Dal nostro inviato a Londra Diego Barbiani.
Continua imperterrita la marcia di Rafael Nadal al Master di Londra. Per lo spagnolo è arrivato il successo su Stanislas Wawrinka in due set con il punteggio di 7-6(5) 7-6(36 in 2h12′. Nadal grazie a questo successo si è anche assicurato la certezza di essere n.1 fino ad inizio del 2014 ed anche la qualificazione matematica alla semifinale.
Entrare in campo per giocare una sfida importante, contro un avversario con cui si è sempre perso e perdipiù non si è mai riusciti a vincere neppure un set, è un’impresa titanica. Se l’avversario insuperabile in questione è Rafael Nadal, allora la sfida diventa improba. Fin dall’ingresso in campo lo spagnolo impone una pressione psicologica non da poco: sguardo teso in avanti, non una smorfia su un volto cosparso di concentrazione, poi quattro balzi verso la linea di fondocampo per attivare definitivamente i muscoli e trasformarsi in una macchina da guerra.
Le prime difficoltà dell’elvetico si sono avute al quinto game, quando brutti errori con il dritto ed un doppio fallo come la più classica ciliegina (amara) hanno subito dato un importante vantaggio a Nadal. Con affanno ha poi saputo sollevarsi da una nuova mortifera palla break pochi game più tardi, mentre Nadal era sempre pimpante a controbattere i tentativi dello svizzero di prendere coraggio.
Il pubblico di fede rossocrociata, su cui si potrebbe investigare per ore se la cittadinanza è stata acquisita grande a Federer o se realmente risiedono in qualche cantone del piccolo stato europeo, si è esaltato nell’ottavo game quando Wawrinka coraggiosamente si è spinto fino alle prime palle break della sua partita. Le loro speranze si sono però bloccate su un nastro quanto mai beffardo.
Nelle loro ultime sfide è stata sempre più netta la sensazione che lo svizzero, prima o poi, avrebbe potuto spezzare perlomeno una serie di set vinti che con oggi si rinnova a ventisei su ventisei giocati. Quando Nadal è andato al servizio per il primo parziale Wawrinka è arrivata un’altra opportunità di break e con una risposta bloccata lo svizzero ha saputo sorprendere un impreparato spagnolo, costretto al riaggancio. Di colpo la O2 Arena assomigliava molto più ad una succursale della St. Jakobshalle di Basilea, con le tante bandiere svizzere agitate con gioia.
Si arrivava così ad un nuovo tie-break tra i due contendenti e come in tanti altri che si sono susseguiti lo svizzero è stato ad un passo (o quasi) dall’aggiudicarselo. In un concitato finale, Nadal peccava con la prima palla ma Wawrinka non trovava la giusta soluzione e si ritrovava sotto 5-6. Non bastasse un avversario difficile, anche la sorte ha voltato le spalle al n.8 del mondo, che in una discesa a rete ha perso gli appoggi offrendo una comoda chiusura.
Tutta la rabbia e la tensione si sono manifestati nell’aver scagliato la racchetta dapprima contro la rete poi contro la torretta dell’arbitro. E’ a tutti gli effetti una maledizione per Wawrinka, che nel secondo set ha cercato di cancellare il brutto finale per non mollare la presa. Ma purtroppo per lui la continua affannosa ricerca del punto decisivo lo ha spinto piano piano fuori dal match. Sciupate due occasioni di break nel quarto game, poco dopo ha ceduto malamente la battuta e neppure l’aver ripreso l’avversario sul 4-4 (con una buona dose di fortuna sulla palla break) gli ha garantito maggiore lucidità. Non potrà mai ottenerla, dopo tutte queste situazioni sfavorevoli.
Così, in un nuovo tie-break, lo svizzero ha nuovamente provato ad acciuffare quell’ultimo fatidico punto. Non mollava, neanche sotto 0-3 e servizio Nadal. L’ha ripreso nuovamente, si è catapultato sul 5-4 e servizio, ma prima un brutto errore di dritto e poi un set point giocato troppo sulla difensiva hanno di nuovo spento tutte le sue velleità.
Al primo match point da fronteggiare, è arrivato in maniera quasi scontata un nuovo errore non forzato di dritto (il 45esimo totale del suo incontro) che ha posto la parola fine sul loro dodicesimo confronto. Tutti, ovviamente, sorridenti a Nadal.
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