Dal nostro inviato a Londra, Diego Barbiani
Roger Federer è in semifinale dopo la vittoria soffertissima contro Juan Martin Del Potro in tre set. Ed in conferenza stampa è arrivato con un sorriso che da orecchio sinistro raggiungeva l’orecchio destro. Salutati tutti i giornalisti presenti, iniziano le domande.
Subito gli è chiesto cosa avesse provato sotto 0-3 nel set decisivo: «Ero arrabbiato, molto. Ho lottato tanto per provare a recuperare terreno sia nel primo che nel secondo set. Mi stavo arrabbiando tantissimo con me stesso. Potevo solo perdere un game orrido come quello. Sto provando però – ha aggiunto – a fare in modo di non perdere la concentrazione e così è stato».
«Nelle ultime settimane – ha proseguito – sono stato relativamente calmo perché ho avuto tanti alti e bassi all’interno dei match sia a Basilea, che a Bercy, che qui oggi. E’ stato un gran finale, sono davvero contento. Arrivare a questa vittoria è stato un risultato eccezionale».
Domani però l’avversario non sarà per nulla semplice. Nonostante il record di 4-0 in indoor contro Nadal, Federer si vede sfavorito. Anzitutto per la stagione di entrambi, poi perché lui oggi ha giocato 2h30′ di grande intensità. «Per primo devo pensare a riposare per riprendere più energie possibili, soprattutto mentali. Se il corpo è stanco è un problema secondario. Qui siamo tutti stanchi fisicamente. E’ la fine della stagione, ma allo stesso modo vedo la luce in fondo al tunnel. Ci sono solo due partite al massimo, poi è tutto davvero finito. Devo avere la giusta forza mentale per chiedere ancora uno sforzo a me stesso, forse giocare con meno pressione».
Sono stati contati tantissimi errori con il dritto e Roger ha ammesso che «il dritto sta diventando il colpo in cui ho sempre meno margine e mi procura molti errori. Ci sono stati diversi alti e bassi negli ultimi mesi ma ora credo di essere sulla buona strada perché sto riacquistando il timing giusto. Allo stesso modo, comunque, sto ritrovando movimenti e sensazioni giuste».
Molto modesta invece la risposta a chi gli ha chiesto cosa pensasse di 17.000 persone che tifino tutte per lui: «Non so esattamente se loro tifano per me o no, o se solo si sono unite alla bella atmosfera. Mi hanno dato una grande carica comunque, come se stessi giocando a casa. Quando sono in campo spero sempre che il pubblico sia ‘on fire’ e supporti alla grande entrambi i giocatori ed ovviamente se tifano per me non posso che essere contento».
Tanti complimenti all’avversario, che per la terza settimana su tre ha disputato un ottimo match, tutti chiusi in tre set. Poi un appunto sulla notizia del giorno per lui: «E’ storico avere due svizzeri in semifinale? Assolutamente. Non so se sono più contento per la vittoria o per la nostra semifinale. Sono davvero molto felice per Stan perché la sua è stata una grande stagione e se l’è meritata. Ieri ha giocato alla grande, il modo con cui ha recuperato il match è stato favoloso. Comunque – ha concluso – è una cosa bella anche per tutto il movimento tennistico in svizzera, oltre che per le televisioni nazionali. Ne parleremo, sono sicuro, un po’ più tardi e io dirò qualcosa a lui su Djokovic mentre spero lui possa darmi buone indicazioni su Nadal».
Juan Martin Del Potro invece, giunto poco prima in sala stampa, non era troppo deluso. In maniera molto rilassata ha spiegato che questa, nonostante la sconfitta è «la mia miglior stagione da quando ho avuto l’infortunio. Sono nella top-5 ed ho fatto semifinale a Wimbledon. Il prossimo anno vorrò rimanere su questi livelli perché in questi ultimi mesi i migliori mi battevano molto a fatica. Sono stato l’unico a battere Nadal, Djokovic, Murray e Federer in stagione, questo è bellissimo. Spero di essere assistito anche dalla salute, per poi provare a migliorare a rete».
Infine, una battuta sulle racchette rimaste: «Ne volevo rompere una, ma ne ho così poche che ho dovuto desistere…».
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