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I primi cinque anni senza Federico Luzzi

Sono già passati cinque anni dalla quanto mai prematura scomparsa di Federico Luzzi, ma notiamo con piacere il fatto che il brillante e sfortunato tennista aretino non sia stato affatto dimenticato. Anzi, la sua presenza è vivida, anche grazie all’impegno dell’associazione Fede Lux “Insieme per Federico Luzzi”, portata avanti con amore e dedizione dalla madre Paola, allo scopo di tenerne vivo il ricordo organizzando o patrocinando eventi di carattere sportivo e non, e promuovendo in tal modo la raccolta di fondi da devolvere all’AIL per la ricerca contro le leucemie. Tantissimi i nomi, noti o meno, che fanno parte del Comitato dei soci onorari: sarebbe doveroso citarli tutti, ma in quest’occasione ci limitiamo a Potito Starace, che era amico fraterno di Federico, con il quale ha condiviso gioie e dolori della vita da Tour.

Luzzi è stato un bel tennista, ricco di talento, dal gioco vario e ispirato, penalizzato solo da un fisico leggero e da una certa discontinuità. Nelle categorie giovanili, dove le doti naturali contano più dei muscoli, ha vinto tantissimo a livello europeo e mondiale. Da pro, comunque, è stato capace di entrare fra i primi cento del mondo (best ranking al numero 92, nel febbraio 2002), di raggiungere gli ottavi agli Internazionali d’Italia (nel 2001) e di far parte più volte del gruppo azzurro di Coppa Davis. La sfortuna lo colpì nel momento migliore, perché si infortunò seriamente alla spalla proprio poco dopo aver ottenuto il career high, precipitando in classifica di conseguenza. Si riprese, però, e, dopo essere sprofondato al 470esimo posto, sfiorò il ritorno fra i primi cento nell’estate del 2007. Il 25 ottobre del 2008 una terribile leucemia fulminante se lo sarebbe portato via ad appena ventotto anni.

Di recente l’associazione Fede Lux ha sintetizzato in un bellissimo libricino di trentadue pagine la vita di Federico. Si tratta di una storia illustrata, che parte dal tempo in cui Luzzi era l’astro nascente del tennis italiano, per ripercorrere le fasi salienti della sua carriera, dall’ascesa ai problemi fisici seguiti dalla pregevole risalita, per arrivare fino agli ultimi giorni della sua esistenza. Per avere questo libro, che rappresenta una testimonianza fondamentale e irrinunciabile di un ragazzo e tennista di valore, basta effettuare una donazione di dieci euro (per informazioni sulle modalità: paola@fedelux.it o 334-3334104). Il ricavato della vendita andrà a finanziare il Servizio Medico Domiciliare di Ail Arezzo “Federico Luzzi” ONLUS. Una nobile causa che, oltre ad aiutare persone che ne hanno bisogno, consente anche di ricordare degnamente il nome di Federico.

 

Fabrizio Fidecaro

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Fabrizio Fidecaro

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