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Atp Finals Londra. Djokovic: «Sono pieno di motivazioni per fare bene»

Dal nostro inviato a Londra, Diego Barbiani

Al termine di una partita come quella vinta per 6-3 3-6 6-3 contro Juan Martin Del Potro, cliente sempre molto temibile, Novak Djokovic in conferenza stampa è molto soddisfatto. Soprattutto per aver evitato di complicarsi la vita nel terzo set, quando sull’1-1 ha salvato un game da 15-40. «Ho giocato male dal 3-2 in suo favore nel secondo set. Un turno di battuta che mi è costato il parziale, è stata una mancanza di concentrazione.

Lo stesso comunque è stato per lui, quando nel terzo set ha perso il servizio sempre sul 3-2, stavolta in mio favore». Dopo una vittoria così importante Djokovic spiega la strategia vincente: «Farlo giocare, muoverlo sul campo. Poi mi ha anche aiutato il servizio, ho servito molto bene verso la fine».

Il serbo è in striscia positiva dalla Coppa Davis che ha seguito lo US Open. «Ma quest anno ho giocato molto bene anche all’inizio, anzi direi che tra inizio e fine stagione ho giocato il mio miglior tennis. Sono mancato un po’ in estate, quando ho avuto molti alti e bassi. Ora però sono molto contento per la mia diciannovesima vittoria di fila». Questi due risultati sono dovuti anche un pizzico di fortuna, ha detto, perché «contando la non interruzione tra Bercy e Londra, sono stato fortunato a poter riposare fin dal primo giorno, disputando i miei match tra martedì, giovedì e poi sabato, sempre con un giorno di pausa per poter riprendere fiato. Inoltre sapere già in semifinale è un’ulteriore notizia positiva, ma voglio vincere anche l’ultimo match del girone. Sono pieno di motivazioni per fare bene».

Alla domanda su chi preferirebbe che passasse il turno tra Del Potro e Federer, Novak si è mantenuto molto sul politically correct: «E’ molto difficile, sarà una sfida molto intensa tra due grandi giocatori che si sono già affrontati due volte nelle ultime due settimane. Prevedo una sfida al terzo set, ma non so dire chi la spunterà».

Il serbo ha speso belle parole per il suo rivale, definendolo uno tra i giocatori più pericolosi nei tornei importanti. Il suo unico neo è la salute fisica che spesso gli ha voltato le spalle, ma se è aiutato dalla sorte Del Potro può essere ancora un vincitore di uno Slam.

Diego Barbiani

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