuti ha segnato definitivamente il match. Matosevic non è riuscito a capitalizzare le poche occasioni avute per restare avanti e con una volèe larga ha regalato il nuovo break allo svizzero.
Non stecca il secondo favorito del torneo, Kei Nishikori, che ha battuto in 2h40′ Marin Cilic per 6-4 5-7 6-2 ed affronterà domani Lleyton Hewitt, che a sua volta si è sbarazzato del qualificato Marius Copil per 6-4 6-2.
WTA BRISBANE. Una finale tra Serena Williams e Victoria Azarenka, le prime due giocatrici del mondo concluderà la prova femminile. La prima a qualificarsi è stata la Azarenka, con una vittoria ottenuta tra mille peripezie contro un’ottima Jelena Jankovic che per oltre due ore ha venduto cara la pelle ed ha provato fino all’ultimo a rimanere in partita. 1-6 6-3 6-4 il punteggio finale che premia però la bielorussa, salvata soprattutto dalla grande fame di vittoria prima che dal suo gioco.
Perché oggi non ha dominato, spesso era la sua avversaria che comandava ed in molte occasioni si disperava per non riuscire ad afferrare il treno utile verso la vittoria che contro Azarenka le manca addirittura dal torneo di Cincinnati del 2009. Eppure nel primo set ha saputo esprimere un ottimo tennis, con accelerazioni da ambo i lati che creavano grosse difficoltà alla n.2 del mondo, in balia completa della rivale. I problemi al servizio persistevano anche nel secondo parziale, dove subito Azarenka ha dovuto risalire da 0-40. In quel momento però qualcosa è cambiato nell’equilibrio del match, perché se Jankovic avesse sfruttato una di quelle opportunità, avrebbe messo più ancora più confusione e pressione nella mente della sua avversaria. Il non aver sfruttato poi altre occasioni per tenere il servizio ed essere scivolata sotto 0-2 ha contribuito ulteriormente alla risalita di Azarenka, che piano piano è entrata in partita.
Le difficoltà per lei non erano terminate, ma da quel momento era molto più presente in campo e le urla di disapprovazione erano più energiche. Si è andati avanti a forza di break e contro-break, con Azarenka sempre davanti ma che non riusciva a staccare del tutto la sua avversaria, fino al nono game. In quella circostanza è stato provvidenziale un ace al centro sul set point per evitare nuovi problemi ed incamerare il parziale per 6-3. La situazione era radicalmente cambiata: Jankovic era nervosissima, fallosa e molto in difficoltà alla battuta.
Il terzo set sembrava scivolare via con il successo annunciato di Azarenka, brava a trovare da subito il break di vantaggio ed ad issarsi sul 5-1. Da lì in avanti però la sua avversaria è tornata a giocare come nel primo set ed a fare molto male con le accelerazioni. A mente libera il braccio viaggiava meglio ed in breve la serba si è rifatta sotto sul 4-5. All’ultimo tentativo però la bielorussa ce l’ha fatta, chiudendo al secondo match point in un game dove Jankovic ha gettato al vento tre risposte di dritto.
Ad attendere in finale la n. 2 del mondo ci sarà la n. 1, Serena Williams, che ha battuto per 62 76(7) Maria Sharapova nell’ultimo match di giornata. Dopo un primo set a senso unico, c’è stato grande equilibrio nel secondo. Una combattiva Masha è stata per tre volte avanti di un break (1-0, 3-1 e 4-3), ma ha sempre subito la rimonta della statunitense. Logica la conclusione al tie-break, in cui Serena si è involata sul 4-2, è stata scavalcata sul 4-5 e ha poi sciupato due matchpoint (sul 6-5 e sul 7-6), prima di chiudere alla terza opportunità per 9-7. Per lei è arrivata così la quindicesima affermazione in diciassette confronti diretti con la russa, che non riesce a prevalere dall’ormai lontano 2004.
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