Di GIOVANNI DI LEVA.
Novak Djokovic lascia il trono di n.1 del mondo con signorilità rendendo omaggio ai meriti di Nadal, suo successore, e inaugura il futuro rilanciando immediatamente la sfida allo spagnolo ,grazie ai successi consecutivi ottenuti a Pechino (ATP 500) e nel Master 1000 di Shanghai e confermandosi così il tennista più vincente in terra cinese (era campione uscente in entrambi i tornei).
A Pechino, 2 settimane fa,i l giorno dopo che la matematica sancisse il passaggio di consegne in testa alla classifica, ha battuto in finale proprio Nadal, senza concedergli neanche una palla break (punteggio 6/3 6/4),e tornando così a vincere un torneo a distanza di quasi 6 mesi dalla ultima vittoria ottenuta a Montecarlo contro lo stesso avversario. Per Nole si è è trattato del 4° China Open conquistato in 4 partecipazioni (bilancio 20 vittorie e nessun sconfitta).
Ieri a Shangai ha conquistato il suo 15° Master (in 25 finali disputate) al termine di una emozionante finale contro Juan Martin Del Potro che il giorno prima aveva letteralmente annientato Nadal giocando forse la miglior partita in carriera.Al di là dell’andamento altalenante e del risultato deciso solo dal tie break del 3° set (6/1 3/6 7/6) sta di fatto che nel set decisivo, Djokovic ha avuto sempre il comando del gioco e diverse occasioni per chiudere anticipatamente il match.
Sarà difficile da parte di Djokovic ripetere la stagione 2011 in termini di continuità di risultati e di qualità del gioco espresso,ma credo che Nadal e Djokovic, siano destinati almeno per i prossimi 2-3 anni a dominare la scena tennistica sostituendo in termini di egemonia quella allargata dei Fab Four (che oltre a loro due ha compreso Federer e Murray) che dura da almeno 8 anni e che si traduce nei numeri da capogiro sotto riportati:
Tornei Slam vinti : 34 su 35 a partire dal Roland Garros 2005 (unico intruso Del Potro agli Us Open 2009);
Finali Slam : 57 su 70 nello stesso periodo;
Tornei Master 1000 vinti dal 2005 : 67 su 80 (25 degli ultimi 26)
La tesi circa il peso crescente che prevedibilmente Nadal e Djokovic avranno per il nostro sport nel prossimo futuro trova fondamento già dal confronto dei dati degli ultimi due anni (periodo considerato genn.- 13 ott.):
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2012 |
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2013 |
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SLAM |
1000 |
tornei |
PUNTI |
SLAM |
1000 |
tornei |
PUNTI |
A |
NADAL/DIOKOVIC |
2 |
5 |
9 |
18965 |
3 |
7 |
15 |
22640 |
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|
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B |
FAB FOUR |
4 |
8 |
18 |
38830 |
4 |
8 |
20 |
33180 |
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|
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C |
% A/B |
50 |
62,5an> |
50 |
48,84 |
75 |
87,5 |
75 |
68,23 |
Nel valutare le prospettive nel prossimo futuro va anche detto che :
-Federer ha ormai imboccato un irreversibile malinconico declino;
-Murray per quanto capace di exploit isolati (v. Wimbledon quest’anno) non ha, nonostante la cura Lendl, la velocità di adattamento ai cambi di superficie il che penalizza la continuità nel rendimento (al di là degli infortuni) necessaria per competere ai massimi livelli ;
-nelle seconde linee (giocatori affermati che stazionano nei primi 20/30 e che intanto invecchiano) non sembrano esserci a livello individuale margini di miglioramento tali da stravolgere i rendimenti fin qui espressi. L’unico cha ha concretamente evidenziato progressi tangibili che poi di fatti sono un ritorno su livelli già espressi in passato è stato proprio Del Potro che nel corso della stagione ha battuto sia Djokovic (a Indian Wells) che Nadal (a Shangai) ;ma la varietà di gioco è ancora limitata e contro i primissimi generalmente non basta;
-stentano ad emergere nuovi fenomeni: il 2013 doveva essere l’anno della verità per Raonic, Dimitrov, Tomic, Janowicz; in realtà, al di là di qualche exploit isolato (v Janowicz semifinalista a Wimbledon) hanno tutti più o meno deluso. Lo stesso Raonic che pur è l’unico tennista ad aver fatto quest’anno capolino per la prima volta nei top 10 ,ha sempre perso contro top 5. I suoi scalmi migliori sono stato Del Potro (a Montreal), Gasquet e Berdick (a Bangkok) e nei tornei dello Slam non è mai andato oltre gli ottavi (in Australia e a New York) .
Prepariamoci pertanto a goderci lo spettacolo che Nadal e Diokovic, la cui rivalità è già nella leggenda in virtù dei 38 scontri diretti fin qui disputati, sapranno offrirci a cominciare probabilmente dalla finale del Master di Londra che chiuderebbe alla grande la stagione.
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