NEW YORK. Serena Williams e Victoria Azarenka, un anno dopo. La numero uno del mondo e la numero due si affronteranno ancora nell’ultimo atto di Flushing Meadows dopo la grande finale vinta dalla giocatrice di casa al fotofinish dodici mesi fa.
È di sicuro la finale che appassionati e organizzatori si dovevano augurare: se c’è una giocatrice che può regalare una partita con la Williams in campo, è proprio Victoria Azarenka. Perché a differenza di tutte le altre, la 24enne non ha paura, sa di poter battere l’americana e lo ha dimostrato più volte. Le due si conoscono a memoria e si temono a vicenda. Vika sa che per far match pari (e magari vincere) deve spingere sempre al massimo. Allo stesso tempo Serena sa che per battere la bielorussa non può avere pause, ma deve rimanere concentrata dal primo 15 alla stretta di mano. Dall’altra parte della rete infatti c’è una che non la teme e lotta fino alla fine per la vittoria.
I precedenti potrebbero ingannare: 12 vittorie a 3 per l’americana. Ma in questi risultati sono compresi anche i match giocati su terra ed erba, due superfici ancora un po’ indigeste per l’Azarenka.
Sul cemento invece, già dalle prime partite si era capito che Victoria non era un’avversaria ‘normale’ per Serena: agli ottavi dell’Australian Open 2009 solo un colpo di calore privò forse del primo sigillo la bielorussa, allora non ancora 20enne, che dominò l’americana nel primo parziale senza timori reverenziali. Pochi mesi dopo la conferma nella finale di Miami, primo titolo importante per l’attuale numero due al mondo (ma Serena era mezza zoppa).
Vika però negli anni successivi si era un po’ persa tra infortuni e sfiducia, tanto da pensare al ritiro. Poi è arrivato il provvidenziale cambio di allenatore, e il lavoro con Sam Sumyk ha dato una svolta decisiva alla sua carriera a cominciare dalla vittoria agli Australian Open del 2012. Da quel momento la ‘nuova’ Vika è tornata a battagliare ad armi pari tutte le volte che ha incrociato la racchetta con Serenona sul cemento. Soprattutto quest’anno. Le due hanno giocato la finale di Doha e quella di Cincinnati: entrambe vinte dalla bielorussa al terzo set.
Forte di queste ultime due sfide, l’Azarenka – che nei quarti contro Daniela Hantuchova si è data una svegliata – proverà a ripetersi e conquistare il primo titolo degli Us Open (il terzo major). Serena va invece a caccia del quinto titolo a New York, sarebbe il diciassettesimo slam. Vika vorrà di sicuro prendersi la rivincita, ma siamo certi che Serena non avrà molta voglia di finire ko per la terza finale di seguito. I precedenti e le motivazioni tra le due incoraggiano dunque a sperare in una partita vera, ‘cattiva’ e combattuta fino all’ultimo. In uno Us Open che fin qui ha regalato ben poche emozioni, sarebbe già un successo.
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