Dal nostro inviato a Londra, Diego Barbiani
Per il secondo anno di fila Novak Djokovic è il campione delle Atp Finals che si sono svolte alla O2 Arena di Londra. Il fuoriclasse serbo si è imposto con determinazione sul suo grande rivale Rafael Nadal, battuto ancora una volta ad un passo soltanto dal conquistare l’unico titolo che ancora gli manca.
Entrambi hanno però dato vita ad un match che non passerà alla storia come uno dei più emozionanti. Il 6-3 6-4 conclusivo rispecchia a pieno l’andamento del torneo, con Nadal abile ad approfittare di avversari non alla sua altezza per giungere fino all’ultimo atto. Era però molto stanco, non lo ha mai ammesso a pieno ma fin dal match inaugurale contro Ferrer (per non tornare indietro a Bercy) il suo livello non era all’altezza per ottenere la sua prima affermazione in un Master. Anche Djokovic non era al massimo, ma nello scontro finale ha saputo prevalere grazie soprattutto ad elevate percentuali al servizio nel secondo set.
Nel primo set ha subito ceduto il servizio a 15, lasciando tantissimo campo all’aggressività del rivale. Il servizio non c’era proprio, con quattro doppi falli nei primi turni di battuta. Per sua fortuna un rovescio scentrato dal serbo lo ha salvato dal precipitare sotto 0-4 e, come spesso gli capita, questo ha finito per scuoterlo un po’. E’ rimasto più accorto, più propenso allo scambio e qualcosa il suo avversario gli ha concesso. Forse ancora in balia della possibilità mancata, Djokovic si è complicato da solo il turno di battuta successivo e nonostante il recupero da 15-40 alla terza opportunità cedeva il break ottenuto.
Dal tre pari era diventato una sorta di set corto, con Djokovic che, una volta ripresosi, non ha mancato di pungere nuovamente il servizio avversario. Con il punto più bello del match, iniziato da un pallonetto in recupero, il n.2 del mondo è salito 5-3 guadagnandosi la possibilità di servire per il parziale. Un ace ha messo in ghiaccio il primo parziale, condito da numeri piuttosto negativi sia da un lato che dall’altro: troppi errori gratuiti totali, a fronte di pochi vincenti e scambi speculari dove, a differenza di tanti loro match, mancava la precisione e la grinta (almeno dal lato di Nadal, stasera molto a sprazzi).
Il secondo set ha subito preso la piega del giocatore di Belgrado, abile a sfruttare una partenza molto negativa dello spagnolo. Tantissimi errori gratuiti con il dritto non gli hanno permesso di respirare e subito, per Djokovic, è arrivato il break rivelatosi poi decisivo.
Il match era segnato, per quanto Nadal provasse a mantenersi in scia. Il suo problema era nel non riuscire quasi mai a mettere in difficoltà, al servizio, il suo avversario. Solo verso la fine Djokovic ha rischiato qualcosa, non trasformando due match point. Ma l’aggressività canonica messa in campo dal suo avversario stasera proprio non c’era ed il match era destinato a concludersi nel giro di breve. Grazie ad un ultimo errore di dritto dello spagnolo, Djokovic ha alzato le braccia, dando libero sfogo alla sua gioia. Il campione è lui per la seconda volta consecutiva, la terza in carriera.
(2) Djokovic b. (1) Nadal 6-3 6-4
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