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Atp Finals Londra: infinito Federer in semifinale, Del Potro a casa

Dal nostro inviato a Londra Diego Barbiani.

Roger Federer si è aggiudicato lo spareggio del gruppo B contro Juan Martin Del Potro per 4-6  7-6(2) 7-5 e torna in semifinale nel Master di fine anno. Sarà lui l’avversario di Rafael Nadal domani. Per Juan Martin Del Potro invece si è chiusa una stagione comunque positiva dove ha dimostrato, battendo almeno una volta quelli che erano i quattro Fab Four, che il suo livello rimane sempre molto se il fisico è salvaguardato da infortuni.

 

Quando Federer entrava in sala stampa per la classica conferenza post match, la prima cosa che si notava era il suo continuo cercare di nascondere il fatto che non stava bene. Nulla di grave, solo un attacco influenzale che si manifestava concretamente con un forte raffreddore. Questo però, unito ad un periodo privo di riposo mentale, si faceva molto sentire ad inizio partita, quando gli errori dal suo dritto fioccavano copiosi. Ed il primo break della partita, giunto al suo primo turno di battuta, ha fruttato tre brutti errori con questo colpo. Poco dopo la palla del contro-break era sciupata ancora con un errore di dritto e l’argentino, che spingeva benissimo al servizio, trovava tanti punti comodi.

Sul 3-1 per Del Potro, Federer ha perso un altro turno di battuta, questa volta da 40-0, dando la seria impressione di essere ancora mentalmente fuori dal match. Due smorzate che non arrivavano neppure alla base della rete sono state lo specchio del primo set (non) giocato fino a quel momento dal campione svizzero. Dal 5-1 per Del Potro sono arrivati tre game consecutivi per lo svizzero, che piano piano provava a scuotersi. Alla seconda occasione per chiudere il set, il n.5 del mondo continuava a soffrire un rinato Federer, che con qualche colpo dei suoi si era spinto fino a due palle dell’inaspettato riaggancio. Il servizio di Del Potro però rispediva indietro le velleità svizzere e con l’ennesimo gratuito dell’avversario si aggiudicava il parziale.

La sua tattica di aprirsi il campo per chiudere dal lato del dritto di Federer stava avendo grande successo. Soprattutto quando costretto a giocarlo in corsa era troppo frontale o comunque in ritardo. E nel secondo set tutto sembrava confermarsi, visto che Federer ripiombava nello stesso incubo del primo parziale. Tantissimi gratuiti e Del Potro ringraziava salendo avanti per 3-1. Ma per non essere da meno, anche l’argentino ha avuto un momento di bontà verso il rivale, con un doppio fallo che gli è costato il controbreak.

Da lì in poi è stata gara a chi teneva più comodamente il proprio servizio, senza più rischi per entrambi fino al tie-break. Lì Federer coraggiosamente ha preso subito un mini-break con un’ottima discesa a rete, per poi confermare il vantaggio e confezionare il parziale con un ace sul set point.

Come successo contro Djokovic nel primo match del girone, Federer ha ceduto il servizio ad inizio del set decisivo. Questa volta però non ha mollato la presa sull’avversario, risalendo piano piano la china e grazie ad un controbreak quasi immediato ha riagguantato il rivale sul 3-3. Continuavano gli errori per lo svizzero, ma almeno ora era totalmente nel match e ribatteva con grinta ed un piglio più vivo ogni colpo di Del Potro. Sul 5-5 è arrivata la zampata decisiva, strano a dirsi, con un dritto lungolinea non trattentuto da Del Potro. C’è stato ancora il tempo per soffrire per i tantissimi tifosi svizzeri accorsi anche oggi, perché l’argentino ancora una volta è arrivato a palla break, ma Federer ha saputo cavarsela e chiudere con un nuovo ace.

La reazione finale dell’elvetico è stata formidabile, con una grinta che non si era ancora vista per tutto il match se non per l’intero Round Robin. Alla fine, dopo l’ultimo punto, un urlo enorme di gioia verso il proprio team seguito da un pugno sul petto come a caricarsi. Nonostante un 2013 nero, Federer è ancora tra i migliori quattro che si giocheranno il titolo di ‘Maestro’. Avrà da riposarsi però, per recuperare dalle 2h30′ tiratissimi di oggi per affrontare Nadal.

Diego Barbiani

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