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Atp Finals Londra: Djokovic e Nadal, i favoriti sono sempre loro

Di DIEGO BARBIANI.

LONDRA. E’ arrivato il grande giorno, il Master di Londra prende ufficialmente il via. Otto giocatori, i migliori otto della stagione, si sono dati appuntamento alla O2 Arena per sfidarsi e decretare il nome, simbolico, di “Maestro tra i maestri”.

Tra questi, Nadal e Djokovic oltre ad essere il primo ed il secondo in classifica sono anche i maggiori candidati al successo finale.

Djokovic per tutta la stagione ha giocato da “finto n.1”. Più disputava tornei e più Nadal dimostrava di essergli tornato superiore, tanto da far intendere a tutti che per il sorpasso in vetta al ranking non bisognava attendere che qualche mese. Dopo la vittoria in Australia ad inizio anno, il serbo ha mancato l’incredibile opportunità di superare Nadal a Parigi, a Wimbledon ha concesso gloria a Murray mentre a New York si è arreso ancora a Nadal. In cuor suo sa di non essere stato eccellente. Lui che ha vissuto un 2011 stellare non può accontentarsi di una grande costanza di risultati (oltre che di un lotto di avversari ancora impreparato) e così, da dopo aver ceduto lo scettro di n.1, è sembrato essersi scrollato di dosso tante pressioni collezionando in serie Pechino, Shanghai e Bercy. E’ il campione in carica del Master ed è lui l’uomo da battere anche quest anno.

Lo spagnolo desidera mettere le mani su questo trofeo da tantissimo tempo. In passato però non era mai stato tanto vicino da poterlo accarezzare, neppure nel 2010 quando pure raggiunse la (tutt’ora unica) finale perdendo da un grandissimo Federer. Troppe volte inoltre ha dovuto rinunciare all’evento o arrivarci dopo aver speso tantissime fatiche nel corso della stagione, non riuscendo ad incidere particolarmente nel torneo. Quest anno però è in stato di grazia e dopo aver recuperato dall’infortunio del 2012 ha prodotto una serie di risultati sorprendenti, con due Slam su tre disputati messi in bacheca e cinque Master1000 su otto ed il ritorno alla prima posizione mondiale dopo due anni. Poi dallo US Open non è più arrivato un titolo su tre tornei disputati, che per quanto possa sembrare normale e banale, per un giocatore che proviene da tanti mesi passati a dominare ogni torneo disputato forse è indice che inizia a farsi sentire un po’ la stanchezza. Prima di Bercy ha dato forfait a Basilea proprio per questa ragione, forse tre tornei consecutivamente erano troppi anche per un instancabile Nadal. O forse quelle sbavature minime che ha mostrato sono il più classico dei bluff ed a Londra tornerà la versione cannibale dello spagnolo, serbo permettendo.

In seconda fila partono appaiati Federer e Del Potro, per il fatto che loro due e Djokovic sono nello stesso girone ed uno di loro dovrà rimanere fuori dalle semifinali.

Di Federer si è esaminata ogni sconfitta arrivata in questo orribile, per lui, 2013. Le vittorie, poche, hanno fatto da cornice a tanti risultati negativi che ad un certo punto sembravano anche pregiudicarne la qualificazione all’evento. Resta comunque Federer, giocatore imprevedibile in condizioni indoor, capace ancora di grandi prestazioni come quella sfoggiata a Bercy per un set e mezzo contro Djokovic. Proprio contro il serbo avverrà l’esordio per il sei volte vincitore del torneo, un esame di fuoco per testare subito la sua condizione.

Per l’argentino invece è stato un 2013 finalmente positivo, poco disturbato da problemi fisici e dove ha avuto il merito di battere Nadal a Shanghai. Proprio da dopo lo US Open, in cui uscì malamente al secondo turno, il suo rendimento si è impennato. La trasferta asiatica lo ha rigenerato ed il torneo di Basilea lo ha visto trionfare nuovamente battendo sempre Federer in finale. Poi ancora un buon torneo a Bercy (dove però Federer si è preso la rivincita). In condizioni indoor lui rimane tra i giocatori da battere, se poi il fisico lo supporta Juan Martin può davvero diventare temibile per chiunque.

In terza fila Berdych e Ferrer. Per il ceco la kermesse londinese è ormai un must, dal 2010 è sempre presente in top-10 ed a fine anno prende parte al Master finale. Oltre la semifinale del 2011 però non si è mai spinto, anche non per causa sua: nel 2010 aveva nel girone Nadal e Djokovic mentre nel 2012 ancora Djokovic con Murray (appena galvanizzato dal successo allo US Open). Ci si attende sempre qualcosa da lui, ma un ultimo periodo non molto esaltante ha fatto crollare un po’ le aspettative per questo appuntamento. Se non altro è favorito da un girone dove, eccezione di Nadal, può puntare a qualificarsi come secondo.

Per farlo però dovrà prima di tutto vedersela con Ferrer. Lo spagnolo ancora una volta è entrato con largo anticipo nel lotto dei partecipanti al torneo. Per lui è arrivata la soddisfazione, in questo 2013, della prima finale Slam in carriera ed anche due finali nei Master1000 perse per pochissimo: a Miami Murray si è imposto salvando un match point, mentre ieri Djokovic si è salvato recuperando sia nel primo che nel secondo set da 5-4 e servizio per Ferrer. Quello che però gioca a sfavore dello spagnolo è la (possibile) fatica accumulata: dal 23 Settembre è sempre stato in campo. Prima Kuala Lumpur, poi Pechino, poi Shanghai, poi Stoccolma, poi Valencia, infine Bercy. Sei tornei, un mese e mezzo di attività senza sosta. Siamo vicini alla riserva?

Infine spazio alle due novità: Wawrinka e Gasquet. I due si sono qualificati grazie ad una grande rimonta messa a punto da dopo Wimbledon. In particolare sono stati i grandi protagonisti dello US Open, dove entrambi hanno raggiunto le semifinali. Poi si è progressivamente fatta sentire la tensione del disperato tentativo di Raonic e Tsonga, con Wawrinka che ne ha pagato le conseguenze a Basilea venendo eliminato subito da Roger Vasselin. Alla fine però per entrambi è arrivata questa grande soddisfazione. Sono in due gironi tosti (per il francese, tostissimo) e forse già l’essere presenti rappresenta un bel successo per entrambi, però è certo che faranno di tutto per godersi il momento e provare a sperare in un approdo alle semifinali.

Diego Barbiani

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