Cresce la voglia di vedere partite su superfici più veloci di quelle attuali, almeno per alcuni direttori di tornei importanti come Craig Tiley (Australian Open) e Charles Smith (Shanghai): “Credo che bisognerebbe cambiare un pochino la superficie di alcuni tornei”, ha dichiarato Tiley al New York Times, “Senza necessariamente renderle troppo lente. Si dovrebbe trovare un punto d’equilibrio”. Dello stesso parere il direttore di Shanghai:”Noi abbiamo messo l’anno scorso una superficie medio-veloce e quest’anno una ancora più veloce”, ha detto Smith, :”Tra l’altro, non è affatto detto che con campi meno lenti non si abbiano scambi lunghi, perché oggi ci sono dei tennisti che corrono velocissimi, come ad esempio Djokovic, che va da una parte all’altra del campo come non ho visto fare a nessuno”
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