da Parigi, VALENTINA CLEMENTE –
Chi si aspettava una finale a senso unico è sicuramente rimasto sorpreso, l’incontro tra David Ferrer e Novak Djokovic ha riservato più cose inaspettate del previsto, anche se a pagare dazio alla fine è stato lo spagnolo, incapace di concretizzare fino in fondo le sue opportunità.
Sin dalle prime battute è stato chiaro che Ferrer fosse sceso in campo per difendere il suo titolo: l’alicantino infatti aveva adottato in avvio la tattica migliore puntando sul suo rovescio incrociato, colpo che aveva messo Djokovic in difficoltà sulle risposte, spesso finite oltre la linea. Una volta trovate la chiave per disinnescare la tattica del suo avversario, il serbo è però tornato a controllare il match e ad imporre il suo gioco, tentando di ridurre al massimo gli scambi. Ovviamente in tutto questo ha pesato anche la non freddezza di Ferrer: trovatosi a servire sul 5-4 in entrambe le manche, lo spagnolo ha forse avuto troppa paura di vincere ed ha ‘regalato’ il gioco decisivo al suo avversario.
Sia il primo, sia il secondo set hanno viaggiato su due ritmi distinti e contraddittori: se nelle prime parti ad emergere è stato lo spagnolo, nelle seconde è stato il serbo ad imporre la sua legge e a portare a casa il risultato finale.
Il primo e vero sussulto del match si è avuto nel quinto gioco della prima manche, il quale ha visto i due protagonisti affrontarsi su un lunghissimo scambio nel punto decisivo; a vincerlo è stato Ferrer che con un’ottima smorzata di rovescio ha brekkato il suo avversario portandosi in vantaggio 3-2. Ferito ma non domo, Djokovic ha cercato riscatto sin dal gioco successivo, ma la solidità delle risposte dello spagnolo gli ha negato qualsiasi opportunità nonostante diverse palle break . Con sagacia il serbo ha raggiunto e superato il suo avversario nel 10mo gioco, non lasciandogli scampo sul suo turno di battuta chiuso in bianco. Gli errori di Ferrer hanno poi fatto il resto per arrivare al 7-5 finale a favore dell’ex numero 1 del mondo.
Il secondo set è stata quasi una ripetizione del primo: Ferrer infatti ha brekkato Djokovic in avvio e si è portato subito sul 2-0, quasi a dare l’impressione di non esser stato domato, nonostante la scottatura del primo set. Lo spagnolo ha tentato di mantenere più alta possibile la concentrazione sul punto per allungare la serie positiva, trovando nella sua racchetta alcune palle per un ulteriore break, non messo a segno.
Ferrer è riuscito a resistere agli assalti di Djokovic fino al 5-4 dove, sul suo turno di battuta per chiudere il set, ha nuovamente fallito il punto. Il resto si è svolto come una storia già scritta, nella quale il serbo ha imposto le direttive e lo spagnolo non ha avuto la forza di reagire.
Con il successo odierno Djokovic ha messo a segno la sua prima ‘doppietta’ in carriera al Masters di Bercy, dopo la vittoria già registrata nel 2009 ed ha consolidato ulteriormente la sua posizione in vista della classifica di fine anno: a decidere la prima posizione finale saranno infatti gli incontri del Masters di Londra.
Djokovic: «Per me un ottimo finale di stagione»
Londra chiama, Djokovic risponde, ma il match parigino contro David Ferrer non è stato semplice, sia perché lo spagnolo ha espresso un buon tennis, sia perché Nole ha lamentato uno stato fisico non eccellente.
“Nei primi giochi lui si è espresso meglio – ha commentato il serbo – e mi ha fatto correre da una parte all’altra del campo. Fisicamente non ero al meglio oggi, ma nei punti importanti sono riuscito a gestire la situazione e a mettere a segno i punti importanti. Nel secondo set sono stato fortunato quando lui ha servito per il set e allo stesso tempo sono stato bravo a gestire le mie opportunità nei due game successivi”.
Nonostante il calo fisico odierno, Nole ha giudicato positivo quest’ultima parte di stagione, anche se per lui oltre al Masters di fine anno ci sarà anche la finale di Coppa Davis da mettere sull’ago della bilancia: “Penso di aver espresso il mio miglior tennis ad inizio anno e in questa ultima parte di stagione. Durante l’estate ho vissuto alcuni alti e bassi, ma mi sento bene ora e mi diverto a giocare a tennis. Queste ultime tre settimane di seguito, Parigi, Londra e Coppa Davis, rappresentano di certo un momento stressante a livello fisico, ma come sono stanco io lo sono anche tutti gli altri giocatori. Basta trovare la giusta forza per terminare gli ultimi impegni e poi arriveranno le vacanze. In più il prossimo anno sarà diverso, visto che tra Parigi e Londra ci sarà di nuovo una settimana di riposo”.
Parlando poi del suo avversario, e rispetto al livello espresso da Ferrer oggi, Nole ha affermato: “David si dimostra un giocatore solido su tutte le superfici, inoltre è un giocatore che non molla mai, combatte sempre su tutte le palle, fino all’ultimo rimbalzo. Credo che in generale abbia migliorato sia il suo servizio, sia le sue discese a rete, oltre ad avere una risposta sempre più efficiente. Contro i giocatori come lui devi davvero servire bene e cogliere le tue opportunità, altrimenti la loro tattica ti mette fuori gioco”.
Ferrer: «Voglio chiudere l’anno da numero 3 del mondo»
Lo sguardo di David Ferrer racconta molto più delle sue parole. La stanchezza è palpabile nelle parole e nei gesti, anche perché scendere in campo due giorni di seguito con gente del calibro di Rafael Nadal e Novak Djokovic non è certo uno scherzo anche per un top ten.
Alla difesa del titolo David ci teneva, ma lo spagnolo non è riuscito a concretizzare i suoi desideri nei punti cruciali, fatto che ha lasciato a Novak Djokovic ampio margine di ripresa. Tuttavia lo spagnolo si dirige verso Londra con l’obiettivo preciso di consolidare la sua posizione nella classifica mondiale e tentare di chiudere l’anno come numero 3 del mondo.
“Martedì inizierò il Masters contro Rafa e darò il tutto per tutto, anche se certo è difficile giocare contro i tennisti migliori un giorno dopo l’altro. Però mai dire mai, perché nel Masters succedono sempre tante cose e non credo che a priori il nostro gruppo sia quello più facile o magari questo non vuole dire per forza che saremo io e Rafa a passare. Nel 2007 ero nel gruppo più difficile e nonostante questo mi ritrovai in finale, ad esempio”.
“Credo – ha proseguito Ferrer – che comunque vada sarà molto duro: Wawrinka ha dimostrato di essere in ottima forma, Rafa lo conosciamo tutti e Berdych può essere sempre pericoloso: alla fine sono sempre gli otto migliori tennisti del mondo in campo. Per l’obiettivo ora è quello di finire l’anno come numero 3 del mondo e non voglio lasciare niente a nessuno. In generale giudico la stagione 2012 migliore di quella che sta terminando, anche perché ho vinto ben sette titoli, ma questa viene subito dopo”.
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