di CONTROBREAK
Dopo la doverosa pausa di ieri, giunta in rispetto alle notizie che arrivavano dall’Italia, è il momento di partire e buttarci a capofitto su quanto accaduto nella prima entusiasmante e indimenticabile giornata del Master della Compassione 2013, che già in pre-vendita ha fatto segnare ogni record, con un incasso di 16.34 euro, due caramelle, un Ferrero Rochet e un pacchetto di sigarette Diana vuoto.
Purtroppo nelle precedenti edizioni le nostre telecronache presentavano dei buchi perché ci addormentavamo in diretta, così per il 2013 l’arduo compito è stato affidato a un professionista del settore, il caro Pietro Nicolodi, pronto a fare la cronaca per Sky Svezia. Un po’ di delusione ha però attraversato i suoi occhi quando ci ha rivelato che l’emittente di Murdochsson non avrebbe trasmesso in diretta gli incontri, ma avrebbe optato per una differita alle 4 del mattino, in pay per view e in bassa definizione, su Discovery Channel, al posto di 1000 modi per morire. Per confortarlo, ma soprattutto per avere la possibilità di appisolarci senza che l’organizzazione se ne accorgesse, ci siamo chiusi nel bugigattolo con lui, posizione privilegiata per la visione delle partite. L’altra postazione che godeva di una vista perfetta era la camera delle torture di Soderling, situata sulla cima della Torre in avorio, costruita in suo onore a bordo campo. E qualcosa ci diceva che da lì dentro non avremmo vissuto gli incontri in modo rilassato…
Tutto era pronto, Lorenzo Di Caprio vagava tra il pubblico e la players lounge col microfono. Idem Emiliano Severoni che ha deciso di passare la settimana dentro un’armatura medioevale, attrezzato di pollo spennato in mano. Erano in giro anche gli amici di We Cannot Be Serious armati di macchine fotografiche di ultima generazione. Luigi Ansaloni stava già socializzando con le hostess svedesi in zona press, Stefano Meloccaro in attesa della linea giocava a ramino con Ivan Ljubicic in studio e Pietro Nicolodi era al nostro fianco. Non restava che partire. Dopo aver stretto la mano ad Apell, Kulti, Gunnarsson e Vinciguerra (invitati per l’occasione), ci siamo potuti godere la presentazione coi laser mortali e quindi il match inaugurale dell’edizione 2013 del Master della Compassione.
Dopo essere passati attraverso i microfoni di Emiliano Severoni e Lorenzo Di Caprio per le interviste del pre-partita (che vi proporremo a seguire), i primi a scendere in campo sono stati Benneteau e sua maestà delle sconfitte, Verdasco. Il francese, ormai sulla soglia della pensione, si è presentato in vestaglia e bastone e, dopo aver riposto la dentiera sul suo angolo, si è presentato in campo carico come una molla. Lo spagnolo, ormai nelle mani degli sponsor, è stato costretto dalla CK a scendere in campo in mutande per presentare la collezione autunno-inverno underwear del celebre marchio, con la condizione di rimanere fermo per essere fotografato. Fattore che sotto i 3 gradi di BastaRd lo ha portato ad ammalarsi appena in fase di riscaldamento.
Il match è stato quindi subito un monologo di un incredulo Benneteau che, approfittando dello stato di salute precario dello spagnolo, ha fatto suo il primo set per 6-1. Dopo essere stato ricoverato d’urgenza per un principio di assideramento, Verdasco è tornato in campo in condizioni leggermente migliori in quanto il marchio gli aveva concesso di passare dagli slip ai boxer. Ma ciò non gli ha impedito di soccombere anche nel secondo set per 6-2. I due game sono stati vinti dal madrileno per gentile concessione di Benneteau, che in una fase dell’incontro ha avuto bisogno di una sosta per il cambio del pannolone. Situazione imbarazzante.
Il francese ha così festeggiato insieme ai suoi amici fraterni del Comitato Reduci della prima guerra mondiale. Celebrazioni subito interrotte da Soderling con un lancio di granate dalla sua Torre d’Avorio. Prontamente Lorenzo Di Caprio si è avvicinato alla barella per raccattare le impressioni a caldo del primo vincitore di BastaRd 2013.
Abbiamo quindi passato la linea a Meloccaro e Ljubicic per il loro studio, nel quale Ivan avrebbe raccontato tutti i segreti utilizzati da Julien per vincere, con ampia parentesi sulla qualità della nuova collezione autunno-inverno underwear CK, indossata da Nando.
E’ quindi arrivato il momento della seconda partita della giornata, quella che ha visto fronteggiarsi Almagro e Gulbis. La prima parte dell’incontro è andato in onda senza commento perché stavamo sventolando Pietro Nicolodi, ancora con la testa dentro il secchio, che vomitava dopo la visione del cambio di pannolone a Benneteau. Capita anche ai migliori.
L’ingresso dello spagnolo è stato piuttosto problematico, ma tutto sommato scenico. Nico era stato invitato in precedenza nella Torre da Soderling, a suo modo di vedere per una riappacificazione dopo la finale di Bastad del 2010, ma non pensava di venire torturato dalla piccola Olivia, e di essere scagliato dalla cima della torre verso il centro del campo. Ernests invece è arrivato in campo bello fresco su una sobria carrozza dorata, trainata da dodici unicorni.
Se escludiamo il medical timeout chiamato da Almagro subito dopo il riscaldamento, per farsi ingessare la gamba e il braccio, a causa della caduta, è stato un incontro tutto sommato godibile. Da segnalare un piccolo incidente incorso a Gulbis a fine primo set. Il lettone con la sua nuova e modesta apertura di dritto ha infatti decapitato 3 persone e ferite gravemente altre 97, creando non pochi problemi alle strutture sanitarie locali, già messe duramente alla prova dalla presenza di Soderling in Svezia 365 giorni all’anno, ora che non gioca più i tornei in giro per il mondo. Il match ha anche avuto alcuni momenti veramente spettacolari, a causa della palline RS volute fortemente dal supermegadirettore del torneo, che da regolamento ha imposto una su 6 fosse una bomba a mano. Ciò ha creato qualche piccolo problemino quando una di queste è esplosa vicino al pubblico, provocando il crollo della curva Sud del Centrale.
Alla fine purtroppo Almagro non ha retto all’acutizzarsi di una ferita intercostale provocata dalla caduta dai 400 metri, per cui Gulbis, tra una racchetta spaccata e l’altra, 4 game penalty totali e capricci vari, ha avuto la meglio per 6-4 7-5. Emiliano ha raccolto per noi le impressioni a caldo del lettone. Di sfuggita vedevamo che lo prendeva a colpi di pollo, più avanti scopriremo meglio di cosa hanno parlato!
La sala stampa era già gremita di giornalisti per carpire le preziose dichiarazioni a freddo dei protagonisti del giorno e non ci hanno fatto entrare. Luigi Ansaloni ci ha avvisato telefonicamente dicendoci di non preoccuparci che era già in prima fila, in attesa di registrare tutto per poi raccontarcelo, ma a dire la verità sentivamo in sottofondo le bolle di una jacuzzi e voci femminili che cantavano “Disco samba”. Speriamo bene…
Primi punti a Benneteau e Gulbis quindi, per un inizio del torneo a dir poco spumeggiante. A fine giornata siamo stati poi invitati a partecipare telefonicamente allo Studio Tennis di Stefano Meloccaro, in onda su Horror Channel, dove l’impeccabile conduttore ha avuto l’onore di ospitare il re incontrastato della storia della compassione, Vince Spadea, che con gli occhi lucidi dall’emozione ha spiegato tutte le virtù di Verdasco nell’essere maestro della sconfitta e ha dato consigli agli altri avversari per riuscire a batterlo in tale arte.
La situazione del gruppo Fashion è quindi questa:
Benneteau 1
Gulbis 1
Almagro 0
Verdasco 0
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